Andrea Bargnani nella sifda persa contro i Nuggets

Andrea Bargnani nella sfida persa contro i Nuggets

Andrea Bargnani

Prosegue la crisi dei New York Knicks che negli ultimi sette giorni incappano in ulteriori 3 sconfitte aggiornando il record a 9L di fila, diventando così tra le peggiori squadre della lega (3W-13L il record) alle spalle solo dei Milwaukee Bucks. Una crisi senza precedenti da quando Mike Woodson è subentrato a Mike D’Antoni nel 2012, infatti per risalire a 9L di fila bisogna tornare alla stagione 2005-06 quando Larry Brown sedeva in panchina (23-59 il record finale). Sono statisticamente tra i peggiori attacchi NBA segnando appena 92.8 punti rispetto ai 100 della passata stagione (in cui per rating offensivi erano il 3°attacco mentre ora sono il 23°), con il 42.1% al tiro e un negativo 32.2% dall’arco migliore solo rispetto ai Pistons e ai Bobcats e crollato rispetto al 38% dell’anno scorso. In un ambiente e in un clima particolarmente teso Andrea Bargnani continua a produrre cifre importanti, chiudendo la quinta settimana di regular season con 19.7 punti (47.6% dal campo), 7.3 rimbalzi e 3.3 stoppate. Cifre di tutto rispetto inutili però a dare una svolta, anche perché persistono difficoltà organizzative nella propria metà campo, dove tra errori, incomprensioni e incapacità tecniche nessuno si sbatte a dovere, incassando quasi 100 punti a partita (105.4 il defensive rating, tra i peggiori della lega). Nella sfida allo Staples Center contro i Los Angeles Clippers grazie al contributo di Carmelo Anthony e di Andrea Bargnani i Knicks piazzano il 13-0 che li riporta davanti nel corso del primo tempo. Andrea mostra buoni movimenti anche spalle a canestro sfruttando la maggiore rapidità sia contro DeAndre Jordan che contro Blake Griffin, mettendo a referto 16 punti, 7 rimbalzi e 2 stoppate nei primi due quarti, salvo poi soccombere e colare a picco assieme a tutta la squadra nel secondo tempo. Al Pepsi Center contro i Denver Nuggets Andrea segna 22 punti (7/11 dal campo), aiutando la rimonta nel corso del secondo quarto che riporta in scia i Knicks e nel parziale di 10-1 sul parquet assieme a Raymond Felton, JR Smith, Iman Shumpert e Carmelo Anthony si vedono finalmente buone cose nella metà campo offensiva, con buone spaziature, blocchi, tagli e giochi a due. Purtroppo persiste l’incapacità di essere costanti nello sforzo sui 48′, come successo anche nell’incontro casalingo contro i New Orleans Pelicans in cui Knicks crollano per la settima volta consecutiva all’MSG, non approfittando nemmeno dell’infortunio che priva gli ospiti di Anthony Davis sul finire del 1° quarto. Per Andrea un discreto primo tempo, salvo poi sparire nella ripresa chiudendo male al tiro (5/16 dal campo) a cui aggiunge 6 stoppate, mai così tante dall’aprile 2009.

 

Marco Belinelli in penetrazione contro la difesa schierata dei Magic

Marco Belinelli in penetrazione contro la difesa schierata dei Magic

Marco Belinelli

Prime battute d’arresto per i San Antonio Spurs che prima vedono chiudersi la striscia di 11 vittorie consecutive alla Chesapeake Energy Arena contro gli Oklahoma City Thunder poi, dopo aver ritrovato la vittoria a casa dei Magic, cadono nel back to back contro gli Houston Rockets perdendo anche l’imbattibilità all’AT&T Center. Marco Belinelli gioca pochi minuti contro i Thunder trovando difficoltà a capitalizzare le occasioni che gli capitano nel 2° quarto e a contenere Jeremy Lamb, difficoltà che lo relegano in panchina fino agli ultimi 8′ di partita in cui finalmente entra meglio nelle situazioni di gioco e segna i primi punti lanciando una mini rimonta che però si infrange sul -3 a 6′ dal termine. Contro i Magic e contro i Rockets Marco tocca l’apice non solo settimanale, ma probabilmente di questa sua nuova avventura in maglia Spurs. Infatti all’Amway center di Orlando gli Spurs giocano senza Tony Parker, con Cory Joseph titolare al suo posto, ma la svolta arriva nel 2° quarto in cui Marco segna 11 punti (2/2 da 3) e serve due preziosi assist che lanciano il 17-0 che mette in cassaforte la partita. Ottima l’intesa con Kawhi Leonard e Tim Duncan, con il Beli che allarga perfettamente il campo e tratta bene il pallone nei momenti topici del parziale. Se i 19 punti con 4/4 dall’arco contro i Magic rappresentano il season high per il Beli, contro i Rockets Marco esplode nel 4° quarto, dopo una gara fino a quel momento anonima (3/8 al tiro con qualche forzatura di troppo e patendo molto Chandler Parsons), in cui segna 10 punti consecutivi per il sorpasso degli Spurs, sotto anche di 23 lunghezze nel corso del primo tempo. Purtroppo però non sarà sufficiente, infatti negli ultimi minuti coach Gregg Popovich lo mette sulle tracce di James Harden e sarà proprio Harden a decidere la partita. Gli Spurs riprendono il loro cammino nell’ultima sfida di questi 7 giorni contro gli Atlanta Hawks guidati da Mike Budenholzer, assistente di Popovich per ben 18 stagioni. Marco prosegue nel suo processo di maturazione con un’altra prova consistente, trovandosi a proprio agio sia con la second unit, in particolare con Manu Ginobili e Boris Diaw, che con gli starter e con 13 punti (5/9 dal campo), 4 rimbalzi e 3 assist aiuta gli Spurs a sbarazzarsi degli Hawks prendendo parte anche alla giocata decisiva orchestrata perfettamente da Popovich portando un gran blocco a liberare Tim Duncan. Dopo una settimana del genere Marco è ancor più il miglior tiratore da 3 della lega con il 56.3% (9/12 nelle ultime 3 partite) anche se il Beli sottolinea che non è certo la sua preoccupazione principale: “Sono contento di essere il migliore nei tiri da 3 ma non ci penso, l’importante è il team, dare il mio apporto alla squadra. I tiri a volte entrano, a volte no, ma qui c’è un sistema di gioco e ho dei compagni che sono in grado di farmi arrivare le palle giuste e di mettermi nelle migliori condizioni per fare del mio meglio”.

Gigi Datome (rantsports.com)

Gigi Datome (rantsports.com)

Luigi Datome

Ancora alti e bassi per i Detroit Pistons che dopo i due successi consecutivi della settimana passata, crollano al Palace of Auburn Hills prima contro i Chicago Bulls complice un secondo tempo negativo da soli 26 punti segnati (per 7′ nel 4°quarto non segnano alcun canestro dal campo), poi contro i Los Angeles Lakers in una partita dominata nel pitturato (76 punti contro i 28 dei Lakers) e buttata al vento nell’ultima frazione. Continua il calvario sportivo di Gigi Datome che non riesce al momento a trovare spazio se non in poche e brevi occasioni nei minuti di garbage time. Coach Maurice Cheeks non ha ancora ben chiare le gerarchie della second unit, dove a parte Rodney Stuckey e Kyle Singler, tutti gli altri vengono utilizzati con il contagocce, e ultimamente sta dando qualche minuto in più a Josh Harrelson, a Charlie Villanueva e a Jonas Jerebko. Se contro Chicago Datome vede il campo nei due minuti finali in cui trova anche 2 pregevoli canestri dalla lunga, contro i Lakers in una sconfitta maturata nel quarto periodo Gigi non entra nemmeno in campo. Il sorriso però in casa Pistons torna nelle due partite seguenti, prima al Palace of Auburn Hills contro i Philadelphia 76ers con la sfida già ampiamente decisa nel primo tempo e infine con l’inaspettata vittoria sul campo dei Miami Heat, che stavano cavalcando una striscia di 10 successi consecutivi.  Contro i 76ers Cheeks concede a Gigi prima 5” a fine 2° quarto cercando per la terza volta da inizio stagione uno schema per liberarlo da 3, poi solo gli ultimi 3′ di gioco nonostante il garbage time fosse iniziato già nel 3° quarto, minuti in cui Datome tenta comunque due conclusioni dall’arco, non trovando però la via del canestro. Al secondo DNP di settimana contro Miami, Gigi ai microfoni della Gazzetta fa capire di essere tranquillo, nonostante la situazione non sia certo idilliaca: “Senza angoscia, aspetto il mio momento. Fortunatamente giochiamo anche domani, devo farmi trovare pronto e prima o poi avrò la mia occasione. Una situazione difficile, ma che avevo messo in conto. Basta continuare a lavorare e aspettare l’occasione buona”.


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