L’All Star Game incorona Westbrook – La tanto e fin troppo attesa partita delle stelle premia la Western Conference. E’ finita 163-158 per Stephen Curry e compagni, un punteggio che la dice lunga sulla competitività di una gara che è ormai diventata più un corri e tira, o un corri e schiaccia se preferite, che un qualcosa che si avvicini minimamente ad un 5 contro 5 organizzato. Una partita che, comunque, ha visto splendere più di tutte la stella di Russell Westbrook, giocatore che per caratteristiche tecniche e fisiche ed una qual certa propensione a tirare verso il canestro tutto il tirabile, più di altri riesce ad esprimersi al meglio in non competitive di questo tipo. Con 41 punti, la pointguard dei Thunder ha guidato i suoi compagni ad una vittoria comunque prestigiosa contro una rappresentativa dell’Est guidata dai 30 punti di LeBron James, ma ha soprattutto sfiorato il record per singola prestazione per punti segnati ad un All Star Game che appartiene all’uomo dei record per eccellenza, quel Wilt Chamberlain che chiuse a quota 42 l’edizione del 1962. Aspettarsi qualcosa in più da una gara che è pura esibizione sarebbe stato forse chiedere troppo. Se, però,  si considera che a partire da quest’anno i giorni di pausa precedenti e successivi all’All Star Weekend sono aumentati, è innegabile che il numero di chi rimpiange esibizioni come quelle del 2001 quando gli Iverson e i Marbury incantarono i tifosi di tutto il mondo con una prestazione super nel fine settimana di Washington, crediamo sia in sostanziale aumento.

Amar'e Stoudemire (Photo by Jim McIsaac/Getty Images)

Amar’e Stoudemire (Photo by Jim McIsaac/Getty Images)

Stoudemire rescinde con New York – Le luci del Madison Square Garden, quelle che nella notte hanno illuminato le stelle più luminose della lega, non faranno più lo stesso con Amar’e Stoudemire. La power forward dei Knicks, ha infatti trovato l’accordo con la franchigia della “Grande Mela” per uscire dal contratto da 100 milioni di dollari che sarebbe scaduto il prossimo giugno. Il giocatore è ora libero di trovare un’altra squadra. Clippers, Mavs e Spurs sembrerebbero intenzionate ad assicurarsi uno Stoudemire da troppo tempo lontano dai livelli passati. In 36 partite disputate in maglia blu-arancio in questa stagione, il nostro ha fatto in ogni caso fatto registrare 12 punti di media, 6.8 rimbalzi con un più che rimarchevole 54.3 % dal campo in 24 minuti di media di impiego. Non sarà più il giocatore ammirato in maglia Suns, ma potrebbe essere un cambio molto utile per i vari Blake Griffin, Tim Duncan e Dirk Nowitzki. L’impressione è che per scoprire il futuro di Amar’e dovremo aspettare poco, molto poco.

Rumors –  Il 19 febbraio è ormai alle porte, la deadline è prossima alla scadenza. Non è un caso, così, che le voci di mercato prendano sempre più piede. Una di queste riguarda Jason Thompson e i Sacramento Kings. A riportarla è il sempre ben informato Marc J. Spears di Yahoo! Sports. Secondo il giornalista americano, il lungo dei Kings, vorrebbe chiudere anticipatamente la sua non esaltante esperienza con la franchigia californiana nonostante il suo contratto scada la prossima stagione. Ancora tre giorni di attesa per conoscere il destino di Jason Thompson. Per un giocatore che vuole cambiare aria, un altro che potrebbe rimettere piede nella NBA. Ci riferiamo a Bobby Brown che dopo l’esperienza in Cina, potrebbe giocare il finale di stagione proprio nella lega più famosa del mondo, dove ha già vestito le maglie dei Sacramento Kings, New Orleans Hornets, Los Angeles Clippers e Minnesota Timberwolves.

Adam Silver sul futuro della lega – Come da consuetudine, l’All Star Weekend è l’occasione per il Commissioner della lega, Adam Silver, di fare il punto della situazione su aspetti e problematiche riguardanti la lega stessa. Tra i temi toccati, quelli relativi al calendario, alla possibile riforma del sistema riguardante il draft e, soprattutto, il tema riguardante potenziali cambiamenti inerenti la qualificazione ai Playoffs, sul quale è però è rimasto vago, lasciando intendere che non sono ancora maturi i tempi per una modifica del sistema di accesso alla post-season. Silver è invece apparso più possibilista sull’eventualità che dalla prossima stagione, il calendario così come lo conosciamo oggi possa mutare. Ha infatti lasciato intendere che si farà di tutto per eliminare le situazioni in cui le varie franchigie si trovano costrette a giocare 4 partite in 5 notti, così come si farà di tutto per accorciare la durata della pre-season. Per quel che concerne le modalità del draft, infine, il Commissioner ha lasciato intendere che nel prossimo futuro vi saranno sostanziali cambiamenti relativi alla lottery, con il fine principe di evitare che vi possano essere vantaggi più o meno sostanziali a perdere le partite, ed avere così chances maggiori di accaparrarsi i migliori giocatori disponibili il giorno della lottery. Staremo a vedere.