ANDREA BARGNANI, Toronto Raptors (9W-19L: con lui è 6W-7L)
23.5 pts, 47.6% FG, 34.0% 3p, 84.3% FT, 6.4 reb, 2.1 ast

Andrea Bargnani

Un lampo nel buio di una stagione travagliata. Così può essere vista l’affermazione della scorsa notte ottenuta dai Raptors sui Celtics, un successo a sorpresa per la squadra di Casey, considerato l’andamento fin qui piuttosto deludente di un gruppo ancora poco abituato a vincere e la portata dell’avversaria. “E’ così che dobbiamo giocare contro squadre di questa portata. Loro giocano in maniera spavalda e coraggiosa, noi dobbiamo imparare a raggiungere quel livello ogni sera, non per un solo quarto o due, ma su ogni possesso di ogni partita” ha commentato il tecnico, indicando chiaramente quale deve essere l’obiettivo di crescita del gruppo, oltre a quello tecnico. Troppe volte la squadra infatti si è trovata ad inseguire già dopo il 1° quarto (15 nelle ultime 18 gare) e troppo spesso si è presto rassegnata anziché lottare fino in fondo. Contro Boston, non solo ha vinto, ma ha condotto dalla palla a due fino alla sirena finale. E tutto senza il suo miglior giocatore.

Bargnani sta continuando a seguire la squadra in casa ma anche in trasferta. Ed è una novità rispetto all’anno passato, in cui i Raptors lasciavano a Toronto i giocatori infortunati quando andavano a giocare in territorio statunitense. Ma i tempi del rientro ancora non si vedono, visto che si sta impegnando, sta lavorando in sala pesi, ma ancora – nonostante il polpaccio infortunato abbia mostrato progressi – non ha ripreso a correre. Di conseguenza anche il lavoro sul campo e con i compagni non appare dietro l’angolo. Non sarebbe una sorpresa vederlo fermo fino a oltre la pausa per l’All-Star Weekend, anche se questa è una deduzione derivata dalle parole di coach Casey, che parla di “due-tre settimane” da ora, precisando però che è “meglio non mettere una data”.

Purtroppo per Bargnani, che ovviamente non gradisce vedere i compagni da bordocampo senza poterli aiutare, ma anche per la squadra che senza il suo miglior giocatore appare in difficoltà come a scalare una montagna a mani nude. Nelle prime sei gare di assenza del Mago, i Raptors hanno sempre perso, segnando la miseria di 81 punti a sera. Dopo il breve ritorno di due partite – che hanno portato non casualmente altrettante vittorie, ma anche l’infortunio nella seconda sul campo dei Jazz – Toronto è riuscita quantomeno a vincere 3 partite (però 2 contro avversarie modeste come Nets e Wizards) ma ne ha perse altre 6. Quantomeno l’attacco è salito di livello, portando il fatturato medio nel periodo a 89.3 punti con una maggiore qualità nelle selezioni dei tiri. Casey ha provato a rimescolare le carte, soprattutto per capire a chi assegnare lo spot di ala piccola che di fatto non ha ancora un proprietario. Una soluzione definitiva sembra che non sia ancora stata trovata, ma sicuramente è uno schieramento di cui ha beneficiato DeRozan che – pur continuando a tirare ancora male – è sempre più spesso il miglior realizzatore dei suoi. Ma certamente sono stati preziosi anche il ritorno dall’infortunio di Bayless (però di nuovo fuori con Boston per un problema alla caviglia), a lungo in campo anche da guardia al fianco di un Calderon fantastico per alcuni lampi (clamoroso contro Rondo: 17 punti, 14 assist e 0 palle perse), e di Linas Kleiza, incisivo come realizzatore in uscita dalla panchina (3 triple pesanti nel 4° quarto contro i Celtics).