Hibbert e George, due pedine fondamentali dell'attacco dei Pacers (AP Photo/Darron Cummings)

Hibbert e George, due pedine fondamentali dell’attacco dei Pacers (AP Photo/Darron Cummings)

Guardando il percorso ai Playoffs degli Indiana Pacers il dubbio è sorto nelle menti di molti: e se per caso i ragazzi di coach Vogel avessero tirato il freno a mano nei primi due turni per poi esprimere il miglior basket possibile contro i campioni in carica dei Miami Heat? La domanda è naturalmente provocatoria, anche perché nel primo turno i Pacers hanno rischiato veramente grosso contro gli Hawks, ma la manovra offensiva vista ieri sera ad Indianapolis da parte dei padroni di casa ha veramente sfiorato la perfezione. La serie è chiaramente ancora molto lunga ed incerta, ma gli Heat hanno ricevuto un bel segnale dagli avversari: i Pacers sembrano essere completamente cambiati rispetto alla squadra piena di alti e bassi vista negli ultimi mesi. A Spoelstra quindi il compito di trovare quelle contromisure che in tutta gara 1 non sono venute fuori, perché al momento, anche se è passata una sola gara, la serie ce l’ha in mano Indiana.

UPS

Lance Stephenson: non tanto per le cifre, seppure ottime (17 punti con 8/12 dal campo, 4 rimbalzi e 8 assist), quanto perché in tutta la partita è stato il vero regista di squadra, smistando la palla sempre in maniera impeccabile, donando assist al bacio ai compagni e dando il via ad una manovra offensiva che è parsa perfetta per pulizia e circolazione di palla. Inoltre le volte in cui s’è messo in proprio Stephenson difficilmente ha sbagliato una scelta.

6/7 da tre nella partenza d’Indiana: sicuramente ciò che ha dato fiducia all’attacco di coach Vogel sono stati i primi tiri dall’arco, quasi tutti mandati a segno. Un bel segnale per una squadra il cui difetto principale è sempre stato quello della mancanza di un tiratore puro che potesse segnare con continuità. Dalla partenza quasi perfetta d’Indiana dall’arco gli Heat hanno dovuto fare delle scelte e, già in difficoltà per la presenza di un centro dominante come Hibbert, hanno naturalmente pagato in difesa la doppia dimensione (interna ed esterna) degli avversari.

Il dominio a rimbalzo dei Pacers: era ampiamente prevedibile, anche per come sono strutturate le due squadre, ed infatti la differenza a rimbalzo (38 a 29 alla fine) ha inevitabilmente pesato lungo tutto l’arco del match. All’inizio della ripresa Spoelstra ha deciso di provare un quintetto classico con Haslem e Bosh per contrastare il dominio sotto canestro degli avversari, ma il risultato è stato ancora più disastroso: in questo frangente infatti i Pacers hanno preso il loro massimo vantaggio sul +19 e da lì gli Heat non sono mai riusciti a tornare sotto la doppia cifra di svantaggio.

Chris Bosh ha sicuramente perso il confronto diretto con Hibbert (Andy Lyons/Getty Images)

Chris Bosh ha sicuramente perso il confronto diretto con Hibbert (Andy Lyons/Getty Images)

DOWNS

I 26 falli di Miami: a testimoniare perfettamente la perfezione dell’attacco dì’Indiana ci sono i numerosi falli a cui sono stati costretti gli Heat. 26 a 15 il computo finale, con i Pacers che sono andati in lunetta per ben 37 volte (segnando 29 tiri liberi), contro le appena 15 di Miami (10 liberi a segno). I 19 tiri liberi segnati in più dalla squadra di coach Vogel sono stati sicuramente una della chiavi della vittoria in gara 1.

Chris Bosh: che l’accoppiamento con Hibbert fosse complesso per l’ex Raptors si sapeva, ma Bosh non è riuscito a rispondere neanche nella metà campo offensiva, dove ha chiuso con un desolante 4/12 dal campo (0/5 da tre punti). Inoltre, com’era ampiamente prevedibile, a rimbalzo il lungo di Miami è stato pressoché nullo, con appena 2 carambole catturate.

Il tiro da tre di Miami: la differenza dall’arco delle due squadre è stata forse la cosa che ha più sorpreso, con Indiana che è andata a chiudere con il 42.1% (anche grazie all’inizio da 6/7 come vi abbiamo già descritto sopra) e Miami che invece ha avuto le polveri molto più bagnate (26.1%). Eppure la squadra della Florida avrebbe diversi specialisti in grado di colpire con continuità: Allen e Jones su tutti, ma anche Chalmers, Cole e Battier (senza poi parlare di Lewis che però non è stato utilizzato). Sicuramente Spoelstra in vista di gara 2 confiderà su una maggiore precisione dei suoi tiratori.