Marco Belinelli al Three-Point Contest (Noah Graham/NBAE via Getty Images)

Marco Belinelli al Three-Point Contest (Noah Graham/NBAE via Getty Images)

Marco Belinelli

Settimana ricca di soddisfazioni per Marco Belinelli, aperta con una grande prova al TD Garden di Boston. Spurs sempre privi di Tony Parker, Manu Ginobili, Kawhi Leonard e Tiago Splitter, con Gregg Popovich che schiera Belinelli come sg titolare al fianco di Corey Joseph. Marco risponde con una prestazione a tutto tondo, facendo segnare il career high alla voce rimbalzi (11, tutti difensivi) e aprendo un grande primo quarto con canestri importanti, ma soprattutto orchestrando l’attacco di San Antonio con ben 5 assist. Alla fine il Beli contribuirà anche nell’ultima frazione dando una mano ad un incontenibile Tim Duncan a spegnere ogni tentativo di rimonta con un 11-0 determinante, flirtando con la tripla doppia con 16 punti (6/12 al tiro) e 8 assist, diventando così la seconda guardia degli Spurs negli ultimi 10 anni a collezionare più di 10 rimbalzi e almeno 8 assist (Tony Parker l’altro a riuscirci nel dicembre 2012, grazie ad un overtime). Belinelli arriva così alla pausa dell’All Star game con il 50.3% al tiro (226/449) e il 44.8% dall’arco (81/181), diventando il terzo giocatore della NBA ad avere quelle percentuali prima della pausa con una nuova squadra dopo Danny Ainge e Dale Ellis, entrambi nella stagione ’92-93. E non è tutto, infatti Marco si presenta alla gara del tiro da 3 nel sabato dell’All Star weekend e dopo aver eliminato i compagni della Western Conference (Lillard, Love e Curry), riesce ad avere la meglio sul vincitore del round della Eastern Conference Bradley Beal solo agli spareggi infilando 18 tiri su 25 tentati di cui 6 money-ball su 9 (valgono punteggio doppio), diventando così il primo Spurs a vincere la competizione. La settimana si conclude poi allo Staples Center con una vittoria importante contro i Clippers, diretti rivali dei piani alti della conference e Marco parte ancora come sg titolare al fianco di Joseph, firmando un’altra buona prestazione da 20 punti (8/17 al tiro), 4 rimbalzi e 3 assist, una partita frutto di buone giocate in penetrazione, in transizione e triple importanti (3/6 dall’arco alla fine).

 

Gigi Datome continua a non trovare spazio (rantsports.com)

Gigi Datome continua a non trovare spazio (rantsports.com)

Luigi Datome

Differente la situazione per Gigi Datome e per i Detroit Pistons che dopo le 3 convincenti vittorie crollano nuovamente con due brutte prestazioni casalinghe contro Cleveland Cavaliers e Charlotte Bobcats, dirette concorrenti per un posto nella post-season. Nonostante il cambio in panchina seguente al licenziamento di Maurice Cheeks, non si vedono grandi cambiamenti attutati da John Loyer, che continua con i dettami e gli adattamenti dell’ex giocatore dei 76ers, schierando Kyle Singler da sg al posto di Kentavious Caldwell-Pope, spremendo molto il suo starting five con i soli Will Bynum e Rodney Stuckey a far rifiatare il backcourt titolare. Unico cambio della frontline Jonas Jerebko e panchina forzata per tutti gli altri, incluso Datome che ormai non vede il parquet dai 2′ di garbage time concessi nella sconfitta contro i Magic del 5 febbraio. Una situazione sempre più complicata per Gigi, visto che anche Loyer sembra al momento adottare rotazioni molto corte e a 26 anni, nel pieno della propria maturità e dopo una stagione da protagonista in Italia, non trovare mai spazio risulta deleterio soprattutto a livello psicologico.

 


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