(1) Golden State Warriors – (5) Portland Trailblazers: 3-1.

Steph is back. Most Valuable Player per la seconda volta in due anni, 40 punti (17 nell’OT) rientrando da un infortunio che rischia di essere sottovalutato e la volontà di chiudere la contesa il prima possibile, per arrivare alla Finale di Conference con qualche giorno di riposo in più. Steph è tornato e il popolo dei Warriors può tirare un sospiro di sollievo. Con la serie sul 3-1 e con le squadre che si apprestano a tornare in California, l’epilogo sembra già scritto. Non è arrivata la tripla-doppia per Draymond Green, ma le sue statistiche sono sempre qualcosa di fuori dal normale: 21 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 4 recuperi e 7 stoppate. In 44 minuti di impiego. Hanno giocato più di lui solamente Lillard e McCollum, autori di 60 punti in due, nonostante percentuali al tiro tutt’altro che perfette. L’impressione è che Portland abbia già fatto qualcosa in più di quello che ci si sarebbe aspettato e che, per forza di cose, la stagione per loro sia arrivata al capolinea. È presto per tirare conclusioni e per valutare cosa è andato bene e cosa è andato meno bene durante l’ultima stagione, ma di certo i risultati raggiunti hanno superato le aspettative, dopo aver assistito allo smantellamento della squadra.

(2) San Antonio Spurs – (3) Oklahoma City Thunder: 2-3.

Per ora, parziale inaspettato. Non ci si aspettava un 4-0 di San Antonio, ma di sicuro neanche una situazione in cui OKC avrebbe ribaltato il pronostico. Manca una sola vittoria a Durant e compagni per accedere alla Finale di Conference. Fattore ancor più importante, la possibilità di disputare gara-6 tra le mura amiche. La stagione pazzesca di San Antonio rischia di tramutarsi in un incubo nel giro di due settimane. Dopo una gara-1 che lasciava trasparire un dominio indiscusso, ci sono state tre gare che hanno riportato il punteggio in parità sul 2-2 e, francamente, ci si aspettava una vittoria degli Spurs in gara-5. Eccellente prestazione di Russell Westbrook, autore di 35 punti, 11 rimbalzi e 9 assist. Bene, ma non benissimo, anche Durant. L’apporto dell’accoppiata Kanter-Adams ha un peso specifico superiore alle aspettative e potrebbe essere la chiave di lettura della serie tra Spurs e Thunder. La difesa di OKC ha cambiato atteggiamento nei confronti di Aldridge e i risultati sono evidenti, non solo a livello di impatto offensivo ampiamente ridimensionato. La panchina a disposizione di Popovich non sta avendo l’impatto consueto e anche questo elemento sta avendo un peso non indifferente sull’economia della serie. Partita di alto livello per Danny Green (6/9 da tre, 20 punti) e solita eccellente apparizione per Kawhi Leonard, ma si è visto ancora un Parker sottotono e poco lucido nel momento decisivo della gara, dopo essersi costruito un jumper tutto sommato agevole. Un fischio a Leonard, piuttosto che ad Aldridge, per ciò che riguarda il fallo su Westbrook, forse avrebbe lasciato qualche speranza agli Spurs negli ultimi secondi, ma così non è andata. San Antonio viene distrutta a rimbalzo (36 a 54) e le conseguenze si sono viste tutte, dalla prima all’ultima. Una serie alle 7 gare e l’accesso alla Finale di Conference rappresentano il minimo sindacale per gli Spurs, senza troppi giri di parole. Ma, in questo momento, le gambe staranno tremando ad ogni singolo membro della franchigia texana. Win or go home.