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Nowitzki e Duncan, gli inizi

E’ una delle serie che forse veniva data più per scontata nell’intera griglia dei playoff.  La squadra con il miglior record NBA contro l’ottava forza a ovest, avanti di una sola lunghezza sui Phoenix Suns, la vera rivelazione di quest’ultima regular season. Ma nella post-season nulla va dato per certo, a maggior ragione quest’anno, in cui sembra che possa davvero succedere di tutto partita dopo partita, con l’eccezione dei Miami Heat che sono approdati al secondo turno con un secco 4-0 ai danni di Charlotte.  Sul 2-1 Mavs, concludendo gara-3 con la tripla allo scadere di Carter che si prende una personale rivincita 13 anni dopo (gli avversari, in quel caso, erano i Sixers di Iverson, che arrivarono in finale contro i Lakers), l’entusiasmo a Dallas era elevatissimo, pronti a tentare il colpaccio in gara-4. Ma gli Spurs hanno saputo rispondere con una buonissima prova collettiva, giocando un grande secondo quarto (32-13 il parziale) ma peccando nella parte finale della gara e rischiando di andare all’overtime se Monta Ellis non avesse poi sbagliato il layup mancino. Mercoledì notte si torna a San Antonio per quella che probabilmente sarà la partita fondamentale per la serie.

 

UPS

Ginobili. Autentico MVP della partita, nonostante l’imprecisione nel tiro dalla lunga. 23 punti in 28 minuti di impiego, entrando dalla panchina. Quando la serie entra in un momento cruciale lui si fa trovare sempre pronto. D’altronde la sua esperienza conta parecchio e gli Spurs lo sanno bene. Corre, difende, attacca il ferro, si fa trovare pronto. A 36 anni trovare un giocatore così decisivo è tutto tranne che scontato, ma Ginobili ha sempre voglia di vincere e la sua carriera parla chiaro.

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Monta Ellis contro Kawhi Leonard

Il secondo tempo dei Mavs. A metà partita gli Spurs conducono per 50-36 ma la risposta dei Mavs non si fa attendere, con un parziale nella ripresa di 53-43, per arrivare poi ad un passo dal possibile canestro del pareggio con Monta Ellis quando il punteggio sul 91-89 in favore di San Antonio. Ottima reazione, ottima voglia di riacciuffare la gara e di far paura per davvero alla franchigia con il miglior record NBA.

La panchina degli Spurs. Buon minutaggio per Ginobili, Diaw e Mills nella panchina di San Antonio, ma soprattutto buona qualità e apporto alla gara che risulterà alla fine decisivo per portare a casa gara-4. Esclusi Belinelli e Bonner (12 e 4 minuti di impiego, 0 punti a referto), la panchina contribuisce per 50 punti sugli 89 totali con un 17/32 dal campo. Se il quintetto sarà più incisivo nelle prossime gare e la panchina dovesse tenere il livello così alto, per gli Spurs non dovrebbero esserci difficoltà nel chiudere la serie.

 

DOWNS

Le percentuali al tiro dei Mavs. Molta imprecisione al tiro nell’attacco di Dallas, con percentuali nettamente rivedibili. Nowitzki (7/19), Marion (1/6), Ellis (6/20) e Carter (2/9) balzano subito all’occhio, ma il 38% dal campo di squadra è la riprova che la serata al tiro dei Mavs è da dimenticare. Con la stessa intensità e una maggior precisione in fase offensiva si sarebbe vista probabilmente una partita diversa, considerando però che la difesa più che competente di San Antonio è sempre stata un marchio di fabbrica della squadra allenata da coach Pop.

Belinelli. L’ha ammesso, i playoffs sono tutta un’altra storia. Dopo una stagione veramente positiva, si presenta ora per il Beli l’opportunità di farsi valere nella post-season con una squadra dalla mentalità vincente e dalle ambizioni mai nascoste. 3.5 punti, 2.5 rimbalzi e 0.3 assist in 17 minuti di impiego sono medie che vanno necessariamente migliorate nelle prossime uscite, a partire dalla gara casalinga di mercoledì notte, occasione ideale per far vedere ai propri tifosi che quanto avvenuto in regular season non è stato un caso e che Belinelli fa sul serio.

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Blair e Splitter, compagni a San Antonio

Blair e il calcio a Splitter. In alcune situazioni basterebbe un pizzico di self-control in più, o per lo meno l’intelligenza che serve a comprendere di non buttare via una buonissima partita fino a quel momento (12 punti e 11 rimbalzi in quasi 16 minuti di impiego, 5/5 dal campo) con un calcio in faccia al tuo ex compagno di squadra dopo essere finiti entrambi a terra. Brutta figura per il big man dei Mavs, al quale non verranno stesi tappeti rossi quando ritornerà su quello che è stato il suo parquet di casa dal 2009 alla passsata stagione.