DANILO GALLINARI, Denver Nuggets (15W-8L)
17.0 pts, 44.4% FG, 32.4% 3p, 88.7% FT, 5.3 reb, 2.7 ast

Non è stata una settimana troppo positiva per i Denver Nuggets. Dopo aver giocato appena 2 volte tra il 23 e il 28 gennaio, in questi sette giorni i Nuggets sono stati impegnati ben quattro volte contro squadre dell’ovest; il bilancio è stato un modesto 1-3, che è risultato tuttavia sufficiente per mantenere la squadra di George Karl al secondo posto della Western Conference, distanziata tre partite dai Thunder e sempre più insidiata dai Los Angeles Clippers. Cifre in calo per Danilo Gallinari che dopo i 17 punti segnati contro i Clippers è sceso sotto la doppia cifra nella successiva trasferta contro i Memphis Grizzlies (tirando un pessimo 1/10 dal campo) giocando appena 25 minuti. “Avrei potuto concedere più minuti al Gallo” ha dichiarato coach Karl al termine della partita “ma nel momento chiave della partita ho dovuto fare una scelta e ho deciso di dare una possibilità ad Arron Afflalo“.
Nell’unica vittoria delle Pepite di questa settimana, nel back-to-back contro i Clippers allo Staples, Gallinari è stato il top scorer dei suoi, realizzando 21 punti con un eccellente 7/10 dal campo e un superbo 5/5 al tiro pesante, nonchè secondo rimbalzista di squadra (6) dopo il solo Mozgov. Purtroppo la continuità in un campionato dal calendario serrato come l’NBA di questa stagione è una qualità praticamente impossibile da mantenere; e infatti il nostro Danilo, dopo la prestazione da All-Star contro i Clips, si è eclissato nella sfida casalinga contro i Los Angeles Lakers, fatturando appena 6 punti in meno di 29 minuti tirando ancora molto male dal campo (1/9).
Mai come in questa settimana Denver ha quindi dimostrato di dipendere dal rendimento di Danilo. Al termine della gara dello Staples Center coach Karl ha dichiarato: “Per certi versi possiamo dire che questa è stata la miglior gara della nostra stagione fino adesso”. Tuttavia nelle altre partite, nonostante le dichiarazioni rese dallo stesso Karl (“Abbiamo tanti giocatori, non dipendiamo da uno soltanto”) in merito ai minuti finali trascorsi in panchina da Gallinari contro Memphis, è apparso evidente come il buon momento di Al Harrington e di Andre Miller non sia sufficiente a far vincere Denver quando lo starting five gioca sottotono. Nemmeno contro i Lakers è bastato un Harrington da 24 punti per compensare la prova opaca di Danilo e Nenè. Insomma, come è accaduto per tutte le big più volte in questa stagione, sembra che Denver stia iniziando ad accusare il colpo di un calendario fittissimo che non concede pause. Ci ha pensato quindi l’allenatore a buttare sapientemente acqua sul fuoco al termine della sfida persa contro i Lakers: “Ho detto ai ragazzi in spogliatoio che quando una squadra non gioca bene ma riesce comunque ad insidiare l’avversario significa che questa è una buona squadra” (il riferimento è al tiro di Harrington sbagliato sul finale e che avrebbe portato probabilmente la gara all’overtime).
Ora per i Nuggets il calendario continuerà ad essere insidioso, con il ritmo delle partite che non calerà per altre due settimane. Domenica è prevista la sfida casalinga contro i Portland Trail Blazers, mentre da lunedi inizierà una serie di tre trasferte consecutive sul campo di Rockets, Mavericks e Warriors. La settimana si chiuderà sabato prossimo tra le mura amiche contro gli Indiana Pacers. Staremo quindi a vedere se i Nuggets riusciranno a riprendersi dal momento più difficile della loro stagione (mai finora avevano chiuso con 3 sconfitte una settimana) e soprattutto se riusciranno a tenere a distanza i Los Angeles Clippers nella classifica della conference.