Wilson Chandler (Foto Garrett W. Ellwood via Getty Images)

Wilson Chandler (Foto Garrett W. Ellwood via Getty Images)

Avevamo lasciato i Denver Nuggets due settimane fa in crescita. L’infortunio che aveva da poco privato la franchigia del Colorado non sembrava ancora aver colpito gli equilibri, a dire il vero, tutti da costruire di una squadra che, all’inizio di un nuovo ciclo, sta davvero impressionando. Nelle ultime 13 partite, i Nuggets sono  a quota 10 vinte-3 perse. Coach Shaw sta avendo un contributo importante dal frontcourt che, guardando i nomi, non dovrebbe essere di primissima scelta. Faried a parte, Brian Shaw sta giocando con Wilson Chandler e J.J. Hickson. Proprio da loro due, i Nuggets stanno ricevendo un apporto fondamentale.

I Minnesota TimberWolves stanno giocando una pallacanestro veramente eccellente. Nelle ultime due settimane il record è cinquanta e cinquanta ma se ci mettiamo anche che i TWolves hanno dovuto fare un viaggio a vuoti a Città del Messico per una partita contro i Rockets che non si è giocata per un principio di incendio nell’arena designata, ci può stare. Il movimento di uomini e palla è a limite dello spettacolare. Se ci mettiamo che Kevin Love sta vivendo una stagione straordinaria allora possiamo dire che questa squadra può ambire a ridiventare protagonista a Ovest. Non basterà un Kevin Love per riuscirci ma è sicuramente un inizio.

Una sola sconfitta per i TrailBlazers, contro gli interessantissimi Mavericks, da quando li abbiamo lasciati due settimane fa. A Portland sembra che la primavera sia arrivata prima del solito. Il record è il migliore della lega (21-4) con la fortuna che inizia anche a essere dalla porte della franchigia dell’Oregon (vedi il tiro allo scadere di Lillard contro Detroit). La fortuna dopotutto non c’entra. Nella Rip City, la fortuna se la stanno creando.

Steven Adams, per lui già un buon minutaggio ai Thunder

Steven Adams, per lui già un buon minutaggio ai Thunder

Se non avessero dovuto incontrare i TrailBlazers sul loro cammino, gli Oklahoma City Thunder sarebbero a quota zero sconfitte nelle ultime due settimane. Pochi i problemi nella città dei fulmini. I Thunder devono temere soprattutto loro stessi. L’anello debole di una catena molto resistente è sicuramente Kendrick Perkins che non sta dando l’apporto che Brooks si aspetta da lui. Alle sue spalle spinge ad avere più minuti sul parquet Steven Adams, neozelandese spigoloso ma dal grande potenziale e dall’atteggiamento impeccabile. Adams, di origine tongane, è cresciuto giocando a rugby sui prati erbosi della Nuova Zelanda, dove non si fa mai un passo indietro e dove l’atteggiamento è tutto. Ennesima ottima chiamata per il front office dei Thunder.

Da quando li abbiamo lasciati, il calendario non ha aiutato gli Utah Jazz a vincere qualche partita. Miami, Portland (2 volte), Spurs e Indiana, insomma se avesse giocato una serie contro Team U.S.A. le cose sarebbero andate meglio. Tuttavia, non bisogna sottovalutare le due vittorie contro Sacramento e Denver, una gara da vincere assolutamente e un’altra, contro una squadra in grande forma, fondamentale per il morale in un momento difficile della stagione.

Vediamo le nostre categorie.

Hot: Damien Lillard si merita il premio di Most Improved Player. Il problema, per gli avversari dei TrailBlazers, è che non è l’unico che si merita un premio a Portland. LaMarcus Aldridge è sicuramente in lizza per il premio di MVP della regular season, se le cose dovesse continuare ad andare in questo modo.

Not: Kendrick Perkins. In un gioiello di squadra come gli Oklahoma City Thunder, Perkins adesso sembra un pesce fuor d’acqua. Abbiamo scritto “adesso” perché tra qualche mese, in post-season, quando la lotto sotto canestro potrà valere una serie di playoff, soprattutto contro alcune squadre, la fisicità e l’esperienza di Perkins varranno tanto oro quanto pesa.

On Fire: Kevin Love nella partita persa contro gli Spurs il 13 dicembre, ha chiuso con 42 punti e 14 rimbalzi con un incredibile 8/9 dalla lunga distanza. Una prestazione da incorniciare.


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