Sei su sei. LeBron James ha raggiunto ben sei finali nelle ultime sei stagioni. Numeri che solo alcuni possono vantare, in realtà 7 se si considera anche quella giocata nel 2007 durante la sua prima esperienza in maglia Cavs. Sono state ristabilite le gerarchie, a partire in realtà da gara-5, e il trio composto proprio da LeBron/Irving/Love è risultato inarrestabile per i Raptors. 83 punti e un dominio notevole.

Le percentuali al tiro di Cleveland hanno fatto la differenza (54.1% dal campo, 54.8% da tre), ma anche la squadra di Dwane Casey ci ha messo del suo. Solo DeRozan e Lowry hanno proposto un gioco all’altezza, mettendo a segno rispettivamente 20 e 35 punti, dato che il resto della squadra ha costruito ben poco. L’organico dei Cavaliers, al completo, può rappresentare più di una minaccia per chi arriverà vincitore dall’ovest. La voglia di rifarsi dalla sconfitta dello scorso anno è tanta, a maggior ragione considerando le difficoltà legati agli infortuni che l’allora squadra di David Blatt è stata costretta a fronteggiare.

King James, alla fine, è ancora qui. Ad un passo dal titolo, come accade ogni anno. Sta abbattendo record su record, ma la possibilità di arrivare fino in fondo lo stimola ancora di più. Se in attacco non dovesse esagerare e in difesa dovesse esprimere tutto il suo potenziale, a quel punto sarebbe il cliente più scomodo per qualsiasi avversario. 33 punti, 11 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate. Statistiche che rispecchiano in pieno il suo apporto alla gara. Kyrie Irving, con 30 punti e 9 assist, e Kevin Love, autore di 20 punti e 12 rimbalzi, hanno completato l’opera. Questi Cavs, nonostante un gioco non eccellente in una frazione di questi playoff, ora fanno paura.