LA TRADECome già anticipato da Dailybasket, dovrebbe essere ufficializzata a breve la trade imbastita da Celtics, Grizzlies e Pelicans, incentrata sullo sbarco di Jeff Green in Tennessee. L’ipotetica serie di scambi trapelata inizialmente ha però subito variazioni in corsa, coinvolgendo nuovi giocatori e alimentando voci su ulteriori movimenti. Se inizialmente il trasferimento di Green doveva riguardare solo Boston e Memphis, con i Grizzlies che, in cambio, avrebbero spedito in biancoverde Tayshaun Prince e il suo contratto in scadenza (del valore di 7,7 milioni), assieme ad una futura prima scelta, Memphis ha successivamente richiesto il coinvolgimento di un terzo attore, per evitare complicazioni con la luxury tax, chiedendo ai Pelicans di entrare nella trattiva, offrendo loro Quincy Pondexter. New Orleans, dal canto suo, avrebbe inizialmente deciso di spedire John Salmons in Massachussets per poi tornare sui propri passi e sostituirlo con Austin Rivers, decima scelta assoluta al Draft del 2012, e di mandare ai Grizzlies il rookie Russ Smith, attualmente in D-League con i Mad Ants. Ecco un breve riassunto chiarificatore, comprensivo delle future scelte inserite nello scambio, che illustra la trade che verrà presentata oggi all’attenzione della Lega:

Lo scambio non è stato ancora formalmente approvato ma già si rincorrono le voci circa ulteriori movimenti che proprio questo scambio potrebbe generare. Sembra infatti che i Boston Celtics non siano intenzionati a trattenere Austin Rivers, che potrebbe essere poi girato alla squadra del padre, i Los Angeles Clippers, con i quali i Celtics avrebbero già affrontato la questione. 

 Se Doc in passato si era dimostrato contrario alla possibilità di allenare il figlio, pare che membri interni all’organizzazione, tra cui il GM Dave Wohl, abbiano convinto l’attuale coach a vincere il proprio scetticismo e allontanare il fastidioso tarlo del nepotismo per prepararsi ad accogliere il figlio, come riferito da Yahoo Sports. L’ex Duke potrebbe tentare il riscatto personale e dimostrare di valere un contratto NBA, dopo essere stato di fatto scaricato dai Pelicans, che hanno deciso di non avvalersi della team option per la prossima stagione.

Phil Jackson viene presentato come nuovo presidente dei Knicks (Photo Reuters)

Phil Jackson viene presentato come nuovo presidente dei Knicks (Photo Reuters)

“È COLPA MIA” – “Prendetevela con me, mi assumo la responsabilità di questa stagione disastrosa”. Così Phil Jackson si è rivolto ai tifosi dei Knicks lo scorso sabato, ammettendo i propri errori ma tentando al tempo di stesso di infondere speranza per un pronto riscatto della franchigia. Una stagione orribile, quella dei Knickerboxers, senza mezzi termini. Sogni di grandezza stroncati sul nascere, prestazioni sconcertanti e pubblico ludibrio. I numeri dicono 5 vittorie su 40 partite disputate e una striscia aperta di 15 sconfitte consecutive. Lo Zen Master, però, non si è tirato indietro: “Chiaramente non ho fatto le scelte giuste al momento di assemblare la squadra, ma avevo pochi margini di manovra, molti contratti erano garantiti. Pensavo che saremmo migliorati, i nostri tifosi speravano almeno nei playoff, mi assumo tutte le responsabilità”. Jackson ha affermato, inoltre, che una delle sue responsabilità è anche quella di continuare a lavorare e raggiungere gli obiettivi che erano stati delineati al suo arrivo nella Grande Mela. La pietra tombale sulla stagione è stata posata, come dimostrato dalla recente trade che ha portato agli addii di J.R. Smith e Iman Shumpert. L’allenatore non ha colpe, come indicato da Jackson: “Voglio che i tifosi lascino stare Derek (Fisher ndr). Sta facendo tutto il possibile, non è colpa sua”. Il presidente dei Knicks ha speso poi due parole sulla situazione di Carmelo Anthony, alle prese con un problema al ginocchio sinistro che l’ha costretto a fare da spettatore alle ultime otto uscite dei suoi compagni, sostenendo come l’operazione sia effettivamente una possibilità, ma anche come il giocatore prenderà molto probabilmente parte alla gara di Londra contro Milwaukee, in programma il prossimo giovedì, e all’All Star Game, in programma il 15 febbraio proprio al Madison Square Garden. I Knicks ripartiranno dal prossio Draft, dove, quasi certamente, disporranno di una scelta alta, e dalla free agency, che consentirà loro manovre per 25 milioni. Il roster potrà essere nuovamente rimaneggiato prima della deadline di febbraio, come indicato da Jackson. “Speriamo di essere sulla strada giusta, anche se non era quella prevista”.


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