LA PARTITA
Difficile giocare meglio e con maggiore solidità di quanto fatto dai Pacers nei primi 20 minuti di gara 5. Intensi, ruvidi come sempre, e con la premiata ditta Hibbert-George sostanzialmente incontenibile per la difesa di Miami.

Le follie di Birdman possono costare caro a Miami

Le follie di Birdman possono costare caro a Miami

Calcisticamente parlando Indiana non capitalizza tutta la mole di lavoro fatta sia nella propria metà campo, sublime ancora una volta l’organizzazione difensiva degli uomini di Vogel, ma anche in attacco dove Hibbert e West controllano il pitturato mentre Paul George (27 con 11 rimbalzi) illumina dal perimetro, 3 triple nel solo primo quarto. I padroni di casa reggono sia alle ondate di West e compagni che alla follia di Chris Andersen che sgomita in modo insensato contro Tyler Hansbrough. Al resto pensa ancora un  provvidenziale Udonis Haslem che, come in gara 3, ripete il miracolo del lago di Tiberiade moltiplicando i suoi meccanici, ma altrettanto letali, jumper dall’angolo. Gli scarichi di LeBron e Chalmers vengono tramutati dal lungo degli Heat in una vera e propria fuga che mette gli uomini di Spoelstra nella migliore situazione per gestire l’ultimo periodo. Ed il gran ciambellano è come al solito King James che troneggia chiudendo con 30 punti 8 rimbalzi e 6 assist. Indiana collassa anche perchè tradita da uno Stephenson sin troppo adrenalinico, out per falli, e dalla serata da dimenticare di Hill, 0/4 dal campo per una gara ai limiti dell’invisibilità.

LA CHIAVE
Serie che sta diventando sempre di più un LeBron contro tutti, non è casuale che quando sale di livello uno del resto del coro come Haslem per Miami il compito in area colorata diventa meno improbo ed il finale arride alla franchigia della Florida. Con un Wade ombroso il peccato esiziale dei ragazzi di Vogel è ancora più evidente, per forzare gara 7 serviranno progressi soprattutto in termini di concentrazione e maturità da parte di Stephenson ed Hill. Le guardie dei Pacers rischiano al momento di vanificare le prestazioni ai limiti dello stoicismo del triumvirato George-West-Hibbert.

HEAD TO HEAD 

D.J. Augustin deve far salire l'intensità del pino dei Pacers

D.J. Augustin deve far salire l’intensità del pino dei Pacers


Il rendimento degli uomini che escono dal pino sarà la vera sfida che potrebbe decidere gara 6. Indiana necessita di una  riscossa dei vari Augustin, Mahinmi ed Hansbrough, e di non dover ricorrere a troppi minuti di Sam Young, “spremuto” in gara 5 a causa dei falli prematuri di Stephenson.
Una Miami senza Andersen rischia di accorciare la preziosa rotazione di forza e qualità dei lunghi, per Spoelstra le opzioni muscolari (Anthony) o tattiche (Rashard Lewis) non regalano eccessi di ottimismo allo staff tecnico degli Heat.