Will Barton è stato sicuramente la sorpresa più lieta di Portland in gara 4 (Jamie Francis / The Oregonian)

Will Barton è stato sicuramente la sorpresa più lieta di Portland in gara 4 (Jamie Francis / The Oregonian)

Dopo essere stata in vantaggio per appena 33 secondi su 144 minuti nelle prime tre gare, i Portland Trail Blazers riescono a rialzare la testa e a giocare nel modo che tutti i suoi tifosi speravano potessero fare già da gara 1. Probabilmente è troppo tardi e questa vittoria difficilmente potrà riaprire la serie, ma per la squadra dell’Oregon cono comunque segnali importanti, intanto perché in questo modo è stato evitato uno sweep che avrebbe potuto macchiare una stagione tutt’altro che negativa e poi perché mostra che il divario fra la squadra di coach Stotts e i vice-campioni in carica non è così ampio come era sembrato per le prime tre gare. Dalla parte dei San Antonio Spurs invece ora sarà necessario dimenticare al più presto gara 4 e cercare di chiudere i conti già alla prossima davanti al proprio pubblico, per evitare di complicarsi la vita in una serie che fino a questa notte non sembrava essere nemmeno iniziata.

UPS

Finalmente Lillard: dopo un primo turno in cui aveva strabiliato tutti mostrandosi assai più maturo della sua giovane età, il prodotto di Weber State stava facendo vedere tutti i suoi limiti contro gli Spurs. Nelle prime tre gare non aveva trovato continuità al tiro, realizzando solo il 37.5% delle sue conclusioni (con un orrendo 7.7% da tre punti), ma questa notte è riuscito finalmente a ritrovarsi, segnando 25 punti (frutto di un 11/21 dal campo) a cui ha aggiunto 4 rimbalzi e 5 assist. Se Lillard rimane questo le speranze per Portland di riaprire la serie possono crescere esponenzialmente.

Will Barton: il problema principale dei Blazers, ormai evidente a tutti, è una panchina che non sempre è riuscita a reggere il campo come avrebbe dovuto e l’infortunio a Mo Williams sembrava aver accentuato maggiormente questo difetto. Tra le riserve è invece emerso prepotentemente questa notte il secondo anno Will Barton, che, sfruttando appunto l’assenza di Williams, ha dato quella sostanza dalla panchina che difficilmente s’è vista anche in Regular Season. Dopo una serie coi Rockets in cui aveva messo piede in campo per poco più di 1 minuto, contro gli Spurs Barton ha trovato ben più spazio, andando a sfiorare in gara 4 ben 30 minuti di gioco, sfruttati a meraviglia visti i 17 punti (7/13 dal campo) e 6 rimbalzi con cui ha concluso.

Il terzo quarto di Portland: dopo un primo tempo all’insegna dell’equilibrio, la partita è svoltata nella ripresa, quando i padroni di casa sono riusciti a piazzare un parziale di 35-18 nel terzo periodo, chiudendo poi i conti all’inizio della quarta frazione, quando il vantaggio ha toccato i 20 punti.

Manu Ginobili non ha convinto appieno nella quarta gara della serie (Bruce Ely / The Oregonian)

Manu Ginobili non ha convinto appieno nella quarta gara della serie (Bruce Ely / The Oregonian)

DOWNS

Il tiro da tre punti degli Spurs: nelle prime tre uscite di questa serie San Antonio aveva tirato con un più che ottimo 45.7% da tre punti, indirizzando quindi le gare a proprio favore anche grazie alla precisione dalla lunga distanza. In gara 4 ciò non è capitato, gli uomini di coach Popovich si sono fermati ad un misero 3/18 da tre punti e questo non può aver fatto altro che incidere sulla sconfitta. Per chiudere la serie quindi la squadra texana avrà bisogno anche di ritrovare il suo tiro dai 7,23 metri.

Ginobili: è stato sicuramente il giocatore che ha steccato maggiormente la gara segnando appena 2 punti con uno sconsolante 1/6 dal campo. Popovich l’ha utilizzato per meno di 20 minuti e le motivazioni sono state appunto le difficoltà incontrate dall’argentino che ormai con l’età che avanza difficilmente riesce a trovare continuità fra le gare giocate. Siamo comunque sicuri che al prossimo appuntamento Manu si farà trovare pronto.

L’infortunio a Williams: inizialmente sembrava dovesse essere assente solo per gara 3, invece anche per la quarta gara è rimasto in borghese. Anche se fortunatamente coach Stotts ha pescato il jolly Barton, difficilmente potrà riaprire la serie senza il proprio sesto uomo. Portland avrà quindi bisogno di lui se vorrà provare a vincere gara 5; al momento però non si ancora se l’ex Clippers e Cavs potrà tornare in campo fra meno di 48 ore.