I San Antonio Spurs affrontano il primo momento difficile della stagione: nelle ultime 14 uscite infatti il record è di appena 7 vittorie e altrettante sconfitte. Con un ruolino simile non solo si sono allontanati gli scatenati Thunder di questo periodo, ma Houston s’è fatta pericolosamente vicina (al momento dista solo due partite dai campioni in carica della Western Conference) e quindi per la prima volta dall’inizio della stagione in casa Spurs bisogna pensare al predominio divisionale. Sicuramente i numerosi infortuni che hanno colpito giocatori cardine della creatura di Popovich hanno influito in questo periodo di flessione, ma le ultime sconfitte arrivate con Detroit, Brooklyn e Chicago non sono giustificabili in questo senso. E’ anche vero che per una squadra dall’età media sostanzialmente alta reggere a questi livelli per 82 partite è forse impensabile e quindi per Popovich sarà ben meglio aver avuto ora un brutto periodo piuttosto che in primavera, quando la posta in palio sarà ben altra cosa.

Dwight Howard sta vivendo il momento migliore della stagione (Jerome Miron-USA TODAY Sports)

Dwight Howard sta vivendo il momento migliore della stagione (Jerome Miron-USA TODAY Sports)

Per un texana che scende ce n’è un’altra che sale: gli Houston Rockets infatti sono sicuramente al momento migliore della loro stagione. Coach McHale sembra infatti che stia trovando la quadratura di una formazione che non manca sicuramente di talento, ma che comunque fin’ora era andata a corrente alternata. La striscia di 7 vittorie (aperta) con cui è andata alla pausa dell’All Star Game è infatti la migliore della stagione e l’attuale terzo posto nella Conference sarebbe un risultato fantastico a fine Regular Season (vorrebbe dire infatti avere il vantaggio del fattore campo al primo turno).

In pericolo per la prepotente risalita di Memphis, i Dallas Mavericks hanno cambiato marcia, vincendo 6 delle ultime 7 partite (unica sconfitta, tra l’altro evitabile, nella trasferta di Charlotte). Al momento la squadra di Carlisle è salita fino al sesto posto nella Conference, ma la classifica è molto corta è dovrà guardarsi alle spalle probabilmente per tutta la Regular Season. Da segnalare c’è soprattutto l’ultima affermazione, in casa di quelli Indiana Pacers che sul proprio campo hanno il record migliore della lega (25 vittorie – 3 sconfitte). Nowitzki e soci hanno fermato la capolista della Eastern Conference grazie ad una difesa capace di concedere agli avversari appena 73 punti. Sicuramente un buon modo per congedarsi per la pausa dell’All Star Weekend.

Continua la rincorsa ai playoffs dei Memphis Grizzlies che con un record di 29 vittorie e 23 sconfitte al momento sono fuori dalle prime otto dell’Ovest. Questa situazione è alquanto paradossale, soprattutto se si pensa che ad Est con un record simile occuperebbero il terzo posto. Le sconfitte dell’ultimo periodo con Thunder, Mavericks e Cavaliers hanno un po’ rallentato il cammino di una squadra che comunque, da quando è tornato Gasol e da quando è arrivato Courtney Lee, ha cambiato decisamente marcia (nelle ultime 18 uscite è 14-4). Di questo passo quindi a Memphis non avranno molto di cui preoccuparsi perché i playoffs dovrebbero arrivare (magari sfruttando la lenta ma costante discesa della fin qui sorprendente Phoenix); c’è solo da capire se la squadra riuscirà a reggere a questi ritmi da qui a fine Regular Season.

Ormai l'esperienza di Tyreke Evans in Louisiana sembra agli sgoccioli (USATSI)

Ormai l’esperienza di Tyreke Evans in Louisiana sembra agli sgoccioli (USATSI)

L’unica squadra delusione di questa competitiva Division sono quindi i New Orleans Pelicans. In Louisiana ormai s’è accantonato il sogno playoffs che ad inizio stagione sembrava più che mai reale vista la forza del roster (almeno sulla carta) e si sta pensando a come rivoluzionare una squadra che evidentemente non ha funzionato. Nella partita persa contro Brooklyn Tyreke Evans non ha messo piede in campo per ‘motivi interni’ a detta di Monty Williams. E’ evidente come l’ex Kings sia ormai un giocatore estraneo al resto del team e si provi a cederlo in ogni modo. Non sembra però l’unico giocatore sul piede di partenza (su Gordon ultimamente c’è stato un sondaggio da parte dei Bucks) e gli unici due elementi intoccabili su cui far ripartire la squadra sembrano essere Davis e Holiday. Probabilmente la proprietà non tiene conto del fatto che i Pelicans sono stati una delle franchigie più colpite quest’anno dagli infortuni e probabilmente una seconda occasione questo gruppo dovrebbe averla.

HOT – La striscia di 7 vittorie consecutive di Houston è stata propiziata da un Dwight Howard che non ricordavamo così in forma da un po’ di stagioni. Il centro ex Magic ha infatti viaggiato in questa striscia a 24.7 punti, 12.1 rimbalzi, 2.1 stoppate e il 60% da due.

NOT – Nelle ultime tre gare Tony Parker ha viaggiato ad appena 8 punti di media con un imbarazzante 37% al tiro. Se gli Spurs non vogliono rischiare di perdere il predominio della Conference hanno bisogno sicuramente di un miglior Parker.

ON FIRE – Nella vittoria del 26 gennaio contro Orlando Anthony Davis ha probabilmente confezionato la sua migliore prova da quando è approdato in NBA mettendo a segno 22 punti conditi da 19 rimbalzi e 7 stoppate. Davis è sicuramente la nota più lieta di questa sfortunata stagione di New Orleans.