Jimmy Butler sta giocando una serie di altissimo livello (foto USA Today Sports)

Jimmy Butler sta giocando una serie di altissimo livello (foto USA Today Sports)

Sono ben 4 le partite giocate nella notte e abbiamo avuto la prima qualificata alle semifinali di conference: i Golden State Warriors. Era abbastanza prevedibile come potesse essere proprio questo il primo nome a “sbarazzarsi” del primo turno, infliggendo un sonoro 4-0 ai New Orleans Pelicans, a cui non basta un Anthony Davis che riesce a migliorare il suo career-high di punti come prima apparizione nei playoff, da 35 a 36. Curry è un’altra volta incontenibile, mettendo a referto 39 punti e 9 assist, e tutta la squadra tira con il 54% da tre punti. Sempre rimanendo ad ovest, fa abbastanza rumore il 3-0 dei Memphis Grizzlies sui Portland Trailblazers, nonostante questa volta si giocasse nell’Oregon. Ora sarà difficile per la squadra di Stotts ribaltare l’inerzia della gara, in una serie in cui ci si aspettava di sicuro un maggior equilibrio. Cambiando costa, arriva la prima vittoria per Brooklyn, con una reazione che fa ben sperare, nonostante Atlanta rimanga di gran lunga la favorita. Prova di squadra convincente per i Nets e Hawks in difficoltà diverse volte durante il match, grazie anche ad un Brook Lopez da 22 punti e 13 rimbalzi che continua la buona serie di prestazioni del finale di regular season. Arriva la prima vittoria anche per i Milwaukee Bucks di Jason Kidd, portando la serie così sul 3-1 e rimanendo vivi. Fondamentale l’apporto della panchina, con il trio Mayo-Dudley-Bayless che contribuisce per 41 punti sui 92 totali. Jimmy Butler gioca una gara di livello assoluto, terminando con 33 punti, ma soprattutto un 12/17 dal campo, di cui un eccellente 5/7 dalla lunga.

Golden State Warriors @ New Orleans Pelicans 109-98 (4-0)
Memphis Grizzlies @ Portland Trailblazers 115-109 (3-0)
Atlanta Hawks @ Brooklyn Nets 83-91 (2-1)
Chicago Bulls @ Milwaukee Bucks 90-92 (3-1)

MVP: ormai siamo abituati a prestazioni di questo tipo, tra onnipotenza cestistica e vittorie che arrivano una dietro l’altra. Il premio di MVP della notte va ancora a Steph Curry, con una strabiliante prova da 39 punti e 9 assist, nella vittoria in casa dei Pelicans per 109-98 e serie che raggiunge il 4-0 che in molti si aspettavano. Tira con 11/20 dal campo, di cui un 6/8 da tre che forse non rappresenta più una novità, e 11/12 dalla linea della carità. Sarà un incubo per tutti e le possibili prossime vittime dovrebbero essere i Memphis Grizzlies, seguendo l’inerzia della serie.

LVP: nonostante un’ottima regular season e le prime due gare di playoff da 21 e 17 punti, Kyle Korver è stata una delle note dolenti in casa Hawks, nella sconfitta per 83-91 in casa dei Brooklyn Nets. 2 punti in 38 minuti, con percentuali francamente non da lui: 1/8 dal campo, ma soprattutto uno 0/5 da tre che si è sentito nell’economia del gioco della squadra. Atlanta rimane più che favorita, ma il punto di forza è sempre stato l’apporto puntuale di ogni suo singolo elemento, e di certo il bianco tiratore dalla tecnica purissima dovrà tornare quello delle prime due apparizioni.

Losing effort: ovviamente, Jimmy Butler. 33 punti, con percentuali irreali al tiro: 12/17 dal campo e 5/7 da oltre l’arco, oltre ad un rotondo 4/4 ai liberi. In più, ha saputo aggiungere 7 rimbalzi e 3 recuperi, in una prova veramente di alto livello, come ormai ha abituato il pubblico NBA da un po’ di tempo a questa parte. Una delle più belle sorprese dell’ultima stagione e una storia che dimostra come il duro lavoro possa portare realmente in alto anche chi parte da una situazione di certo non favorevole.

Bojan Bogdanovic, per lui 19 punti in 33 minuti contro gli Hawks (foto Alex Goodlett/Getty Images)

Bojan Bogdanovic, per lui 19 punti in 33 minuti contro gli Hawks (foto Alex Goodlett/Getty Images)

The unexpected: buona, anzi buonissima, la prova di Bojan Bogdanovic nella prima vittoria dei suoi Brooklyn Nets contro gli Hawks, detentori del miglior record ad est. Per il croato, 19 punti conditi da 3 rimbalzi e 3 recuperi, ma soprattutto la capacità di tenere a galla i suoi in un momento decisivo colpendo dalla distanza con grande efficacia. Quasi 34 minuti di impiego che fanno ben pensare per il resto della serie.

Up: la prova corale dei Brooklyn Nets è stata di ottimo livello, in una di quelle serie dove ti danno già per scontato. Primo record contro ottavo, ma non per questo bisogna pensare ad un 4-0 e la storia lo insegna più che egregiamente. Interpreti magistrali come Brook Lopez, Joe Johnson e Bojan Bogdanovic, un trio da 57 punti, ma soprattutto scelte giuste al momento giusto. Contro quella che è stata definita come la squadra per eccellenza dell’ultima regular season, con tanto di coach of the year, sono stati proprio i bianconeri a dare prova di un gioco di squadra davvero incisivo.

Down: ovviamente, i Portland Trailblazers stanno deludendo le aspettative, nonostante gli avversari siano di sicuro una squadra a dir poco temibile. Non ci si aspettava un 3-0, poco ma sicuro. Sulla carta, una di quelle serie in cui si sarebbe ribaltato il fattore campo e un teatro di botta e risposta continuo tra le due squadre. Potrebbero sempre esserci dei colpi di scena, ma ora la situazione è assai ardua da ribaltare, anche se questo è proprio il bello dei playoff.


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