Paul George è finalmente tornato ad allenarsi coi compagni (Foto: www.gannett-cdn.com)

Paul George è finalmente tornato ad allenarsi coi compagni (Foto: www.gannett-cdn.com)

PAUL GEORGE SI ALLENA A TEMPO PIENO: RIENTRO VICINO – Le scioccanti immagini della gamba che si spezza come un grissino durante lo scrimmage del Team USA di quest’estate sono ormai lontane. La dura riabilitazione e una forza di volontà fuori dal comune hanno dato i loro frutti a Paul George, che ha accelerato incredibilmente i tempi di recupero effettuando, nella giornata di ieri, il suo primo allenamento completo con i Pacers. L’ala piccola sta bene, ha molta più massa muscolare rispetto alla scorsa stagione e ha il grande obiettivo di tornare entro metà marzo, anche se coach Vogel ha voluto andarci piano parlando dell’argomento: “Non c’è una data per il suo rientro. Ci vorrà ancora tempo prima di vederlo in campo durante una gara ufficiale”, spiega l’allenatore di Indiana ai media. Ma i Pacers ondeggiano tra l’undicesima e l’ottava piazza nella Eastern Conference, quindi in caso di Playoffs la presenza di George potrà rendere la squadra del GM Larry Bird un’insidia per chiunque.

DRAMMA ROSE, DI NUOVO SOTTO I FERRI. TORNA NATE ROBINSON? – Non trova pace lo sfortunatissimo Derrick Rose (18.4 punti e 5.0 assist), che finalmente stava tornando ai suoi livelli dopo aver faticato tremendamente durante la prima metà di stagione. Al playmaker dei Bulls è stata diagnosticata una lesione al menisco mediale del ginocchio destro, che lo ha costretto a sottoporsi, proprio in queste ore, ad un intervento chirurgico. L’infortunio è sostanzialmente lo stesso di quello del novembre del 2013, ma i tempi di recupero potrebbero essere più brevi, anche se il rischio che salti tutta il resto della stagione è alto. Se così fosse, il suo possibile sostituto potrebbe essere Nate Robinson, che ha chiuso (senza neanche iniziarlo) il suo rapporto coi Celtics tramite un buyout dopo essere stato scambiato dai Nuggets. L’eccentrico playmaker, apprezzato a Chicago nel 2012-2013 (13.1 punti di media in RS e 16.3 ai Playoffs), ha fatto sapere di essere disposto ad un suo clamoroso ritorno ai Bulls e la franchigia dell’Illinois, secondo diversi “rumors”, ha iniziato ad avere dei contatti preliminari con l’entourage dell’atleta.

Coach Larry Brown, Rip Hamilton, Ben Wallace, Chauncey Billups e Tayshaun Prince dopo il titolo del 2004 (Foto: medium.com)

Coach Larry Brown, Rip Hamilton, Ben Wallace, Chauncey Billups e Rasheed Wallace dopo il titolo del 2004 (Foto: medium.com)

SI RITIRA RIP HAMILTON – Dopo quattordici stagioni, tre convocazioni all’All-Star Game e l’indimenticabile titolo NBA del 2004, si ritira ufficialmente Rip Hamilton, una delle guardie più forti dei primi anni 2000 e giocatore simbolo dei Pistons. Il 37enne è stato selezionato alla settima scelta del Draft del 1999 dai Wizards e dopo una stagione da rookie non semplice è esploso nell’annata successiva. Nel 2002 è passato a Detroit, dove si è subito conquistato l’amore dei tifosi per poi vincere l’anello nel 2004, realizzando 21.5 punti di media durante quei Playoffs. L’ultima sua avventura in una franchigia NBA risale alla stagione 2012-13 ai Bulls, con i quali ha firmato nel 2011 dopo ben nove anni in rosso-blu. Hamilton chiude la sua carriera con 17.1 punti, 3.4 assist e 3.1 rimbalzi di media, ma le cifre non renderanno mai giustizia a tutto quello che ha lasciato alla pallacanestro e ad una città intera.

DARREN COLLISON SI OPERA – In casa Kings c’è un forte pessimismo riguardo al ritorno di Darren Collison prima del termine dell’attuale Regular Season. Il playmaker classe 1987, che soffre di un infortunio al flessore dell’anca, si è confrontato a lungo con uno specialista e ha preso la decisione di sottoporsi ad un intervento chirurgico la prossima settimana. Collison ha toccato per l’ultima volta il parquet il 5 febbraio contro Dallas, la gara in cui si è procurato il guaio fisico, e stava viaggiando a 16.1 punti e 5.6 assist ad uscita. A questo punto la presenza del veterano Andre Miller, che ha chiesto il rinnovo anche per la prossima stagione specialmente grazie al feeling che ha con coach Karl (sono stati assieme a Denver per diversi anni), potrebbe rivelarsi importante.

MUORE IL PRIMO GIOCATORE DI COLORE DELLA STORIA NBA – Si è spento all’età di 86 anni nella cittadina di Crossville (Tennessee) Earl Lloyd, primo atleta di colore ad aver giocato nella NBA ed emblema della multietnicità che da lì in poi è sempre stata una piacevole costante all’interno della Lega. Ottimo difensore, il nativo di Alexandria ha debuttato nel 1950 con Washington ed ha vinto l’anello nel 1955 con Syracuse, diventando anche il primo afroamericano a conquistare un titolo NBA (insieme a Jim Tucker). Lloyd fu anche il vice allenatore dei Pistons, la sua ultima squadra da giocatore, dal 1968 al 1971 per poi meritarsi la promozione da head coach in una stagione 1971-72 non esattamente indimenticabile (22-55 il suo record). Nel 2003 è entrato nella Hall of Fame.

FIRME – Nel tardo pomeriggio italiano di ieri l’account Twitter degli Heat ha diffuso una notizia sicuramente inaspettata. La società della Florida ha deciso nuovamente di dare fiducia a Michael Beasley e al suo talento inespresso a causa di una condotta e ad un’etica di lavoro spesso non conformi a quelle di un professionista. L’ala piccola 26enne ha firmato un contratto decadale con Miami, dopo aver vestito la maglia degli Shanghai Sharks nel massimo campionato cinese segnando 27.1 punti ad allacciata di scarpe; agli Heat, l’anno scorso, Beasley non è mai riuscito a guadagnarsi spazio con continuità (7.9 punti in 15.1 minuti).

John Lucas III, dopo aver sottoscritto due decadali con Detroit, ha dimostrato di poter essere una pedina determinante partendo dalla panchina e ha firmato, quindi, un contratto fino al termine della stagione 2014-2015. La point guard ha una media di 5.5 punti in 12.3 minuti e ha raggiunto una volta la doppia cifra e due quota 9 punti.


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