Dopo tre settimane di mercato NBA, i principali Free Agent si sono già accasati o hanno rinnovato con le rispettive squadre. Tutti tranne due: Eric Bledsoe e Greg Monroe.

Eric Bledsoe attacca su Greg Monroe

Eric Bledsoe attacca Greg Monroe

In virtù della condizione di Restricted Free Agent il loro mercato è quasi sostanzialmente bloccato, perchè le rispettive squadre di appartenenza possono pareggiare qualsiasi proposta decidano di sottoscrivere e nessun’altra si azzarda a fare la propria offerta.

Team che abbiano spazio salariale per strapparli rispettivamente a Suns e Pistons, sulla falsariga di quanto fatto dai Mavericks per Chandler Parsons (lasciato libero di cambiare maglia dai Rockets) o Hornets per Gordon Hayward (trattenuto dai Jazz), sono veramente pochi in un momento in cui chi aveva flessibilità per muoversi lo ha già fatto, e chi volge l’occhio al futuro non vuole compromettere la propria flessibilità salariale.

I Phoenix Suns considerano Eric Bledsoe, assieme a Goran Dragic, il giocatore chiave del proprio roster ed hanno fatto pervenire a Rich Paul (agente anche di LeBron James) un quadriennale da 48 milioni in 4 anni prontamente rispedito al mittente perchè il giocatore vorrebbe il massimo salariale da 80 milioni di dollari in 5 anni.

La situazione salariale dei Suns è fluida, nonostante il rinnovo contrattuale di PJ Tucker e gli arrivi di Anthony Tolliver e di Isaiah Thomas, da molti considerato come lo “steal” del mercato, visto l’importo e la natura a scendere del contratto firmato dal playmaker che lo scorso anno ai Kings segnava 20.3 punti e smazzava 6.3 assist di media tirando il 45% dal campo. I Suns non avrebbero problemi, a livello salariale, ad accontentare Bledsoe, che nell’ultima stagione ha tenuto medie di 17.7 punti, 5.5 assist e 4.7 rimbalzi a partita buttando in campo un atletismo e una fisicità spaventosi – tale da valergli il soprannome di “Mini LeBron” – dopo un triennio passato a apprendere i trucchi del mestiere da Chris Paul ai Clippers, ma sono titubanti circa la sua tenuta fisica, che lo ha costretto a saltare ben 39 delle 82 partite stagionali.

E poi perchè Ryan McDonough, GM dei Suns, ha un piano: strappare ai Detroit Pistons… Greg Monroe.

Stan Van Gundy, da poco insediatosi come plenipotenziario nella Motown, ha fatto sapere che trattenere Greg Monroe è la sua priorità, nonostante la presenza a roster di Josh Smith, titolare di un contratto da 14 milioni a stagione per i prossimi 3 anni e di Andre Drummond, senza mezzi termini il giocatore attorno a cui l’ex coach dei Magic disegnerà il proprio attacco.

Greg Monroe ha le stigmate per diventare uno dei lunghi più importanti del panorama NBA, ma negli ultimi 2 anni anzichè migliorare si è  involuto. Non ha aiutato il caos, tecnico e emotivo, che ha contrassegnato l’ultima stagione dei Pistons, anche se i numeri parlano di un giocatore che da quando è nella NBA ha sempre peggiorato le proprie percentuali al tiro nonostante flirti ogni sera con la doppia doppia (quest’anno 15.2 punti a sera conditi da 9.3 rimbalzi). Incastrarlo nella più incasinata frontline della lega è difficile anche per uno dei coach più geniali e stimati del panorama NBA, a maggior ragione se la continuità di rendimento, e la tenuta difensiva sono sospette. Fatto sta che per ora a David Falk, l’agente di Monroe, non è arrivata nessuna offerta.

I Los Angeles Lakers avevano espresso interesse per i due giocatori, ma le vicissitudini di mercato li hanno portati a prendere altre strade. Ci hanno provato però: nei giorni scorsi, prima di rinnovare Jordan Hill a 18 milioni di dollari in due anni, hanno cercato di bussare alla porta dei Suns offrendo Julius Randle, lo stesso Hill, il contratto in scadenza di Jeremy Lin e una scelta futura in cambio di Eric Bledsoe via “Sign & Trade”, ma McDonough ha seccamente rifiutato. Così hanno rivolto le loro intenzioni su Monroe, ma non avevano spazio a sufficienza per formulare un’offerta convincente.

Ecco quindi che nelle ultime ore è spuntata la pista che porta ai Suns, che hanno spazio a sufficienza per rifirmare Bledsoe (usando su di lui i “Bird Rights”) e tentare Monroe con un pluriennale a partire da 13.6 milioni di dollari a stagione. McDonuogh può quindi agire in due modi: far firmare al lungo di Detroit una “Offer Sheet” oppure trattare con Van Gundy per una Sign & Trade che vedrebbe in uscita, direzione Michigan, scelte future e alcuni “asset” appetibili per i Pistons.

I Suns nelle ultime settimane hanno corteggiato senza successo Pau Gasol e Luol Deng ma di fronte alla sanguinosa perdita di Channing Frye, strategicamente l’ago della bilancia della squadra di Jeff Hornacek, hanno disperatamente bisogno di mettere a segno un colpo sul mercato. Greg Monroe potrebbe essere il giocatore perfetto da inserire in un telaio che ha bisogno di qualità sotto canestro per diventare realmente competitivo. L’abilità in post basso di Monroe e la sua mano morbida in post alto si incastrano perfettamente con le caratteristiche fisiche e tecniche dei gemelli Morris o dei muscolari Miles Plumlee e Alex Len.

In un contesto diametralmente opposto a quello dei Pistons, anzichè appassire tra mille equivoci tattici, i difetti di Monroe potrebbero essere mascherati e con le sue qualità – assieme a quelle di Bledsoe e Dragic – rendere i Phoenix Suns la mina vagante della Western Conference nell’immediato, e una squadra potenzialmente in grado di puntare a grandi traguardi nei prossimi anni.