ANDREA BARGNANI, Toronto Raptors (8W-16L: con lui è 6W-7L)
23.5 pts, 47.6% FG, 34.0% 3p, 84.3% FT, 6.4 reb, 2.1 ast

Andrea Bargnani è fuori a tempo indeterminato per il problema al polpaccio, una ricaduta dopo il primo infortunio. E, visto che non ha neppure ripreso a correre, non ci sono ancora indicazioni precise sul suo rientro, che comunque sembra non dovrebbe avvenire prima di un mese. I Raptors senza il loro miglior giocatore ovviamente faticano, soprattutto in attacco, ad essere incisivi. Ma, dopo aver perso tutte le prime sette partite disputate senza il Mago, in settimana sono riusciti a rompere questo tabù e centrare due successi contro Nets e Wizards.

Risultati incoraggianti, ma il basso livello degli avversari non deve esaltare troppo, anche perché le due vittorie sono state inframmezzate da due sconfitte imbarazzanti contro squadre di qualità ben differente come Atlanta e Boston, in cui l’attacco si è fermato a 77 (col 37% al tiro) e 64 punti (col 34%, trovandosi anche ad un gelido -40 nella ripresa). Coach Casey sta provando a rimescolare le rotazioni per trovare maggiore aggressività e soprattutto un rimedio alla discontinuità offensiva: ha riportato in panchina un Amir Johnson negli ultimi tempi poco consistente vicino a canestro, contro Washington è partito con Calderon (che ha dato più assist, 17, degli interi Wizards) e Bayless insieme e DeRozan da ala piccola, ma ha sicuramente beneficiato anche del ritorno a disposizione di Kleiza che, al rientro dal lungo infortunio, non viene ancora utilizzato in tutte le partite, ma viene schierato con la massima cautela (specie nei back-to-back). Uno dei più apprezzabili per impegno e generosità in questa fase è James Johnson, che rende meglio da ala forte tattica però non può essere il trascinatore della squadra. Certo che, senza la crescita attesa di DeRozan le cose diventano più complicate per tutti.

E’ una stagione difficile, ma con una squadra così giovane e senza reale esperienza di vittorie non era possibile aspettarsi molto di più, specie considerato che il nuovo coach di fatto non ha neppure avuto un normale training camp per mettere a punto il suo sistema di gioco. In attesa di Valanciunas, che il presidente Colangelo ha incontrato in settimana, va riconosciuto comunque che qualche miglioramento c’è già stato, soprattutto nella tanto criticata difesa degli anni scorsi (11^ migliore per punti subiti, 7^ per percentuale concessa). “Non perdo di vista gli obiettivi – ha detto CaseyMa ogni volta che tocchiamo il fondo, dobbiamo essere bravi a risalire”.

Ed è in arrivo una settimana impegnativa per i canadesi, attesi dalle trasferte di Miami e Washington, prima di ricevere all’Air Canada Centre – dove comunque i risultati stentano ad arrivare (3-6 il record interno) – Bucks, Celtics e Lakers, nelle prime 3 di 7 sfide consecutive in casa. Quantomeno il pubblico non sembra aver abbandonato la squadra, visto che le presenze medie sono di poco superiori ai 16 mila, solo 500 in meno rispetto all’anno scorso.


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