Meravigliosa nottata di playoff. Ormai non è più da considerarsi un caso il passaggio del turno dei Clippers ai danni degli Spurs, dato che il livello di gioco non solo si è stabilizzato, ma si sta anche alzando. Quando i titolari necessitano di minuti in panchina per recuperare, comincia proprio il bello, con un ricambio di grande qualità e tanti punti nelle mani, soprattutto dal figlio del coach, quell’Austin Rivers che stanotte ha scritto 25. Disarmante la condizione fisica di Blake Griffin, quindi ad ovest è facile che cominceranno a fare incubi in cui comparirà la power forward col numero 32 sulla schiena, perché in questo momento risulta estremamente difficile contenerlo. Il match si chiude con un secco +25 per i Clippers e l’impressione che per i Rockets questi playoff siano sempre più in salita.

Il buzzer-beater con cui DRose ha chiuso gara-3 (photo David Banks/USA Today Sports)

Il buzzer-beater con cui DRose ha chiuso gara-3 (photo David Banks/USA Today Sports)

Ad est, altro capolavoro. Partita decisamente più combattuta, per usare un eufemismo. È una lotta vera e propria, anche di nervi. Partenza molto fiacca dei Bulls, che però si riprendono gradualmente, dando vita a 48 minuti che risultano l’emblema dell’intensità da mostrare nella post-season. Pau Gasol è obbligato ad abbandonare il campo in anticipo e i Bulls fanno capire fin da subito che sarà lo stesso una gara in cui daranno il sangue. Per l’ennesima volta Thibodeau ha ragione, sui suoi ragazzi ma, soprattutto, su Derrick Rose: 30 punti, 7 rimbalzi, 7 assist e il buzzer beater, di tabella, che regala il 99-96 alla sua squadra. Nottata di altissimo livello, in cui quelle che partivano come sfavorite si sono portate entrambe sul 2-1.

Cleveland Cavaliers @ Chicago Bulls 96-99 (1-2)
Houston Rockets @ Los Angeles Clippers 99-124 (1-2)

MVP: il premio di MVP ad un MVP. Derrick Rose ha dimostrato di essere ancora un giocatore molto affidabile, come ammette anche coach Thibodeau. Già qualche giorno fa, il coach dei Bulls aveva pronosticato una sorta di seconda giovinezza per la sua point guard, dicendo che si potrebbe vedere il miglior Rose di sempre nel periodo che verrà. Forse avrà esagerato, ma questa notte i 30 punti, 7 rimbalzi e 7 assist con cui DRose ha messo in chiaro un paio di cose, onestamente ci sembrano tutto tranne che una coincidenza. Buzzer-beater sulla sirena, che è molto più che una ciliegina sulla torta. Messaggio chiaro e forte a tutta la Lega.

LVP: la panchina dei Rockets. Colpevole di non aver dato il contributo necessario ad assicurare una prestazione all’altezza, con il conseguente -25 alla sirena. Aspetto da sistemare in vista delle prossime gare, a maggior ragione vista la qualità e la profondità degli uomini di coach Rivers pronti ad alzarsi a partita iniziata. 25 punti dalla panchina, ma con percentuali tutt’altro che buone.

DeAndre Jordan e Austin Rivers, devastante contro i Rockets questa notte (AP Photo/Jae C. Hong)

DeAndre Jordan e Austin Rivers, devastante contro i Rockets questa notte (AP Photo/Jae C. Hong)

Losing Effort: non di certo una partita impeccabile, dobbiamo premetterlo. Ma di certo LeBron James ci ha messo anima e corpo per portare a casa questa gara-3. Nonostante le percentuali dal campo non eccezionali (8/25 dal campo, di cui 1/7 da tre) il numero 23 ha messo a segno 27 punti, con 14 assist e 8 rimbalzi. Ha dato via degli Swarovski recapitati tra le mani di Mozgov che onestamente fanno capire quanto sia dentro mentalmente in questa serie, ma non è bastato. Uno come lui, può sempre fare meglio di così.

The Unexpected: ormai è chiaro quanto possa stravolgere gli equilibri uscendo dalla panchina, ma così tanto, forse, nessuno se lo sarebbe aspettato. Austin Rivers. 25 punti in 23 minuti, tirando con un 10/13 dal campo (3/6 da tre), 6 rimbalzi e 2 assist. Due attributi grossi così e tanta voglia di far vedere a papà Doc che questi playoff fanno per lui.