Tony Parker (Layne Murdoch/Getty Images)

Tony Parker (Layne Murdoch/Getty Images)

LE CONDIZIONI FISICHE DI TONY PARKER – Il fuoriclasse francese è stato seduto in panchina per tutta la durata del secondo tempo e del supplementare di gara-6 delle finali della Western Conference, dove gli Spurs se la sono comunque cavata egregiamente vincendo partita e serie. Il problema fisico di Parker riguarda la caviglia, che si è girata in gara-4 e si è aggravata in gara-5, ma lo staff medico della franchigia texana è fiducioso. Parker farà nei prossimi giorni una riabilitazione idonea a permetterli di giocare gara-1 delle NBA Finals, in programma giovedì notte alle ore 3.00 italiane all’AT&T Center. Ma la sua presenza, seppur probabile, al momento non è sicura.

LA NUOVA VITA DI DEREK FISHER – Il “Venerabile Maestro” ha giocato la sua ultima partita da professionista sabato in gara-6 contro gli Spurs. Termina così la carriera di un professionista straordinario, del compagno di squadra modello e di uno dei giocatori più decisivi della storia del gioco: 259 partite di playoffs giocate, 161 vinte e 5 anelli per il playmaker statunitense. “Allenare, avere un ruolo di front office, un compito che mi permetta di avere un impatto positivo e lavorare insieme per un obiettivo comune: è intrigante e stimolante per me”, dice Fisher, che è pronto a cominciare un nuovo capitolo della sua vita. Come ha confermato Phil Jackson, il 39enne è un serio candidato alla panchina dei Knicks e ora che i playoffs (per OKC) sono terminati, i due cercheranno presto di trovare un accordo. Però non è mancata la proposta dei Lakers, anche se in questo caso non è ben chiara la posizione che Fisher dovrebbe avere.

KNICKS: JACKSON CHIEDE A ANTHONY DI RESTARE – Non sono ancora finiti i playoffs e già le voci di mercato sulle possibili destinazioni di Carmelo Anthony sono innumerevoli. Per ora le squadre che hanno manifestato maggiore interesse nell’ingaggiare la talentuosa stella, che ha spento da poco 30 candeline, sono i Rockets, gli Hawks e i Mavericks, anche se per ora, nel caso in cui ‘Melo dovesse cambiare casacca, l’opzione più probabile sarebbe quella dei Bulls, che hanno bisogno di rinforzi nella metà campo offensiva. Nel frattempo, però, Phil Jackson ha dichiarato di aver consigliato caldamente ad Anthony di non uscire dal contratto che lo lega ai Knicks e l’ex Nuggets (che dovrà decidere se far scattare l’opzione per il prossimo anno entro il 23 giugno) ha detto che ci rifletterà: “Certamente ho paura di perderlo nella free agency, ma sicuramente non perderò il sonno per questo”, conclude l’ex allenatore dei Lakers e dei Bulls.

TUTTI PAZZI PER KEVIN LOVE – Kevin Love è ormai uno dei migliori talenti della Lega, le cifre gli danno ampiamente ragione (26.1 punti, 12.5 rimbalzi, 4.4 assist) così come la continuità di prestazione, infatti il giocatore di Santa Monica ha più volte manifestato la volontà di voler cambiare aria per giocare in una realtà vincente rispetto alla mediocrità dei Timberwolves. Dopo gli interessamenti dei Lakers e dei Suns e le proposte di Warriors e Kings, il nome dei Celtics associato a Kevin Love non sembra essere più una semplice voce come qualche settimana fa. Love è stato nei giorni scorsi a Boston, tecnicamente per visitare il posto ma in pratica probabilmente è stato qualcosa di più: l’incontro con Rondo alla partita dei Red Sox non pare essere stato casuale. Infatti, fonti vicine alla franchigia biancoverde hanno confermato che la società è in prima linea per una “trade” che porterebbe il lungo nel Massachussets. Il GM dei T-Wolves Milt Newton ha chiarito bene la situazione: “La nostra prima idea è quella di tenerlo con noi, ma se questo non fosse possibile garantisco che ne usciremo una squadra migliore”.

INDIANA, SI DISCUTE SUL RINNOVO DI STEPHENSON – I Pacers, eliminati dai playoffs in gara-6 delle Finali della Eastern Conference contro Miami, hanno ovviamente dirottato l’attenzione su chi deve rimanere e su chi deve partire per provare ad arrivare veramente fino in fondo l’anno prossimo. Il primo nome che inizia ad essere in discussione è quello di Lance Stephenson, 13.8 punti a partita, che sarà free-agent a luglio. Paul George ha dichiarato di voler mettere una buona parola per la sua conferma, ma alla fine chi avrà maggior potere decisionale sulla questione sarà ovviamente Larry Bird, scontento dell’atteggiamento di “Born Ready” nelle ultime uscite ufficiali. Ma Lance non ha dubbi: “Voglio rimanere ai Pacers”. Intanto è ormai praticamente sicura la conferma di coach Vogel anche per l’annata sportiva 2014-2015.

‘SHEED-PISTONS, MATRIMONIO FINITO – L’arrivo di Stan Van Gundy, come capo allenatore e presidente (un ruolo quindi di grande autonomia decisionale), in quel di Detroit comincia a portare i primi cambiamenti. Rasheed Wallace non sarà più l’assistant coach dei Pistons, anche se tutti i giocatori hanno vissuto la presenza del campione NBA 2005 in panchina in maniera molto positiva sotto ogni punto di vista, specialmente negli stimoli che una personalità così importante può trasmettere. “La vostra bocca è il sesto uomo sul parquet”, ripeteva sempre ‘Sheed in allenamento (a confermarlo è il nostro Datome) per evidenziare l’importanza della comunicazione nella pallacanestro. Insieme a lui, hanno fatto i bagagli anche altri 2 membri dello staff rosso-blu, ovvero Henry Bibby e Bernard Smith.

Fabrizio Fasanella