LeBron James

LeBron James

San Antonio Spurs @ Miami Heat 100-103 (dopo o.t.)

La Partita – Nei primi tre quarti San Antonio guidata da uno splendido Duncan era riuscita ad imporre il proprio gioco e a presentarsi all’ultimo periodo in vantaggio di dieci e con tutta l’inerzia della partita dalla sua parte. Un ultimo quarto che ha avuto il sapore di una gara 7, con James che si è caricato sulle spalle gli Heat riportandoli fino al -2 grazie alla sua tripla a 28 secondi dal termine, che ha anche siglato i suoi 18 punti nel periodo. Dall’altra parte Leonard concedeva un ulteriore chance agli uomini di Spoelstra sbagliando un tiro libero. Quello successo negli ultimi venti secondi poi è forse l’azione che resterà più impressa in questa stagione. LeBron imbeccato da Chalmers sfrutta il blocco di Bosh per prendersi un buon tiro da oltre l’arco ma lo sbaglia. Tutto finito? No, perché Bosh va forte a rimbalzo, anticipa l’aiuto sul lato debole di Ginobili e cattura un pallone che smisterà immediatamente ad un Allen già in fase di preparazione per scoccare il suo dardo. Infatti He Got Game sta già indietreggiando verso l’angolo mentre riceve lo scarico del lungo ex Raptors. Il tempo di poggiare i piedi oltre i 7.25 ed è già in aria pronto a far partire la tripla del pareggio. Il gesto atletico di Allen ha del sovrannaturale, quel “pinnegiamento” alla ricerca di tutte le forze possibili per cercare di far arrivare quel pallone al canestro ha un che di eroico. Retina, pareggio, overtime. Da lì in poi la storia è già decisa, James continua nel suo show che lo porterà a chiudere con l’ennesima tripla doppia da 32 punti, 11 assist e 10 rimbalzi, mentre gli Spurs soffrono le due serate no di Ginobili e Green. Sull’ultimo possesso Green ha la possibilità di mettere la tripla che costringerebbe le squadre ad un secondo overtime ma è un monumentale Bosh a stopparlo senza possibilità di replica. Si va a gara 7.

La Serie – La netta impressione è che gli Spurs abbiano tentato di giocarsi tutto in gara 6 e che siano arrivati ad un Ray Allen dalla vittoria. Le energie fisiche e mentali spese dagli uomini di Popovich sono state tante e gara 7 a questo punto diventa un’incognita. Se Manu Ginobili era stato l’MVP di gara 5, in gara 6 è stato l’anello debole degli Spurs, disputando forse la sua peggior partita in una serie finale, soffrendo troppo in difesa e mettendo troppa confusione in attacco. Quel che Ginobili da, Ginobili toglie, potremmo dire. Mario Chalmers è stata l’arma in più degli Heat ed è riuscito a tenere botta nel duello con un Parker non in grandissima forma ma sempre presente quando conta. Capire le energie residue degli Spurs e lo stato fisico di molti componenti del roster sarà determinante per coach Pop, anche se questa è sembrata la vera gara 7 per San Antonio, con gli Heat che in casa, venendo da una vittoria in rimonta e col morale alle stelle difficilmente concederanno qualcosa. Mai scommettere contro gli Spurs, vero, ma lo stesso si può dire di James, sempre più un extraterrestre in campo.

Manu Ginobili e Tim Duncan (FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images)

Manu Ginobili e Tim Duncan (FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images)

Head-to-Head. In gara 5 avevamo sottolineato la differenza tra l’apporto degli esterni Spurs e quello degli Heat ed avevamo concluso che Green e Ginobili stavano dominando la serie contro i vari Chalmers, Miller, Allen e Cole. Per gara 6 il discorso è stato completamente ribaltato. 12 i punti messi dalla coppia degli Spurs, con un misero 3/12 dal campo, mentre il solo Chalmers dall’altra parte ne ha infilati 20 con 7/11 dal campo. Situazione ribaltata ed anche il risultato della partita. Una serie che, visti i duelli fra i big che non creano una differenza abissale fra le due squadre, sembra in mano alle “seconde linee”, anche se parlando di Ray Allen il termine ci sembra un improprio. Quale Ginobili scenderà in campo in gara 7? La domanda se la pongono un po’ tutti, certo è che se dovesse essere quello di gara 5 allora gli Spurs potrebbero giocarsi le proprie chance, altrimenti sarà veramente dura riuscira a superare gli Heat di un James in stato di grazia.