Lillard e Aldridge, la coppia di stelle dei Blazers

Lillard e Aldridge, la coppia di stelle dei Blazers

La sconfitta contro Memphis ha riportato tutti alla realtà. I Grizzlies, in questo momento, non si battono e rappresentano il meglio della lega. Ma nessuno può cancellare la serie di 9 vittorie che ha esaltato il primo mese di stagione dei Portland Trail Blazers. Si è fermata sotto i colpi di Marc Gasol e Mike Conley, ma ha dimostrato che la squadra di Terry Stotts è assolutamente determinata a dare continuità alla passata stagione, quella che ha portato alla prima vittoria in una serie di playoffs – nella scoppiettante sfida con i Rockets – dal 2000.

Nove vittorie in fila, 11 su 13 gare dopo il mediocre 2-2 iniziale, servito evidentemente da rodaggio prima di riuscire ad inserire le marce giuste. E tutto questo, a differenza dell’anno passato, con un Aldridge non stratosferico ma – per i suoi livelli – solo buono o addirittura normale (21+9 a serata…). C’è sempre un Lillard splendido leader e sempre più stella in questa lega ma, se i risultati arrivano, il merito è soprattutto di una rotazione ampliata, di una panchina che l’anno scorso faticava a lasciare traccia della propria presenza e invece quest’anno incide molto di più. Già, soprattutto perché sono arrivati due veterani come Steve Blake e Chris Kaman. Il primo, di fatto, ha sostituito Mo Williams, finito a Minnesota, ed è tornato per la terza volta in carriera in Oregon: la conoscenza dell’ambiente ne ha favorito l’inserimento, ma Blake si sta confermando giocatore solido, regista ordinato in grado di leggere bene le gare ed un’ottima sicurezza per il secondo quintetto. Magari non è molto appariscente, ma funziona. Chi invece si sta facendo notare di più è sicuramente Kaman, capace di produrre oltre 11 punti e 7 rimbalzi di media in meno di 20 minuti di impiego, segnali di un’efficienza e un impatto davvero notevoli. “E’ il giocatore che ci mancava – ha detto Batum – Secondo me è uno dei migliori backup tra i lunghi della lega, è molto utile, concreto, sa giocare in post e, quando è in campo insieme ad Aldridge, forma con lui una coppia difficile da marcare”.

Ma se Aldridge non è “costretto” a piazzare quarantelli, è anche perché Matthews si sta confermando attaccante affidabile e costante, sempre in doppia cifra, con 5 ventelli e quasi 17 di media sfiorando il 40% da tre. In più, Lopez continua a fare il solito lavoro prezioso sotto i tabelloni, Allen Crabbe sta crescendo così come Freeland, anche se non appare tantissimo nelle statistiche. Manca qualcosa probabilmente da Barton e sicuramente da McCollum, infortunatosi all’indice della mano destra – fratturato in tre punti – e costretto fuori per un mese, così come da Batum – che pure sa farsi apprezzare in entrambe le metà campo – finora limitato da problemi al ginocchio che lo hanno fermato per quattro partite e non gli hanno comunque ancora permesso di raggiungere la migliore condizione. Lo ha ammesso anche il francese dopo la sconfitta con Memphis, in cui si è fermato a 3/11, ma si è speso molto in difesa su Conley: “Il tiro arriva corto ogni volta, non riesco ancora a spingere bene sul ginocchio, ma ci arriverò”.

Il margine di crescita di questa squadra non è stato ancora esplorato interamente. Il nucleo giovane, arricchito da qualche elemento di esperienza, può e deve ancora maturare in termini di concentrazione e applicazione, nonché gestione dei possessi importanti. Ma sta scoprendo di avere più armi dell’anno passato e, forse, anche più di quelle sperate in avvio. Il calendario non è stato stratosferico in termini di difficoltà, ma realisticamente è complicato criticare una squadra che sta girando. Infatti le bocche da fuoco stanno collocando l’attacco stabilmente nella Top 10 della lega (7° con oltre 104 di media), grazie soprattutto all’ampio uso del tiro da tre (4° per tentativi, circa 26 a partita, e 3° per precisione, sopra al 38%). I dati però (solo 38.8% entro i 3 metri dal ferro) dimostrano che una minaccia in più spalle a canestro come Kaman può pesare molto anche nel lungo periodo, date le difficoltà a segnare vicino a canestro. Inoltre la difesa, valutando le percentuali concesse agli avversari, è tra le cinque più efficaci in assoluto e nella classifica dei rimbalzi i Blazers guardano tutti dall’alto. Ma ora arriva il difficile: a dicembre il calendario propone 10 trasferte nelle prime 13 gare, alcune contro avversari molto impegnativi, per cui a Natale si saprà molto di più di questi Blazers. Il regalo che si augurano di ricevere i tifosi è rivederli ancora in lotta per il primato della Western Conference.