“Klay Thompson and LeBron James are the two best all-around players we have in the NBA today!” (Earvin Magic Johnson)

klay2Migliori giocatori della settimana, dal 19 al 26 gennaio, il 23 dei Cavs e la guardia tiratrice dei Warriors sono stati definiti come i due migliori giocatori a 360 gradi presenti nella Lega da uno che la concezione del gioco l’ha addirittura modificata. Completo, senza dubbio, e tiratore sublime in ogni situazione, in uscita dai blocchi o piedi a terra, in transizione o a difesa schierata. Quel che ha fatto la differenza nel gioco di Klay, dallo scorso anno sta proprio nella gestione del possesso. Sempre sotto controllo, in un sistema di gioco a lui congeniale, mentalità vincente, impatto mostruoso con il suo compagno di reparto.

Klay Alexander Thompson è un figlio d’arte, avendo come padre Mychal Thompson, ovvero sia la scelta numero 1 del Draft 1978, ad opera dei Portland Trail Blazers. Papà Thompson venne considerato il primo straniero scelto alla 1, essendo originario delle Bahamas, e giocò 13 anni in NBA tra Portland, San Antonio e Los Angeles, sponda Lakers, prima di trascorrere il suo ultimo anno da professionista proprio in Italia, nella Juve Caserta.


23 punti di media, ai quale aggiunge 3.6 rimbalzi, 3 assist, tirando con il 48.1% dal campo e il 45.6% da 3 (terza miglior percentuale, dietro a Korver e Lee). Nella settimana dal 19 al 26 gennaio (terza volta in questa stagione), Thompson ha viaggiato a 33 punti di media, con il 55% da tre e 2.25 recuperi a partita, aiutando i suoi Warriors a segnare un record di 4-0. Durante la settimana ha messo a segno un record storico, realizzando 37 punti nel terzo quarto, superando i 33 di George Gervin, nella partita casalinga contro i Kings e ha concluso con 52 punti. Dalla prossima stagione, fino al 2018/19, lo aspetta un quadriennale da quasi 70 milioni di dollari che lo renderà a tutti gli effetti una superstar anche sotto il profilo finanziario.


L’obiettivo è il titolo, senza troppi giri di parole. Ha ammesso che non gli interessa essere il giocatore più forte della Lega, ma vorrebbe semplicemente far parte della miglior squadra e centrare il sogno di diventare campione NBA. La strada è quella giusta, la crescita anche.
Non ha ottenuto abbastanza voti per partire in quintetto nell’All Star Game che avrà luogo tra 2 settimane, ma è molto probabile che andrà a sostituire Kobe Bryant (l’altro in lizza è Damian Lillard), e cercherà di vincere la gara da 3 punti, proprio contro l’altro Splash Brother, Steph Curry.

Sarà dura farsi spazio nella Western Conference una volta conclusa la regular season, ma di certo i Warriors sono in prima fila per far paura a tutti. E il talento da Washington State University non si tirerà indietro.