Carmelo Anthony e Tim Hardaway Jr. (Getty Images)

Carmelo Anthony e Tim Hardaway Jr. (Getty Images)

POLVERIERA KNICKS – Tutto ha avuto inizio la scorsa estate. Andare o restare? Provare a vincere subito oppure rimboccarsi le maniche e ricostruire pazientemente, mettendo in preventivo qualche passo falso? Melo, lo sappiamo tutti, ha deciso di restare a New York, sposando il progetto di rinascita della premiata ditta Jackson-Fisher e firmando un succulento quinquennale da 124 milioni provvisto di clausola no-trade. I Knicks dovevano rinascere, facendo di Anthony il proprio portabandiera. E Melo sembrava aver accettato il ruolo di buon grado, ridimensionando le proprie aspettative, almeno sul breve periodo. È ancora così? La bomba l’ha lanciata Marc Berman del New York Post, sostenendo che Anthony sarebbe pronto a rinunciare alla clausola no-trade qualora Phil Jackson riuscisse a trovargli una sistemazione di suo gradimento. Il polverone si è subito sollevato con agente e, successivamente, giocatore, lesti nello smentire tutto e bollare la notizia come infondata. Certo, 25 partite sono ancora poche per dichiarare fallimentare la stagione dei Knicks, ma il record (5-20) è a dir poco pessimo e nemmeno nella peggiore delle ipotesi ci si poteva aspettare un avvio così disastroso. Il recepimento troppo lento del credo di Fisher (leggi Jackson) unito alla mancanza di risultati hanno inevitabilmente creato tensioni all’interno della società e dato il la a voci su un probabile addio del proprio uomo franchigia. Le accuse di Stoudemire circa lo scarso impegno della squadra, le stilettate di Jackson sulla mentalità sbagliata insita nei Knicks, il battibecco tra Melo e Hardaway Jr., i presunti malumori all’interno dello spogliatoio nei confronti dell’allenatore e dell’atteggiamento di Anthony…tutto questo ha per forza di cose destabilizzato un ambiente già fragile e portato qualcuno a ipotizzare scenari apocalittici. Leon Rose, agente del giocatore, ha voluto subito fare chiarezza contattando ESPNNewYork: “Carmelo è legato ai New York Knicks” – ha affermato Rose – “ci sono state voci riguardanti una trade e la possibilità che Carmelo se ne vada da New York. È tutto falso”. Le possibilità che Melo lasci New York a breve sono verosimilmente vicine allo zero. È ancora troppo presto per gettare la spugna. Melo a quest’ora potrebbe essere a Chicago, ma il cuore (e il portafogli) l’hanno trattenuto all’ombra dell’Empire. Phil, dal canto suo, non ammetterebbe mai, dopo poco più di due mesi, di aver commesso un gigantesco errore nel programmare gli anni a venire. I Knicks possono risalire. Dopo tutto, giocano ad Est.

Ecco cosa ne pensa Frank Isola, del New York Daily News:

COL SENNO DI POI… – In un’intervista rilasciata da Jeanie e Jim Buss a Ramona Shelbourne di ESPN, l’attuale compagna di Phil Jackson ha fatto intendere come la scelta di ingaggiare Mike D’Antoni in qualità di head coach e adottare il suo sistema di gioco abbia di fatto dato avvio al declino della franchigia gialloviola. Secondo Jeanie, il fratello Jim avrebbe scelto D’Antoni con l’intenzione di esaltare le qualità di Steve Nash, all’epoca trentasettenne, e costruirgli la squadra attorno, invece che puntare su Dwight Howard, che avrebbe voluto, dal canto suo, essere allenato dallo Zen Master. Jeanie non ha ancora forse del tutto digerito la chiamata in piena notte di due anni fa con cui i Lakers avevano comunicato al suo attuale compagno, prossimo al ritorno, di avergli preferito D’Antoni. Colpa del fratello? A sentire Jim Buss, la decisione di arruolare l’ex allenatore dei Knicks sarebbe stata presa di comune accordo con il padre, gravemente malato, per provare a riportare allo Staples lo Showtime tanto rimpianto da Jerry. Non sembra però verosimile che quest’ultimo abbia avallato l’arrivo di D’Antoni per costruire i nuovi Lakers attorno al play canadese, considerato, piuttosto come una soluzione temporanea prima di affiancare a Kobe una nuova superstar. La scelta di D’Antoni ha allontanato Howard, questo è certo, certificando il fallimento dei nuovi sogni di grandeur. L’Ex Orlando Magic si è poi accasato a Houston e i Lakers non hanno saputo attirare altri pezzi pregiati. Com’è andata, ma soprattutto, come sta andando, è sotto gli occhi di tutti. Chi è causa del suo mal…


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati