Frattura alla mano e 4-6 settimane di stop per Westbrook (Foto: fansided.com)

Frattura alla mano e 4-6 settimane di stop per Westbrook (Foto: fansided.com)

THUNDER, SI FERMA ANCHE WESTBROOK – Piove sul bagnato a Oklahoma City, con i Thunder che hanno iniziato la “Regular Season” con due sconfitte arrivate a causa dei problemi fisici di giocatori troppo importanti all’interno del sistema di coach Brooks. A metà del secondo quarto della gara di ieri notte contro i Clippers (vinta da Los Angeles 93-90), Russell Westbrook si è fratturato la mano destra andando a rimbalzo e ha poi abbandonato il parquet di gioco con 2 punti all’attivo. Il playmaker di OKC si aggiunge ad un infermeria già piena, con l’altra stella Kevin Durant che è fuori per una frattura al piede, Anthony Morrow per un problema al ginocchio, Jeremy Lamb per un infortunio alla schiena e Reggie Jackson a causa di una distorsione alla caviglia. Westbrook, autore di 38 punti nel primo match dell’anno contro Portland, era estremamente importante per i Thunder durante il periodo ai box dell’MVP 2014 Durant, ma dovrà stare lontano dai campi per un lungo periodo: i tempi di recupero non sono ancora stati definiti con certezza, però si presume che l’ex UCLA debba saltare le prossime 4-6 settimane di stagione.

RITORNO A DALLAS PER JJ BAREA – E’ stato uno dei giocatori più amati dai tifosi e più brillanti durante la cavalcata dei Mavs per il titolo del 2011. Il playmaker portoricano JJ Barea, tagliato da Minnesota cinque giorni fa, ritorna ufficialmente a Dallas, dove ha vinto un anello e realizzato 9.5 punti di media nella sua ultima avventura alle corti di coach Carlisle. Barea, che ha preso il posto dell’escluso Gal Mekel, arriva ai Mavs per aumentare ulteriormente la qualità del reparto “point guard” dei biancoblu. Il 30enne ha firmato un “minimum veteran deal”, viene da un ottimo mondiale col Porto Rico dal punto di vista realizzativo e nel 2013-2014 ha viaggiato a 8.9 punti (in 18.6 minuti) ad allacciata di scarpe con la maglia dei Timberwolves. “Non potremmo essere più eccitati di così nell’avere di nuovo Barea. Ha avuto un ruolo chiave per portare l’anello a Dallas. Un giocatore con una tale esperienza e leadership è una grande aggiunta al nostro team”, ha detto Donnie Nelson, presidente delle operazioni legate al basket e GM dei Mavericks.

Julius Randle, appena dopo l'infortunio, mentre viene controllato da Gary Vitti (Foto: lakers.com)

Julius Randle, appena dopo l’infortunio, mentre viene controllato da Gary Vitti (Foto: lakers.com)

JULIUS RANDLE FUORI TUTTA LA STAGIONE – Prima Nick Young, poi Steve Nash e adesso il rookie Julius Randle. La sfortuna sembra non dare alcun tipo di tregua ai Lakers, che hanno visto la settima scelta al Draft 2014 uscire in barella durante la prima gara stagionale contro Houston il 28 ottobre. A poco meno di 7 minuti dalla fine di un incontro totalmente indirizzato verso i texani, Randle, al suo esordio ufficiale in NBA, si è rotto la tibia della gamba destra mentre stava saltando per scaricare il pallone a Sacre. Il 19enne è poco dopo andato sotto i ferri ed è stata confermata la notizia che si temeva di sentire: il recupero da questo tipo di infortunio è troppo lungo e Randle sarà costretto a saltare tutta la stagione 2014-2015. Brutto colpo per i Lakers, che dovranno fare a meno di un giovane molto promettente e che poteva trovare molto spazio anche a partire dai primi incontri. La prima annata dell’ala grande nativa di Dallas si conclude con 2 punti di media in 14 minuti in campo.

JIMMY BUTLER E JOSE’ CALDERON AI BOX PER ALMENO 15 GIORNI – Sembrava potesse rientrare durante la prima settimana di “Regular Season”, ma per vedere all’opera Jimmy Butler bisognerà attendere almeno due settimane, se non addirittura un mese intero. Sono questi i tempi di recupero che la guardia dei Bulls dovrà rispettare per guarire completamente da una grave slogatura al pollice. Butler è stato protagonista di una discreta “preseason” (17.6 punti di media nelle ultime cinque uscite) e avrà un ruolo centrale all’interno del sistema di coach Thibodeau durante questa stagione; dovremo quindi aspettare prima di vedere il vero potenziale dei Bulls che, in entrambe le fasi del gioco, dipenderanno molto dalle prestazioni dell’esterno statunitense classe 1989. Problemi anche in casa Knicks, con Josè Calderon, arrivato nella ‘Big Apple’ quest’estate, che non ha esordito contro Chicago a causa di uno stiramento al polpaccio: il playmaker spagnolo dovrà stare ai box per due-tre settimane, creando molti problemi a New York in cabina di regia.

LA STIMA RECIPROCA TRA NOWITZKI E PARSONS – Nei giorni scorsi si è diffuso un curioso fatto che testimonia l’ottima chimica di squadra che si sta formando in quel di Dallas, dove i Mavericks (1-1) possono stupire e puntare alle parti alte della Western Conference grazie specialmente ad un mercato estivo entusiasmante. Il nuovo arrivato che potrebbe cambiare le sorti dei biancoblu è il talentuoso esterno Chandler Parsons, che ha firmato un ricco contratto da 46 milioni per tre stagioni NBA. Per questa cifra non solo la dirigenza di Dallas ha dovuto fare dei sacrifici, ma anche la stella tedesca Dirk Nowitzki, che, come simbolo della stima e della fiducia nei confronti di Chandler Parsons, si è ridotto notevolmente lo stipendio sul suo nuovo contratto triennale (percepirà “solo” 25 milioni di dollari) sottoscritto nei mesi scorsi. Il campione NBA 2011, però, ha chiesto a Parsons di offrigli ogni cena durante le trasferte e l’ex Rockets, da bravo e disponibile ragazzo che è, ha felicemente accettato la proposta di Nowitzki. “Sono davvero contento che lui abbia deciso di ridursi lo stipendio per me, volevo venire a Dallas e volevo giocare con lui. Penso che questo gesto dimostri quanto Dirk voglia vincere”, ha detto Parsons.


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