Derrick Favors (photo Usa Today Sports)

Derrick Favors (photo Usa Today Sports)

JAZZ, ESTENSIONE PER FAVORS – Partiti Jefferson e Millsap, gli Utah Jazz hanno deciso di investire forte su uno dei loro successori designati. Si tratta di Derrick Favors, che si è accordato per un’estensione quadriennale, a partire dal 2014-15, da 49 milioni (ma con alcuni incentivi potrebbe superare i 50). L’ala-centro scelta nel 2010 col numero 3 dai Nets – e poi acquisita da Utah nel corso della stagione da rookie – in carriera viaggia a 9.4 punti, 7.1 rimbalzi e 1.69 stoppate e potrebbe aver trovato a Salt Lake City la collocazione dove poter sviluppare ed esprimere tutte le sue qualità: “Utah è diventata casa mia, sono entusiasta di poter continuare la mia carriera giocando per i Jazz e per i migliori tifosi della NBA” ha dichiarato in un comunicato. “Abbiamo una grandissima fiducia nelle sue capacità e lo vediamo come un elemento importante per il nostro futuro – ha confermato il g.m. Dennis Lindsey – Ci garantirà solidità e una mentalità difensiva preziosa per il progetto a cui stiamo lavorando. E poi ha grande carattere ed è apprezzabile la sua voglia di migliorare sempre il proprio gioco”. Favors, appartenendo alla classe 2010, sarebbe diventato restricted free agent la prossima estate, senza un’estensione firmata entro la scadenza del 31 ottobre.

ARRESTATO BILL RUSSELL – Lo storico centro dei Celtics, Bill Russell, che vinse con i biancoverdi 11 titoli in 13 stagioni a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 è stato arrestato all’Aeroporto Internazionale di Seattle-Tacoma, dopo che i controlli di sicurezza hanno rilevato nei suoi bagagli una pistola carica. Denunciato per aver cercato di portare un’arma – nel dettaglio si è trattato di una calibro-38 contenente 6 proiettili – a bordo di un aeroplano, il 79enne Russell, che vive da decenni nella zona di Seattle, si è visto sequestrare la pistola ed è stato rilasciato. Il membro della Hall of Fame si è poi scusato attraverso un comunicato: “Prima di imbarcarmi sul volo da Seattle a Boston, ho accidentalmente lasciato un’arma da fuoco legale nella mia borsa. Mi scuso e sono sinceramente rammaricato per l’accaduto. Apprezzo molto lo sforzo della sicurezza, che non poteva essere più professionale ed ha fatto tutto quanto dovuto per mantenere il volo sicuro”.

STOUDEMIRE, TORNA PER L’OPENING NIGHT? – L’operazione di pulizia al ginocchio a cui si è sottoposto a luglio è passata abbastanza sotto silenzio, ma è la ragione per cui Amare Stoudemire è ancora ai margini dei Knicks e costretto ad un lavoro differenziato. La notizia positiva, però, per i tifosi – suoi e di New York – è l’arrivo del via libera medico per riprendere gli allenamenti a pieno ritmo con la squadra, con i normali contatti fisici del cinque-contro-cinque. L’obiettivo è riaverlo in campo per l’esordio stagionale del 30 ottobre, per la sfida casalinga contro i Bucks. “Mi sento bene – ha riconosciuto Amare – ma non ho ancora avuto la possibilità di provare in una partita di allenamento completa. Vedremo come continueranno i progressi”. “Valutiamo un giorno per volta – ha aggiunto coach Woodson – Proveremo molte situazioni per mettere nelle gambe minuti utili alla regular season e vedremo se avrà risentimenti o riuscirà a reggere il ritmo”. In ogni caso, pare comunque certo che Stoudemire verrà gestito durante la stagione, con un minutaggio tenuto sotto controllo e l’esclusione (totale o quasi) dalle seconde partite dei back-to-back.

ANDREW BYNUM, RIENTRO VICINO? – Le ultime notizie danno in fase di miglioramento le condizioni fisiche di Andrew Bynum, che sta mostrando progressi e presto potrebbe iniziare ad allenarsi regolarmente con il resto dei Cleveland Cavaliers. L’ex Lakers ha assistito da bordo campo al primo tempo della sfida di giovedì dei Cavs in casa con i Pistons, nella giornata precedente aveva preso parte al tre-contro-tre a metà campo, ma ancora non ha avuto il via libera per tornare ai cinque-contro-cinque. “Sembra in progresso – ha detto Mike Brown – Penso che sia vicino al ritorno. Ma non sono un dottore, aspetterò il responso dello staff medico”.

PACERS: GRANGER PUNTA AL QUINTETTO – Danny Granger, dopo la lunghissima assenza dello scorso campionato, ha ripreso a lavorare bene in questo training camp ed ora, risolto un problema al polpaccio verificatosi nella sfida con Chicago (che dal canto proprio ha problemi fisici con Noah, inguine, Butler, ginocchio, e Hinrich, fuori per una commozione cerebrale), si aspetta di definire il proprio ruolo nei Pacers della nuova stagione. Ovviamente, il suo obiettivo è tornare in quintetto, con la “retrocessione” a sesto uomo di Lance Stephenson: “Sono sempre partito tra i primi cinque, quindi è normale che sia maggiormente a mio agio in quella situazione – ha spiegato – E Lance nel secondo quintetto può eccellere ancora di più: può avere la palla in mano, può fare giocate importanti. Quando lui è titolare, il possesso va in post o in mano a Paul George, io posso giocare di più lontano dalla palla”. In ogni caso, chiunque sia ad iniziare seduto, è fondamentale che porti alla panchina di Indiana un contributo in grado di svegliare quella troppo letargica dell’ultima post-season.

CRESCE LA RIVALITA’ NETS-HEAT – “Dite a LeBron di preoccuparsi di Miami. Non c’entra nulla con gli affari di Boston” ha detto un arrabbiato Kevin Garnett, rimandando al mittente in direzione South Beach l’accusa di comportamento ipocrita. James, nel tentativo di difendere Ray Allen e la sua scelta di lasciare i Celtics per passare agli Heat un anno fa, ha accusato di ipocrisia Paul Pierce e Kevin Garnett, rei – a suo dire – di aver fatto semplicemente la stessa cosa dodici mesi dopo. La situazione, in realtà, appare un po’ diversa e l’uscita di James non sembra il massimo della logica: infatti, mentre quella di Allen fu una scelta libera in quanto arrivata da free agent, “Double P” e “The Big Ticket” – che salteranno il ritorno al TD Banknorth Garden di mercoledì – sono stati ceduti in una trade da Boston, che ha pure forzato Garnett a rinunciare alla “no-trade clause” originariamente prevista nel suo contratto. Interpellato sulla questione, anche Pierce non ha nascosto il fastidio per le osservazioni fuori luogo di LeBron, che ne ha fatto le spese pure sul campo, incassando un paio di colpi non proprio leggeri nella sfida di giovedì contro i Nets. “Questa sarà la nostra identità – ha detto Pierce – E’ un messaggio per tutta la lega”.

RYAN GOMES FIDUCIOSO – L’amnistia esercitata dai Clippers e un’annata in Germania non hanno spento la convinzione di Ryan Gomes di poter valere ancora la NBA. L’occasione offertagli da Sam Presti, con un contratto non garantito, gli ha permesso di riaprire i portoni della lega più prestigiosa approdando ad Oklahoma City in una realtà di alto livello, in cui però potrebbe davvero trovare uno spazio prezioso. Ne è convinto anche il diretto interessato: “E’ una sfida e sono pronto. So quali sono le prestazioni richieste, devo andare in campo e giocare bene – ha detto – Statisticamente, la gente che guarda vuol vedere i numeri ma in questa squadra è importante anche contribuire con le piccole cose che non vanno nel foglio delle statistiche, come ruotare in difesa al momento giusto o contestare i tiri da tre punti. Questi sono aspetti che gli allenatori guardano e valutano con attenzione”.

OPZIONI 2014/15 – I Milwaukee Bucks hanno fatto scattare le opzioni per vincolare John Henson e Brandon Knight anche per la stagione 2014/15. Henson si appresta ad iniziare la seconda annata nella NBA dopo l’uscita da North Carolina e la chiamata dei Bucks col numero 14, mentre Knight è approdato nel Wisconsin via trade in estate dopo aver disputato due stagioni non troppo brillanti con i Pistons. Proprio a Detroit, intanto, hanno eseguito l’operazione analoga con Andre Drummond, reduce da un campionato da rookie molto incoraggiante con 7.9 punti e 7.6 rimbalzi di media in 20.7 minuti in cui ha mostrato lampi di enormi potenzialità che nella Motown si augurano di poter esaltare ancora di più.