Mike Malone esonerato. Clamoroso colpo di scena a Sacramento, dove i Kings hanno sollevato dall’incarico coach Mike Malone a cui sono state fatali le 8 sconfitte negli ultimi 10 incontri, giocati peraltro senza DeMarcus Cousins, fermo ai box per una meningite virale, dopo una sorprendente partenza di 9 vittorie in 14 partite.

I Kings al momento dell’esonero di Malone hanno un record di 11-13, e sono distanziati di mezza partita dai Phoenix Suns, ottavi ad ovest, in piena lizza quindi per un posto ai playoff. Un fulmine a ciel sereno per una squadra che aveva iniziato a carburare e trovare una propria identità dopo un lustro nell’anonimato NBA.

Secondo i bene informati, tra Mike Malone e Pete D’Alessandro, il General Manager dei Kings, non correva buon sangue. D’Alessandro, arrivato ai Kings nell’estate del 2013 subito dopo la nomina di Malone, ha intrapreso da subito una guerra di potere contro l’ex assistente di Mark Jackson ai Golden State Warriors e non sono mancati scontri “filosofici” e verbali tra i due durante tutta la scorsa stagione. Secondo le fonti di Adrian Wojanorowksi di Yahoo Sports! fu infatti Mike Malone a bloccare la trade che in estate avrebbe portato Josh Smith in California, mandando su tutte le furie D’Alessandro che era già giunto ad un accordo con i Detroit Pistons. La panchina dei Kings verrà ora affidata, fino al termine della stagione, a Tyrone Corbin, come riporta ancora una volta Wojanorowski su twitter:

Corbin, lo scorso anno Head Coach degli Utah Jazz, era stato nominato Assistant Coach dei Kings proprio da Mike Malone, vincendo le resistenze di D’Alessandro che aveva condotto colloqui privati con altri possibili candidati.

Prima di affidare la panchina a Corbin erano girati i nomi di Vinny Del Negro e George Karl, entrambi nomi graditi a D’Alessandro che nella sua precedente esperienza ai Denver Nuggets era rimasto folgorato dal gioco in velocità professato dall’ex Coach Of The Year della stagione 2012-2013. Per loro se ne riparlerà a fine stagione.

Kobe Bryant sorpassa Michael Jordan. E’ stato un tiro libero a metà secondo quarto che ha permesso a Kobe Bryant di scavalcare Michael Jordan e diventere il terzo realizzatore della storia NBA. A Kobe servivano 9 punti per compiere il sorpasso e dopo aver segnato il personale, i direttori di gara hanno interrotto il gioco permettendo una lunga standing ovation tributata dal pubblico del Target Center di Minneapolis alla stella dei Lakers, a cui il proprietario dei Timberwolves, Glen Taylor, ha regalato il pallone della gara per il traguardo raggiunto.

I Lakers hanno poi vinto per 100-94 con Kobe, autore di 26 punti, che a fine partita ha dichiarato: “Sono contento di aver raggiunto questo traguardo, ma non do molta importanza a cose del genere.Apprezzo più il percorso che ho avuto e la sua bellezza, piuttosto che il record in sé .”

Ed ora occhi puntati a Karl Malone ed ai suoi 36,928 punti in carriera, che Bryant potrebbe raggiungere nel giro di un anno e mezzo.

Kobe è anche 1 dei 5 giocatori attualmente in attività ad essere nei primi 20 marcatori della storia NBA assieme a Dirk Nowitzki (9°), Kevin Garnett (14°), Paul Pierce (16°) e Tim Duncan (18°).

15 Dicembre. Oggi è una data importante nel calendario dei General Manager NBA, perchè i giocatori firmati in estate diventano eleggibili per poter essere scambiati. Il nome caldo è quello di Lance Stephenson, guardia degli Charlotte Hornets firmata in estate con un triennale del valore di 27 milioni totali, che doveva essere il fiore all’occhiello di una squadra in forte crescita ed invece ha deluso le aspettative facendo sprofondare gli Hornets nei bassifondi della Eastern Conference.

Secondo le indiscrezioni sembrano essersi fatti avanti i Brooklyn Nets, che dal canto loro, stanno cercando acquirenti per Deron Williams, Joe Johnson e Brook Lopez, titolari di contratti proibitivi. Anche gli Indiana Pacers hanno sondato il terreno per provare a riportare a Indianapolis il problematico talento newyorchese, anche se non la trattativa al momento è in fase di stallo perchè non sono propensi a privarsi della propria prima scelta che chiedono in cambio gli Hornets.

Dopo la trade che ha portato Jorge Gutierrez e Andrei Kirilenko ai Sixers in cambio Brandon Davies, finito ai Nets, il General Manager di Philadelphia Sam Hinkie, ha reso noto di aver messo sotto contratto Furkan Aldemir per i prossimi 4 anni per 12 milioni complessivi. Il giocatore turco, appena rilasciato dal Galatasaray in piena crisi economica, era stato scelto nel draft 2012 dai Los Angeles Clippers ed i Sixers hanno ottenuto i suoi diritti in una trade nel 2013 con gli Houston Rockets.