Il ritorno di KG ha portato entusiasmo, ma ora i fans sono delusi e vogliono più concretezza (foto USA Today Sports)

Il ritorno di KG ha portato entusiasmo, ma ora i fans sono delusi e vogliono più concretezza (foto USA Today Sports)

FANS DELUSI A MINNEAPOLIS – Se già inizialmente la scelta dei Timberwolves di “riportare a casa” Garnett destava qualche sospetto, a stagione conclusa è arrivata la certezza dei rumors post-deadline. È un giocatore di 38 anni, con quasi un ventennio di esperienza nella Lega, condizioni fisiche sicuramente rivedibili ed entusiasmo ovviamente diverso da quello della prima esperienza a Minnesota e dei Celtics del titolo. Tifosi T’wolves arrabbiati, delusi, presi in giro a causa di una mera questione di marketing. Perché è proprio questa l’impressione della maggior parte di loro, quasi come se la franchigia si fosse presa gioco di loro riportando il simbolo per eccellenza con l’unico scopo di incrementare le entrate. Le assenza di Rubio, Pekovic e Martin, secondo Flip Saunders, sono state le principali cause del ritorno di KG a Minnesota, cercando una guida per il giovane roster e un giocatore amato dalla città. Solo 5 partite giocate, il resto saltate a quanto pare per infortunio, a medie piuttosto basse (6.9 punti e 6.6 rimbalzi, in poco più di 20 minuti di utilizzo). Nelle interviste, Saunders ha sempre parlato di Garnett in prospettiva per la prossima stagione, ma la sensazione è che i fans non siano così tanto disposti a farsi raggirare dalle parole di head coach e dirigenza, pretendendo invece qualche risultato concreto delle scelte societarie. Minnesota ha concluso la regular season con l’ultimo posto ad ovest, ed un record di 16-66, peggio anche dei Lakers nell’anno delle disgrazie multiple. Le premesse erano ben altre, sapendo di dover portare pazienza a causa della giovane età media del roster, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato una stagione così deludente, anche per colpa di infortuni che hanno colpito giocatori fondamentali.

SITUAZIONE INFORTUNI – Nella serie che coinvolgerà le due texane Houston e Dallas, ci si aspetta di vedere Chandler Parsons, infortunatosi al ginocchio e in procinto di rientrare. È ancora presto per stabilire di preciso la partita, ma c’è fiducia nel giocatore: “Mi sento molto meglio adesso. Giorno dopo giorno lo sento più resistente”.

L’infortunio al piede di Kevin Durant è stato paragonato ad guai fisici come quelli che hanno colpito in passato Bill Walton e Yao Ming; detto ciò, KD è sembrato un po’ seccato, riferendosi ad alcune affermazioni secondo le quali l’ala dei Thunder fu definita con un fisico troppo “piccolo e snello”, mentre ora lo si paragona a big men a tutti gli effetti. La data del rientro sul parquet dovrebbe essere ad inizio agosto, come annunciato su Twitter, in cui la riabilitazione e la preparazione alla stagione successiva entreranno nel vivo. Altro infortunio che colpisce definitivamente gli Houston Rockets: K.J. McDaniels ha riportato una frattura del polso, che lo costringerà a non vedere il campo nei playoff. È pensabile che l’ex Sixers non avrebbe comunque giocato durante la post season, ma di certo sarebbe stato meglio averlo a disposizione per coach McHale.

FREE AGENCY – Situazione non semplicissima in casa Pistons, dove Van Gundy (head coach e presidente) cercherà di ottenere le riconferme di Greg Monroe e Reggie Jackson, due pedine fondamentali per lo sviluppo di Detroit. Come ammesso dallo stesso Van Gundy, non sarà automatico avere risposte positive dai due giocatori, ma parlerà con loro e con il resto della squadra per trovare la soluzione migliore in modo tale da poter dare continuità al progetto.

Enes Kanter, anche lui in scadenza, andrà un mese in Turchia prima di decidere come comportarsi dal punto di vista contrattuale. La sua prima scelta rimane comunque la riconferma ad OKC. Carlos Boozer ha fatto sapere che avrà piacere a rimanere nei Lakers, nel momento in cui ci sarà però una squadra in grado di lottare per i playoff e per il titolo; l’ala forte ha anche confessato che non ci sarebbero problemi a partire dalla panchina a queste condizioni. Anche Carmelo Anthony si è fatto sentire, confermando una sorta di scouting tra i free agent, con lo scopo di individuarne alcuni che farebbero al caso dei Knicks, per poi segnalarli a Phil Jackson. Anche per ciò che riguarda il draft, Melo si è espresso positivo, dicendo che sarebbe opportuno selezionare giocatori in grado di dare il loro contributo fin dalla prima partita della prossima regular season.