Lin sempre al centro dell'attenzione

JEREMY LIN – Il numero 17 dei Knicks è al centro dell’attenzione per le sue condizioni fisiche e non solo. È, infatti, riuscito l’intervento al menisco del ginocchio sinistro che terrà il prodotto di Harvard fuori per almeno sei settimane. Sono, però, proprio i tempi del suo stop ad avere innescato nella Grande Mela una dura polemica tra il New York Daily News da una parte e la Cablevision e la MSG, di proprietà della famiglia di James Dolan, dall’altra. Il reporter Frank Isola, infatti, dalle colonne del quotidiano ha accusato la controparte di aver comunicato l’infortunio di Lin dopo due giorni dall’apertura delle vendite dei biglietti per i playoff, nonostante l’entità dell’infortunio stesso si conoscesse già da quarantott’ore. Un’accusa grave a cui Cablevision ha risposto parlando “di un tentativo di diffamazione facente parte di una campagna di intimidazione” nei confronti della società stessa e da cui si è dissociato anche l’editore del Daily News Colin Myler, che ha spiegato come “Isola abbia dato un’idea sbagliata del signor Dolan”, precisando allo stesso tempo che il quotidiano “continuerà  a tenere in modo sereno una linea editoriale indipendente”.

ROSE – Il numero 1 dei Bulls ha saltato nella notte l’undicesima gara consecutiva a causa dei problemi all’inguine della gamba destra. Assenza la cui fine non ha ancora una data certa, come testimoniano le parole dello stesso Rose: “Ho problemi in modo particolare nella corsa e non so quando tornerò. Sapere con certezza la data del rientro renderebbe le cose più facili, ma non è così”. Da parte sua coach Thibodeau ha sottolineato che i problemi di Roseriguardano soprattutto l’allungamento e la capacità di alzare pesi. Lui sta lavorando molto per tornare il prima possibile”. Di certo ai Bulls l’assenza dell’MVP comincia a pesare terribilmente, come dimostrano gli ultimi due ko consecutivi. Un’assenza che neanche il ritorno, nella gara contro Houston, di Hamilton può alleviare.

INFORTUNI – Anche i Mavs dovranno fare i conti con un’assenza importante per almeno altre quattro gare dopo quella di questa notte contro i Clippers. Per problemi all’inguine, infatti, si è fermato Jason Kidd. Il forfait dell’ex Nets, a cui si è aggiunto nell’ultima gara anche quello di Odom per problemi intestinali, costringerà a molti minuti in campo Delonte West, reduce dalla rottura di un dito della mano destra che lo ha costretto a saltare ventuno gare. Mike Conley, invece, ha saltato la seconda gara consecutiva dei suoi Grizzlies a causa di problemi alla caviglia destra.

MJ vuol far crescere Charlotte

MICHAEL JORDAN– Il sei volte campione NBA ha smentito le voci che parlano di una cessione a breve dei Bobcats, di cui è proprietario, nel caso in cui non aumenti la competitività della franchigia e le possibilità di guadagno. “Mi dà fastidio – ha spiegato MJ – sentire false notizie sulle mie intenzioni di vendere la franchigia. Voglio costruire una squadra competitiva e non ho intenzione di lasciare”. Sicuramente buona parte di una possibile rinascita dei Bobcats dipenderà dalle scelte nel prossimo draft, in cui Charlotte, mantenendo il peggior record della Lega che oggi le appartiene, avrà il 25% di possibilità di avere a disposizione la prima scelta. Una scelta che andrà a sommarsi ai giovani Walker, Biyombo, Henderson, Augustin e Mullens che avranno il compito di riportare l’entusiasmo in una sempre più depressa Time Warner Cable Arena.

HALL OF FAMEReggie Miller, Don Nelson, Ralph Sampson e Jamaal Wilkes sono gli indotti nella Hall of Fame del 2012. Miller ha trascorso tutti i diciassette anni della sua carriera a Indiana ed è attualmente secondo nella storia della Lega per numero di triple mandate a segno. Durante la cerimonia, svoltasi a New Orleans in concomitanza con le Final Four NCAA, Miller ha voluto ringraziare “tutti coloro che hanno assistito alla cerimonia. Far parte di questo club è davvero speciale”. Il settantunenne Don Nelson è l’allenatore che ha ottenuto il maggior numero di vittorie, 1.335, nella storia della Lega, in una carriera in cui ha guidato Milwaukee, Dallas e Golden State. Anche lui ha voluto esprimere tutta la sua gioia, considerandosi “l’uomo più fortunato al mondo. Sono stato sessant’anni nel mondo del basket e non ho mai avuto un cattivo giorno. Sono una di quelle poche persone che ha fatto ciò che amava per tutta la vita e l’induzione nella Hall of Fame è la ciliegina sulla torta”. Per quanto riguarda Ralph Sampson va ricordato che è stato per tre volte giocatore universitario dell’anno con la maglia dei Virginia Cavaliers, mentre in NBA ha indossato in otto stagioni le maglie di Houston, Golden State, Sacramento e Washington per un totale di 456 gare giocate tra il 1983 e il 1991. Jamaal Wilkes, invece, è stato tre volte All-Star in una carriera trascorsa con le maglie dei Warriors, dei Lakers e dei Clippers, con cui è sceso in campo complessivamente 828 volte tra il 1974 e il 1985.

RICONOSCIMENTIPaul Pierce e Chris Paul sono stati eletti giocatori della settimana rispettivamente per la Eastern e la Western Conference. Il capitano dei Celtics ha guidato i suoi a quattro vittorie consecutive, viaggiando a una media 25 punti, 8 rimbalzi e 2.5 assist. I Clippers hanno messo insieme lo stesso record settimanale, guidati dal loro ispirato play, capace di mandare a referto una media di 21.5 punti col 56 % al tiro e 11.5 assist. Tom Thibodeau e Gregg Popovich sono stati nominati allenatori del mese rispettivamente per la Eastern e la Western Conference. Il coach dei Bulls ha portato i suoi al miglior record della Lega (13-3), con sei vittorie ottenute in trasferta e appena il 43% al tiro concesso agli avversari. Thibodeau è anche l’allenatore che ha raggiunto più velocemente le cento vittorie in carriera da head coach, dopo sole cento trentuno gare. Gli Spurs guidati da Popovich, invece, hanno vinto dodici delle quindici partite in cui sono stati impegnati e nove delle ultime dieci, potendo contare sul miglior attacco della Lega, capace di produrre nell’ultimo mese una media di 107.1 punti a gara.