La grande festa di Miami in occasione del suo secondo anello

Oklahoma City Thunder @ Miami Heat 106-121 (serie 1-4)

Oklahoma viene completamente annichilita in una gara che Miami non voleva rischiare di perdere: ormai il titolo era ad un passo e gli uomini di Spoelstra non hanno voluto lasciare alcuna residua speranza ai Thunder. Primo storico anello di LeBron James, Mvp e dominatore anche di gara 5, secondo invece per Wade, ma è soprattutto la formula tanto discussa dei Big Three a vincere un titolo per nulla scontato alla vigilia.

Ad inizio partita le squadre faticano a sbloccarsi in attacco con il punteggio fisso sul 2-2 per i primi tre minuti. Dopo qualche canestro da una parte e dall’altra è James a dare il primo break, facendo scappare i suoi sul 16-10. Oklahoma fatica a riavvicinarsi, e quando Miller entra in campo segnando subito due triple il punteggio recita 28-19. Il buon finale di Durant accorcia le distanze sul 31-26, ma è evidentemente Miami a condurre il ritmo del match.

La partenza del secondo periodo mostra dei Thunder in piena partita che alla terza tripla di Miller rispondono sempre dalla lunga distanza con Fisher facendosi sotto sul 34-32. Wade lancia lo spunto adatto per il nuovo allungo dei padroni di casa che obbliga Brooks al time out sul 41-34. Il rientro in campo però è ancora più da incubo per gli ospiti che vedono gli avversari sfuggire sul 48-36. Un altro time out di Brooks serve a poco perché prima Miller (con la sua quarta bomba) e poi James fanno sognare i tifosi della squadra della Florida portando i propri colori avanti di 17 punti. Il lento recupero dei Thunder è soprattutto propiziato dai falli (Miller con 4 e Wade con 3 sono costretti ad accomodarsi in panchina) e dai tiri liberi che ne seguono. A fine primo tempo la squadra ospite s’è riavvicinata sul 59-49.

Dopo l’intervallo lungo Oklahoma ha il sussulto più importante della sua partita: Durant e Ibaka riescono a riportare la propria squadra sotto di 5 (61-56). Gli Heat però si dimostrano particolarmente ispirati dalla linea dei tre punti e con Chalmers prima e Battier successivamente si rilanciano sul 67-56. I Thunder, soprattutto con Durant, non vogliono arrendersi, riportandosi nuovamente a – 7, ma Battier infila un tiro da tre ancora più pazzesco, ricacciando indietro prepotentemente gli avversari. Bosh successivamente incentiva il parziale di Miami e un flagrant di Fisher su James regala di nuovo un + 17 già maturato nella seconda frazione. Oklahoma a questo punto perde completamente la bussola e la prima tripla di Bosh seguita dall’ennesima di Miller fa volare gli Heat sul massimo vantaggio di 88-63. La squadra di Brooks a questo punto esce completamente di partita, non tanto offensivamente, dove se vuole i canestri riesce a trovarli, ma difensivamente, lasciando dei buchi tremendi in mezzo al proprio schieramento.

L’ultimo quarto mostra solamente un Mike Miller ai confini della realtà (che raggiunge le 7 triple nella serata) e un LeBron James alla sua prima tripla doppia della stagione. C’è poco altro da dire perché il resto è solo una lunga attesa per una festa che il “Prescelto” aspettava da ormai molto (forse troppo) tempo.

Oklahoma City: K. Durant 32, J. Harden e R. Westbrook 19. Reb (38): K. Durant 11 Ast (19): R. Westbrook 6.

Miami: L. James 26, C. Bosh 24, M. Miller 23. Reb (41): L. James 11. Ast (25): L. James 13.