Steph Curry, sempre più vicino al secondo titolo consecutivo di MVP (Kyle Terada-USA TODAY Sports)

Steph Curry, sempre più vicino al secondo titolo consecutivo di MVP (Kyle Terada-USA TODAY Sports)

Mancano ormai meno di 10 partite al termine della regular season. Per alcune squadre si tratta di un sollievo ma per altre, giustamente, vi è la consapevolezza che il momento cruciale della stagione sta per prendere forma. Su questo, la Pacific Division è tremendamente spaccata. In realtà ci saremmo aspettati un altro assetto, con Sacramento in lotta per l’ultimo posto ad ovest, ma così non è andata. Uno degli argomenti all’ordine del giorno in casa Warriors (68-7, primi ad ovest), se non l’argomento numero uno, è la rincorsa al record in regular season. Manca poco, davvero poco. Ci sono altri due match contro gli Spurs, lo scontro con i Celtics, il duello con i Trailblazers, il doppio scontro con i Grizzlies e, ovviamente di minor portata, quello con i T’wolves. Calendario non proprio agevole, ma stiamo sempre parlando dei Warriors e delle sole 7 sconfitte subite fino ad ora. La mente della squadra di Kerr è focalizzata sul doppio scontro con i texani e poi ci sarà da pensare al primo turno di playoff. Record su record, se si aggiunge quello stabilito da Draymond Green: primo giocatore nella storia con 1000 punti, 500 rimbalzi, 500 assist, 100 recuperi e 100 stoppate in una singola stagione. Uno dei casi in cui i numeri e il reale impatto sul campo coincidono perfettamente, risultando così il vero ago della bilancia per Golden State.

Chris Paul, assente di lusso alle prossime Olimpiadi a Rio (Photo by Noah Graham/NBAE via Getty Images)

Chris Paul, assente di lusso alle prossime Olimpiadi a Rio (Photo by Noah Graham/NBAE via Getty Images)

Sorti già decise da tempo per i Los Angeles Clippers (47-27, quarti ad ovest), anche se l’avversaria al primo turno di post-season deve essere ancora scelta tra Grizzlies e Trailblazers. Probabilmente, coach Rivers opterà per far riposare alcuni dei suoi giocatori di maggior importanza, per permettere loro di essere brillanti fin da gara-1 del primo turno. Concetto di “riposo” che ricopre un ruolo fondamentale in casa Clippers in questo periodo, dato che è arrivata la notizia del forfait di Chris Paul per le Olimpiadi di Rio. Rinunciare alla possibilità di vincere un altro oro con i suoi amici LeBron James e Carmelo Anthony rappresenta una scelta dal peso specifico molto alto, ma il riposo estivo è stato posto sopra ogni altra cosa dal prodotto di Wake Forest. Si aspetta il ritorno in campo di Blake Griffin, nel frattempo, pronosticato il 3 aprile contro i Wizards.

Rajon Rondo, senza peli sulla lingua, come Mark Cuban (foto Getty Images)

Rajon Rondo, senza peli sulla lingua, come Mark Cuban (foto Getty Images)

Veramente poco da dire sui Sacramento Kings (30-45, undicesimi ad ovest). A parte il botta e risposta a distanza tra Rajon Rondo e Mark Cuban, proprietario dei Mavs, e l’estensione contrattuale con Vlade Divac, per il resto non c’è molto da dire sulla squadra della capitale californiana. È troppo tardi per cercare di risalire e troppo presto per pensare a come muoversi, con criterio, in estate. Il rinnovo dell’ex centro della franchigia, ora vice-presidente delle operazioni sportive e GM, segna una continuità con ciò che è stato cominciato in questi ultimi due anni. Il potenziale c’è, ma sarà indispensabile capire cosa manca per poter fare il salto di qualità nelle Western Conference e nella Lega.

Russell in conferenza stampa, per chiarire la questione relativa al video con Young (sportingnews.com)

Russell in conferenza stampa, per chiarire la questione relativa al video con Young (sportingnews.com)

I Suns (20-55, quattordicesimi ad ovest), nelle ultime due settimane, hanno vinto solamente contro i gialloviola di Los Angeles (16-59, quindicesimi ad ovest) per ben due volte. La franchigia dell’Arizona non vede l’ora che la regular season termini, anche se le prospettive future non sembrano riservare loro grandi ambizioni. Diverso il caso dei Lakers, che in una settimana si sono trovati ad incassare una sonora sconfitta contro i Jazz (123-75) in quella che è stata una delle peggiori apparizioni di Kobe Bryant in tutta la sua carriera (5 punti, 1/11 dal campo). Impazza il gossip, impazzano le dichiarazioni di D’Angelo Russell relative al famoso video con Nick Young, divenuto ormai di dominio pubblico. Sarebbe un peccato se i Lakers e Russell dovessero divorziare, fatto assolutamente possibile a questo punto. Il rookie da Ohio State si è complicato la vita, in un mondo come la NBA dove l’atteggiamento e l’etica stanno diventando sempre più rilevanti nella valutazione globale dell’atleta.