Le squadre NBA, come noto, hanno la possibilità di superare il salary cap tramite una serie di eccezioni. Una di queste è stata creata per rifirmare i propri free agent e, dato che per prima fu sfruttata da Boston per il suo storico numero 33, ha preso il nome di “Larry Bird Exception”. I giocatori che possono beneficiare di tale condizione detengono i cosiddetti “Bird Rights”: per ottenerli, un giocatore deve disputare tre anni senza essere tagliato e senza diventare free agent (quando un atleta viene scambiato, i “diritti” vengono scambiati con lui). Bastano due stagioni invece per ottenere gli “Early Bird Rights”. Due situazioni che i giocatori hanno l’interesse a raggiungere, perché in trattativa per un nuovo contratto consegnano loro la possibilità di guadagnare di più, dando la precedenza all’ultima squadra di appartenenza – che può andare sopra al cap – rispetto alle altre.

Questa premessa è doverosa per spiegare le ultime vicende legali che hanno coinvolto NBA e associazione giocatori. La NBPA qualche giorno fa aveva vinto l’arbitrato, ottenendo dal giudice Kenneth Dam una sentenza, per certi versi sorprendente, che permetteva anche ai giocatori rilasciati – ma subito ripresi da un’altra franchigia dalla lista dei cosiddetti “waivers” – di mantenere i propri “Bird Rights”. Una situazione relativa, nell’immediato, a quattro giocatori, Steve Novak, Jeremy Lin, J.J. Hickson e Chauncey Billups, ma che da quel momento anche in futuro avrebbe garantito simile trattamento a tutti gli altri nelle stesse condizioni. La NBA aveva minacciato di ricorrere in appello, ma prima di passare alle vie legali c’è stata una trattativa e – fortunatamente dopo un’estate caratterizzata dalle dispute per il lockout – è stato raggiunto un accordo. La NBA ha ottenuto una limitazione della regola, in cambio della rinuncia al ricorso. Quindi ora i giocatori rilasciati avranno gli stessi “Early Bird Rights” come se venissero scambiati, ma non avranno i “Bird Rights” a meno che non vengano tagliati con la clausola dell’amnistia.

Dunque, a partire dall’apertura del mercato dei free agent prevista per il 1° luglio, Chauncey Billups e J.J. Hickson avranno i “Bird Rights”, mentre Jeremy Lin e Steve Novak gli “Early Bird Rights”, dando dunque un bel vantaggio ai Knicks che potranno rifirmare ben due giocatori andando oltre il cap e di mantenere l’eccezione di medio livello per cercare un ulteriore rinforzo.