Primo atto delle Finals NBA tra Heat e Spurs che mantiene intatte tutte le aspettative della vigilia: equilibrio, grandi protagonisti e suspense fino all’ultimo secondo.

Parker e Duncan immensi nella vittoria Spurs

Parker e Duncan immensi nella vittoria Spurs

Sono i neroargento texani a strappare l’opener in casa dei rivali di Miami, l’ultimo possesso è l’emblema della lucidità, della freddezza ed anche del pizzico di buonasorte che accompagna l’armata di coach Gregg Popovich.
Avanti di due con meno di 10 secondi da giocare Tony Parker si avventura in una situazione a dir poco complessa, ne esce grazie alle infinite capacità di ball handler ma soprattutto a quelle di finisseur di gran classe, appoggio al tabellone con un jumper in controtempo che si arrampica sul ferro beffando LeBron James e gli Heat.
La gara ha il canovaccio previsto con Miami a tentare la fuga ripetutamente nonostante la buona partenza degli ospiti con Danny Green a colpire dall’arco, 2-9. Reazione immediata di LeBron e compagni con Mario Chalmers e lo stesso King James a dare il primo vantaggio agli Heat, 13-11. Popovich cerca rimedi utilizzando tutta la sua panchina, entra Ginobili ma il problema restano gli insoliti errori al tiro di Duncan, 0/5 in apertura per il caraibico.
Spoelstra  prova con quintetti molto più versatili sul perimetro, quattro esterni che spingono i padroni di casa al primo vero allungo, 38-29 dopo un’invenzione di Norris Cole.
E’ il momento più delicato della partita per i texani e per ricucire lo strappo entra in scena il più gelido dei chirurghi ovvero Tim Duncan. Il 21 in maglia neroargento cala un poker fatto di punti, rimbalzi e recuperi che ridanno ossigeno puro agli ospiti, 38-36.
Miami difende anche dopo la pausa lunga il mini vantaggio, fondamentale Wade che produce una partita di sostanza in attacco, prezioso Ray Allen ma anche importante l’energia di Chris Andersen che lotta furiosamente sotto i tabelloni, 72-67.
La difesa di San Antonio concede molti tiri dal gomito od oltre l’arco a Chris Bosh che l’ex Raptors spesso mette sul ferro, nonostante un James tentacolare (fantastica tripla doppia a referto a fine gara) Miami fatica a trovare buone conclusioni interne.
Non sorprende il sorpasso dalla lunetta firmato da Parker, 76-77, gli Spurs hanno il controllo tecnico ed emotivo della gara, Leonard ed ancora Duncan con due ottimi tap-in fanno volare gli ospiti a più 7, 81-88.
LeBron non ci sta e guida l’ultimo assalto, 88-90, poi però arriva la magia sopra descritta di Parker che gela l’American Airlines Arena con poco più di 5 secondi sull’ultima sirena.

San Antonio Spurs – Miami Heat 92 – 88 (1-0)

MVP: Tim Duncan – Se Parker è il genio della lampada con la magia che chiude la contesa è il caraibico a tenere in partita gli Spurs nel momento chiave. Nonostante la partenza a rilento il veteranissimo dei neroargento produce una gara straordinaria per intensità, controllo e carisma. Le cifre sono come sempre da assoluto silent-killer, 20 punti conditi da 14 rimbalzi e 4 assist.

LVP: Chris Bosh
– Non traggano in inganno i numeri, la prestazione dell’ex Raptors è negativa soprattutto per la mancata efficacia offensiva. Poco impatto, troppi tiri perimetrali (spesso messi sul ferro) per il solito approccio soft, doveva essere la sfida dei Big Three ma al momento in campo per gli Heat se ne sono visti solo due.

LeBron strepitoso ma non basta per battere gli Spurs

LeBron strepitoso ma non basta per battere gli Spurs

LOSING EFFORT: LeBron James – Prestazione di straordinaria sostanza dell’ex stella dei Cavs, leadership, troneggiante a rimbalzo e l’ultimo come sempre ad arrendersi. Tenta di coinvolgere i compagni che rispondono ad intermittenza, per King James numeri eloquenti, 18 punti con altrettanti rimbalzi e 10 assist, una magica tripla doppia che non evita la sconfitta contro gli scienziati del gioco di San Antonio.

THE UNEXPECTED: Kawhi Leonard – La maturità del prodotto da San Diego State non finisce di sorprendere. Gioca con la concentrazione di un veterano, la docenza del triumvirato degli Spurs sicuramente aiuta, risultando essenziale in ogni aspetto della contesa. Superba difesa, spesso anche su James, aiuti e recuperi di qualità ed è più che prezioso a rimbalzo.