Love e Conley k.o. –  Lo “sweep” dei Cleveland Cavaliers nei confronti dei Boston Celtics doveva assumere i contorni di una festa. Battere un avversario 4-0, infatti, è il miglior viatico possibile per affrontare al meglio il turno successivo di Playoffs. Il successo della notte di LeBron e compagni, è stato però rovinato dall’infortunio alla spalla sinistra occorso a Kevin Love. L’ala ex Minnesota Timberwolwes si è fatto male in uno scontro apparso fin da subito pretestuoso con Olynyk. Il #0 dei Cavs non ha risparmiato critiche nei confronti dell’avversario: “è stata una giocata da dopolavorista. Non ho alcun dubbio sul fatto che mi abbia voluto fare male di proposito”. Nella giornata odierna, il giocatore sarà sottoposto a risonanza magnetica a Cleveland. Si parla di uno stop di minimo due settimane. Se Love “piange”, non “sorride” nemmeno Mike Conley. Dopo lo scontro fortuito in gara 3 contro i Blazers, il play di Memphis dovrà operarsi al volto. Salterà sicuramente gara 4 di una serie ormai indirizzata, per poi dover tornare disponibile nelle partite successive che i Grizzlies sperano saranno quelle di semifinale della Western Conference. In dubbio anche Deron Williams per la gara 4 dei suoi Brooklyn Nets contro Atlanta. Il playmaker ex Utah Jazz, soffre di una forte tendinite che ne sta condizionando il rendimento nella serie. Solo oggi si saprà se il giocatore sarà in campo, o se Jarrett Jack dovrà guidare i suoi in una gara cruciale per i destini della franchigia di Prokhorov.

Gordon resta – Una stagione sopra le righe, quella dei Pelicans. D’accordo, essere eliminati 4-0, seppur dai fenomenali Warriors di questa stagione, fa comunque male. Essere arrivati alla post season ed aver giocato per molti tratti quasi alla pari con la migliore squadra della lega, fa sì che il futuro in Louisiana sia di quelli rosei, almeno sulla carta. Non può così sorprendere il fatto che uno dei migliori giocatori della squadra, Eric Gordon, molto probabilmente eserciterà l’opzione da 15,5 milioni di dollari prevista per il prossimo anno, rimanendo così nella squadra del sempre più dirompente Anthony Davis. La guardia di Indianapolis, nella serie appena conclusasi contro i Golden State Warriors, ha chiuso con una media punti di 18.5 a partita. Non male. Anche il centro turco Omer Asik dovrebbe rinnovare il suo contratto che scade in estate, mentre secondo Marc Stein di Espn, il front-office dei Pelicans pare essere intenzionato ad offrire ad Anthony Davis un’estensione contrattuale nel prossimo luglio sulla base di 140 milioni di dollari. Il massimo consentito, il massimo che a New Orleans possano fare per tenere in squadra uno dei giocatori più dominanti della NBA odierna e di quella del futuro.

Carslie alla Mourinho – Josè Mourinho ci ha abituato alle sue conferenze stampa sopra le righe. Chissà che Rick Carlisle non abbia mutuato certi atteggiamenti dall’allenatore portoghese. Dopo le critiche agli arbitri successive alla gara 3 persa dai suoi Mavs contro i Rockets, critiche che all’allenatore sono costate 25 mila dollari di multa, nella conferenza stampa successiva a gara 4, il coach campione NBA del 2011 si è coperto la bocca con lo scotch per non rispondere ad altre domande sulla condotta arbitrale. Un vero e proprio colpo alla Mourinho!

Pierce festeggia a modo suo – Ancora una volta, l’ex Bolton Celtics ha castigato i Raptors in una serie di Playoffs. L’anno scorso lo ha fatto con la maglia dei Brooklyn Nets, quest’anno con quella dei Wizards che hanno spazzato via i Raptors 4-0. Dopo la vittoria di stanotte, sul suo profilo twitter, Paul Pierce ha postato una foto in cui irride il rapper ed azionista di spicco della franchigia canadese, Drake. Un gesto di poca classe, forse, ma che nulla toglie ad un giocatore in grado di salire di livello quando più conta.