Kevin Love e Lebron James Cleveland Cavaliers NBA

Kevin Love e Lebron James (getty images)

E’ tempo di primissimi bilanci per quanto riguarda i Playoffs NBA e in particolare la Eastern Conference. Con le partite della notte tutte le serie hanno visto andare in scena un episodio e le sorprese, non sono mancate. Vediamo tutto nel dettaglio:

(1) Cleveland Cavaliers vs. (8) Detroit Pistons 1-0

Iniziamo dalla testa di serie numero 1, i Cleveland Cavs di Lebron James. Ieri sera i ragazzi di Tyronn Lue hanno faticato più del previsto contro dei Detroit Pistons davvero combattivi e soprattutto precisissimi nel tiro da 3 punti (15/29 dalla grande distanza). La sensazione è che i Cavs, come da pronostico, possano chiudere la serie a loro favore senza troppe difficoltà, perchè difficilmente Detroit ripeterà una prestazione al tiro come quella di ieri sera. Vietato distrarsi però, perchè Andre Drummond resta una presenza difficile da contrastare sotto canestro e Reggie Jackson può sempre accendersi da un momento all’altro. Fondamentale in questo senso in contributo di Kevin Love che, schierato da numero 5, ha spesso costretto il centro avversario a rincorrerlo fuori dalla linea dei tre punti, ma soprattutto lo ha contrastato con efficacia a rimbalzo. Dopo l’infortunio dell’anno scorso, Love è tornato e ha in mente un solo obiettivo: vincere. Per Detroit, invece, la chiave è cercare di contenere il più possibile Lebron James, ma anche Kyrie Irving, vera macchina da canestri in casa Cavs.

Paul George e DeMar DeRozan

Paul George e DeMar DeRozan (getty images)

(2) Toronto Raptors vs. (7) Indiana Pacers 0-1

Dopo due brucianti eliminazioni al primo turno dei Playoff, quest’anno i Raptors si presentavano alla postseason con 56 vittorie la testa di serie numero 2 dopo la miglior regular season della stagione. Per questo, quanto accaduto sabato sera è abbastanza difficile da spiegare. Gli Indiana Pacers sono una buona squadra con un giocatore straordinario, Paul George, ma le ambizioni e la stagione dei canadesi sono di tutt’altro tipo. In gara 1 George è stato straordinario nel secondo tempo. Dopo un 2/9 nei primi 24 minuti nella seconda metà di gara è stato inarrestabile con 10/13 al tiro e un terzo periodo da 17 punti. Come se non bastasse, però Toronto è stata tradita soprattutto dai suoi titolari. DeRozan e Lowry, complessivamente, hanno tirato 8/32, troppo poco per pensare di battere un’Indiana in stato di grazia. Coach Casey si è detto fiducioso: “So che i ragazzi tireranno meglio nelle prossime partite”, ma adesso la serie è già in salita e ritrovare il fattore campo vincendo a Indianapolis non sarà facile, soprattutto con questo George.

Luol Deng, ala dei Miami Heat

Luol Deng, ala dei Miami Heat (getty images)

(3) Miami Heat vs. (6) Charlotte Hornets 1-0

Miami e Charlotte hanno chiuso la stagione con 48 vittorie a testa e tra queste due squadre ci si aspettava una serie decisamente combattuta. Nel primo episodio, però, le cose sono andate in tutt’altra direzione. Troppo superiori gli Heat, in tutto. La partita, di fatto, era già finita dopo 12 minuti quando il tabellone diceva 41-22 per i padroni di casa (pareggiato il record di franchigia di punti in un singolo quarto ai playoffs). A sparigliare le carte ci ha pensato Luol Deng che, all’esordio ai Playoffs in maglia Heat ha scritto 31, firmando un record di franchigia. Decisivo anche Hassan Whiteside con 21 punti e 11 rimbalzi. Miami ha dominato su tutti i fronti, non solo nei punti, anche nei rimbalzi (42 a 28) e negli assist (27 a 11). In gara due, per gli Hornets, molto dovrà cambiare, ad iniziare dal rendimento del supporting cast (quasi nullo) e dalla difesa, perchè concedere 67 punti in 24 minuti, ai Playoffs, significa andare a casa e anche di corsa.

Al Horford e Kyle Korver degli Atlanta Hawks NBA

Al Horford e Kyle Korver degli Atlanta Hawks (getty images)

(4) Atlanta Hawks vs (5) Boston Celtics 1-0

Anche la serie Atlanta e Boston doveva essere combattutissima e per ora così sembra essere. Gara 1 è stata un partita equilibratissima. Il primo tempo ha visto Atlanta dominare nel pitturato (26-8) e Boston soffrire tremendamente da 3 punti (2/16), ma nella ripresa, nonostante l’infortunio di Avery Bradley, le cose sono decisamente cambiate. Isaiah Thomas è decisamente salito di colpi (27 punti e 8 assist alla fine) e con lui tutta la squadra biancoverde. A decidere è stato il sangue freddo di Jeff Teague, decisivo in diverse giocate nel finale di partita e il maggior impatto della frontline di Atlanta. In particolare Boston, ma non è una sorpresa, sembra avere un problema con Al Horford che, oltre al solito grande apporto in difesa, ha contribuito in maniera significativa in attacco, chiudendo con 24 punti e 12 rimbalzi, collezionando così il suo ottavo 20+10 ai Playoffs. In attesa di conoscere il destino di Bradley, i Celtics dovranno trovare una soluzione per arginare i lunghi avversari perchè il quintetto piccolo proposto in diversi momenti della partita funziona, ma non può essere l’unica soluzione tattica di coach Stevens.


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