Mike D’Antoni

Lakers, in attesa di D’Antoni
I giocatori dei Lakers, un po’ come i loro tifosi, hanno reagito con un misto tra entusiasmo e sorpresa alla notizia dell’ingaggio di Mike D’Antoni come nuovo allenatore. “Quanto accaduto è pazzesco, ma questo è stato fatto per rendere più forte questa squadra – ha dichiarato Howard, che secondo alcune voci sarebbe addirittura sotto osservazione – Tutto quello che ci è capitato in queste settimane ci renderà più forti. Perciò dobbiamo guardarla come una situazione positiva”. “Sembrava di essere allo zoo – ha commentato il veterano Antawn JamisonMa, come ho detto a qualcuno, è solo una giornata normale a Los Angeles. Il nuovo sistema dovrebbe essere più facile da imparare rispetto a quello precedente. E poi abbiamo Nash che ci potrà aiutare”. In entrambe le partite allenate da Bernie Bickerstaff, vinte contro Golden State e Sacramento, si sono alzati i cori “We want Phil!” con cui i tifosi invocavano il ritorno di Phil Jackson alla guida della franchigia. Un accordo che però non si è raggiunto, nonostante la disponibilità di coach Zen a valutare l’incarico. Di fatto i Lakers non gli hanno concesso i giorni di tempo richiesti per rifletterci e, anzi, Jackson – come ha fatto sapere in un comunicato – è stato svegliato da una telefonata a mezzanotte di Mitch Kupchak in cui ha ricevuto la notizia dell’incarico dato a D’Antoni. “La decisione è loro – ha spiegato Jackson – Sono molto grato ai tifosi per il supporto e per aver spinto verso il mio ritorno. Soprattutto per loro ho considerato questa possibilità”. “Penso che in molti si aspettassero il suo rientro in squadra – ha detto Pau GasolTutti sappiamo quanto vale e cosa rappresenta per la città e la franchigia. Ma la trattativa per qualche ragione non ha funzionato”. I Lakers, che sicuramente non avranno Blake almeno nella prossima partita per uno stiramento addominale, pubblicamente non hanno motivato la scelta di non riportare in sella il coach con più titoli vinti nella storia NBA. Ma c’è da credere che, anche se storicamente i Buss non si sono mai tirati indietro di fronte alle spese, il fattore economico abbia influito: Brown incasserà ancora più di 10 milioni per i tre anni rimanenti sul suo quadriennale, mentre D’Antoni prenderà 4 milioni all’anno per 4 stagioni, generando una spesa complessiva inferiore al salario del solo Jackson. Sia Howard che Nash credono che il gioco di D’Antoni possa far bene ai Lakers. E sulla stessa lunghezza d’onda si è schierato anche Metta World Peace, sottolineando un aspetto importante: “E’ un ottimo sistema, ma non penso che lui abbia mai avuto in squadra un difensore del mio livello o come Dwight Howard. Non penso che abbia mai allenato quel tipo di giocatori. Così, la sua difesa è scontata, il suo attacco è fantastico. Penso che per i tifosi dei Lakers ci sarà da divertirsi”.

Bynum, debutto rinviato
A Philadelphia lo stanno aspettando con ansia, ma l’esordio di Andrew Bynum, ai box per problemi al ginocchio destro, sarà ancora rinviato. Il giocatore dovrà rimanere fuori per almeno altre cinque settimane, per riprendere i normali allenamenti con la squadra attorno al 10 dicembre. Di conseguenza, per rivederlo in campo con ogni probabilità sarà necessario attendere il 2013. “La situazione è migliorata, ma non ancora abbastanza” ha detto Bynum, che è in scadenza di contratto ma ha smentito qualunque influenza dell’incertezza futura sui suoi tempi di rientro, anzi ha annunciato che, se ci fossero i playoffs, giocherebbe sul dolore.

Budinger, fuori 3-4 mesi
Minnesota ha iniziato la stagione in modo convincente in termini di risultati, ma non riesce a stare lontano dagli infortuni. Chase Budinger avrà bisogno di un periodo compreso tra i 3 e i 4 mesi per recuperare dopo l’operazione svolta nelle scorse ore e resa necessaria dalla rottura del menisco del ginocchio sinistro, riportata nella gara di Chicago. Contro Dallas, anche Nikola Pekovic è stato costretto ad uscire in anticipo per una distorsione alla caviglia sinistra, ma dovrebbe rientrare già in questa settimana. Brandon Roy, infine, sta accusando nuovi fastidi al ginocchio destro (un anno fa s’era ritirato proprio per problemi alle ginocchia). Per questo motivo la dirigenza ha fatto un sondaggio col free agent Mickael Pietrus. I T’Wolves però possono offrire solo un contratto al minimo salariale ed il francese non pare convinto della proposta.

Cousins, ricorso contro la squalifica
Il centro dei Sacramento Kings, DeMarcus Cousins, è stato sospeso dalla lega per due gare per aver risposto a Sean Elliott, ex giocatore e ora commentatore della tv degli Spurs, dopo la gara in maniera definita “ostile”. Elliott si era espresso durante la telecronaca della partita vinta dagli Spurs a Sacramento in modo assai critico – invocando maggiore umiltà – verso il “trash talking” di Cousins a seguito di un paio di canestri segnati in faccia a Duncan che poi, per la cronaca, avrebbe dominato il resto del confronto diretto. L’associazione giocatori ha annunciato ricorso contro questa squalifica, che l’ha già portato a saltare la gara contro i Lakers, in vista della sfida interna di questa notte contro Portland. I media di Sacramento sono stati molto critici verso il silenzio del g.m. Petrie che ha rifiutato ogni commento sull’argomento, un aspetto che pare abbia innervosito anche coach Smart, costretto controvoglia ad esporsi come rappresentante della franchigia.

McHale lascia la squadra a Sampson
I Rockets dovranno fare a meno per un periodo di tempo indeterminato dell’allenatore Kevin McHale, volato in Minnesota per imprecisati (ma probabilmente gravi) problemi familiari. Al suo posto in panchina è stato promosso l’assistant coach Kelvin Sampson.

Faried e James giocatori della settimana

Il riconoscimento di migliori giocatori della settimana dal 5 all’11 novembre è andato a Kenneth Faried, 16.8 punti e 12.8 rimbalzi tirando col 56.3% dal campo, un punto di riferimento assoluto nella serie positiva di quattro gare dei suoi Nuggets, e LeBron James, 21.0 punti, 11.0 rimbalzi e 6.0 assist con 4 doppie-doppie nel 3-1 degli Heat.

Verso la D-League
Darius Johnson-Odom è stato spedito dai Lakers a fare esperienza in D-League, ai Los Angeles D-Fenders. Stesso trattamento, ma ai Rio Grande Valley Vipers, per 3 rookie degli Houston Rockets: Donatas Motiejunas, Scott Machado e Royce White, e per l’ala dei Denver Nuggets Quincy Miller, in questo caso assegnato agli affiliati Iowa Energy.

Davide Sardi e Luca Mauri