Golden State Warriors – Cleveland Cavaliers 3-3, gara-7 tra domenica e lunedì alle 2.00 am italiane
I Cavs, con le spalle al muro, rimangono in vantaggio dal primo all’ultimo minuto dell’incontro, resistono alla rimonta dei Warriors (senza Bogut) nel penultimo atto e trionfano per la seconda volta consecutiva nella serie battendo i ragazzi di coach Kerr 115-101. Prova leggendaria di LeBron James, leader puro con 27 punti in un fantascientifico secondo tempo (41 totali con 16-27 al tiro, 8 rimbalzi, 11 assist, 4 recuperi e 3 stoppate); essenziale la presenza sotto le plance di Tristan Thompson (15 punti, 16 rimbalzi), ottimi anche Kyrie Irving con 23 punti e JR Smith con 14. I padroni di casa tirano col 51.9% dal campo grazie specialmente ad un attacco rapido con tanti passaggi, decisioni veloci e reattività; 14 palle perse per una Golden State poco cattiva, insufficiente in difesa e irriconoscibile in certe fasi dell’incontro. Da solo sull’isola Stephen Curry con 30 punti, problemi di falli e un’espulsione nel quarto periodo: “Dovremo avere un diverso atteggiamento mentale e mostrare il fuoco che abbiamo dentro”, spiega il due volte MVP, l’unico con la “faccia” giusta, dopo gara-6.
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— NBA (@NBA) 17 giugno 2016
La prima frazione è lo specchio del match. Golden State pasticcia in attacco e commette troppi errori, quindi Cleveland ne approfitta e vola avanti 8-0 con Irving e James; dopo 5 minuti arriva il primo canestro degli ospiti con Green, ma la musica non cambia e i Cavaliers sono perfetti anche nelle transizioni innescate dalle palle perse dei californiani. Poi Curry buca la retina dall’arco ma commette già il suo secondo fallo e i ragazzi di coach Lue riprendono il loro dominio: Jefferson e Williams si iscrivono alla gara, James segna e serve un paio di alley-oop spettacolari per Tristan Thompson, Klay Thompson litiga con il canestro e il punteggio dopo 12 minuti è di 31-11 per la franchigia dell’Ohio. E’ il peggior quarto della stagione dei Warriors. Nel secondo periodo si sveglia Curry, che riapre da solo la partita. Siamo a meno di 5 minuti dall’intervallo e i gialloblu sono protagonisti di un break di 9-0 che li riporta a -8 (38-46), poi arriva il terzo fallo di Curry e immediatamente i Cavs reagiscono con un 8-0 firmato da Irving, Thompson e James. Dahntay Jones fa impazzire i tifosi con un and-one e il duello (vinto) con Green a rimbalzo, quindi Cleveland va alla pausa lunga sopra 59-43 col 56% al tiro, 13 punti in contropiede e 20 punti di Irving.
Inizia il secondo tempo e Curry si fa già fischiare contro il suo quarto fallo, la squadra di casa è più reattiva sulle palle vaganti e trova il massimo vantaggio (70-46) dopo la tripla di Love. Iguodala, che ha problemi alla schiena, va in spogliatoio ed è ancora Curry a caricarsi il team sulle spalle con un 2+1. Dall’altra parte sale in cattedra James e Golden State, però, non si arrende e mette paura a Cleveland con un guizzo di Livingston e due triple consecutive di Klay Thompson nel finale del terzo quarto: il parziale è di 10-0 e gli ospiti, prima dell’ultimo atto, accorciano a -9 sul 71-80. Il quarto periodo è tutto di LeBron, che inizialmente realizza 8 punti nel giro di pochi minuti. Poi un orgoglioso Barbosa mantiene i suoi sotto la doppia cifra, ma contro un James così c’è davvero poco da fare: canestro, assist per la schiacciata di Tristan Thompson (+13) e stoppata su Curry con 4 minuti e 32 secondi da giocare. Il numero 30 ospite è nervoso e sbotta definitivamente dopo un fischio arbitrale nei suoi confronti, meritando l’espulsione che mette la parola “fine” a gara-6. Si va a gara-7, l’incontro senza domani.
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