L'infortunio di Embiid potrebbe avere un impatto notevole sul Draft della prossima settimana (AP Photo)

L’infortunio di Embiid potrebbe avere un impatto notevole sul Draft della prossima settimana (AP Photo)

EMBIIDJoel Embiid, da molti considerato sino ad ora come la probabile prima scelta all’imminente Draft del 26 giugno, dovrà operarsi a causa di una frattura da stress all’osso navicolare del piede destro; l’operazione avverrà oggi, come dichiarato dal suo agente. L’ex Kansas non sarà quindi in grado di partecipare a ulteriori workout con le squadre interessate e non sarà presente al Barclays Center il prossimo giovedì, dal momento che non potrà volare nelle due settimane successive all’intervento. La frattura sarebbe stata scoperta dallo staff medico dei Cavaliers, che avrebbe quindi passato questa informazione all’entourage di Embiid, già vittima di recente di problemi alla schiena, che l’avevano costretto a saltare il torneo NCAA e quello della Big 12. Eppure, nel provino sostenuto con i Cavs ad inizio mese, Embiid era apparso in forma ed era stato valutato positivamente, tanto che numerosi esperti davano già per scontata la chiamata di Cleveland alla numero uno. La notizia dell’operazione e i tempi di recupero ancora incerti rimescolano senza mezzi termini le carte in tavola, con il Draft 2014 alle porte a sollecitare decisioni immediate. Sembra ora molto improbabile che Embiid venga scelto per primo e i Cavaliers potrebbero quindi virare su Jabari Parker, in uscita da Duke, o su Andrew Wiggins, ex compagno di Embiid nei Jayhawks. La scelta di Cleveland influenzerà chiaramente anche quelle successive di Milwaukee e Philadelphia, con i Sixers che potrebbero decidere di scegliere una point guard alla terza, con il nome di Dante Exum a farsi sempre più insistente. Embiid potrebbe così scendere nella graduatoria e venire scelto da Orlando alla quarta, se non addirittura qualche gradino più in basso, da Boston o dai Lakers.

BLATT – I Cleveland Cavaliers hanno offerto a David Blatt il ruolo di capo allenatore; l’ex condottiero del Maccabi Tel Aviv sembra quindi aver vinto la concorrenza di Tyronn Lue, che nell’ultimo mese si era incontrato più volte con la franchigia dell’Ohio, forte della sua l’esperienza maturata a fianco di Doc Rivers, prima a Boston e poi a Los Angeles, sponda Clippers, e la capacità di lavorare con i giovani, che sarebbe potuta tornare utile, essendo i Cavaliers una delle squadre più giovani della Lega ed essendo pronti ad acquisire, con tutta probabilità, altri giovani prospetti al prossimo Draft. Il GM David Griffin e il proprietario Dan Gilbert si sono quindi riuniti giovedì, vedendosi costretti a prendere velocemente una decisione a causa delle pressioni di Golden State, pronta a fare di Blatt uno degli assistenti più pagati della Lega. Blatt si era da tempo guadagnato la stima di diverse franchigie d’oltreoceano e gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni, coronati recentemente dalla vittoria in Eurolega e nel campionato israeliano, l’hanno convinto a tentare la fortuna e a diventare il primo allenatore a proveniente dall’Europa a sbarcare in NBA in qualità di head coach. I rappresentanti dei Cavs e quelli di Blatt stanno discutendo in queste ore i termini del contratto.

Kevin Love, destinazione Golden State? (Steve Yeater/AP)

Kevin Love, destinazione Golden State? (Steve Yeater/AP)

LOVE – La corsa a Kevin Love entra nel vivo, con i Golden State Warriors pronti allo sprint decisivo per portare nella Baia la star di Minnesota. Molte erano, e sono tuttora, le pretendenti, ma la possibile trade offerta dai californiani potrebbe far cedere Saunders e soci, sempre divisi tra il desiderio di non lasciar partire Love e la possibilità molto più realistica di perderlo a zero l’anno prossimo, visto che il giocatore ha più volte ribadito la sua intenzione di cambiare aria e di giocare per una contender. Ecco quindi che gli Warriors offrirebbero ai Lupi Klay Thompson e David Lee, assieme ad una scelta al primo giro, ricevendo, oltre a Love, anche Kevin Martin. Questa è l’ipotesi al momento più concreta, ma le proposte formulate sono molte; Chris Broussard di ESPN afferma anche i T’Wolves sono pronti a spedire ad Oakland anche J.J. Barea. Gli Warriors sembrano quindi aver messo la freccia, ma a richiedere Love ci sono da sempre anche i Chicago Bulls, meta gradita al giocatore, che metterebbero sul piatto Taj Gibson e Jimmy Butler, oltre a possibili scelte (i Bulls sceglieranno alla 16 e alla 19). Resta da vedere se Chicago continuerà a dare l’assalto a Love o se si concentrerà sull’acquisizione di un free agent di impatto, come potrebbe essere Carmelo Anthony. I Denver Nuggets sarebbero pronti ad offrire Kenneth Faried, Wilson Chandler e l’undicesima scelta, mentre le offerte di Boston e Phoenix consisterebbero nella possibilità di accaparrarsi diverse scelte al primo giro dell’imminente Draft. Ma l’ago della bilancia sembra dire Golden State, che fornirebbe a Minnesota giocatori di qualità dall’impatto immediato.

FUTURO HEAT – Nella conferenza stampa di fine stagione, il presidente dei Miami Heat Pat Riley ha cercato di pungere nell’orgoglio i suoi Big Three, le cui scelte saranno determinanti per il futuro prossimo della franchigia. James, Wade e Bosh potrebbero infatti decidere di uscire dai rispettivi contratti e diventare quindi free agent. “Bisogna restare uniti ed essere coraggiosi” – ha affermato Riley – “non si può scappare appena se ne presenta l’occasione”. Riley si è dimostrato decisamente seccato per il trattamento ricevuto dagli Heat in seguito alla sconfitta patita alle ultime Finals ed ha sottolineato come la squadra abbia disputato quattro finali consecutive e vinto due titoli negli ultimi tre anni e che ci sia quindi bisogno di apportare sì delle modifiche, ma non di ricostruire. “Vincere rende tutto più facile” – ha aggiunto Riley – “e crea dei legami tra i giocatori, ma quello che rende questi legami forti e duraturi è passare quello che abbiamo passato quest’anno e superare le difficoltà”. I riflettori saranno ora puntati sui Big Three. Il punto interrogativo più grande è quello che riguarda LeBron James, che sostiene di non aver ancora pensato al futuro e che si prenderà una pausa per riflettere. È verosimile pensare che King James avanzerà delle pretese, vincolando la sua permanenza in Florida all’allestimento di un roster più competitivo. Chi ha sempre affermato di voler rimanere a Miami è Dwyane Wade, così come Chris Bosh; non è da escludere che i tre possano decidere di uscire dai loro contratti e stipularne di nuovi, per dare agli Heat più flessibilità e consentire a Riley di attrarre nuove pedine allo scacchiere di Spoelstra. Chi ha espresso la volontà di rimanere è Mario Chalmers, mentre Chris Andersen rifletterà se uscire dal contratto e Rashard Lewis cercherà pretendenti in qualità di free agent. Si sa di certo che il prossimo anno non ci sarà Shane Battier, che ha annunciato il ritiro, ipotesi contemplata anche da Ray Allen, che si è dato un po’ di giorni per decidere se continuare o meno a giocare dopo 18 stagioni nella Lega.

FUTURO SPURS – Gli speroni si stanno godendo la conquista del titolo NBA, ma nei prossimi giorni tireranno le somme di questa stagione trionfale e cominceranno a guardare avanti. A tenere banco sarà certamente la decisione di Tim Duncan, che ancora non ha fatto sapere se il prossimo anno continuerà a giocare (lo farà entro il 24 giugno), schivando abilmente le domande dei giornalisti sulla questione al termine di gara-5. L’impressione è che il sistema Spurs sarà eventualmente in grado di reggere l’urto e di confermarsi ai massimi livelli anche senza il proprio giocatore simbolo. Parker e Ginobili si dicono sicuri che Duncan vestirà il nero-argento anche il prossimo anni ma, con o senza Duncan, la creatura di Popovich e Buford sembra destinata a restare ai vertici, pregustandosi la definitiva consacrazione di Kawhi Leonard.

MOVIMENTIJosh McRoberts ha deciso di uscire dal contratto con Charlotte e di diventare quindi free agent; Mc Roberts è sceso in campo 78 volte nella stagione che si è appena conclusa (record in carriera) totalizzando in media 8.5 punti, 4.8 rimbalzi e 4.3 assist. I Minnesota Timberwolves hanno nominato Sam Mitchell assistant coach, garantendogli un ruolo nello staff di Flip Saunders, per cui Mitchell ha giocato sette stagioni. Gli Houston Rockets stanno cercando di convincere Lionel Hollins ad entrare a far parte dello staff di Kevin McHale in qualità di assistente, stesso ruolo che Alvin Gentry si appresta a ricoprire a Golden State.

 


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