(photo by gary a. vasque usa today sports)

Al Jefferson MVP ma allo stesso tempo sorpresa nella stagione dei Bobcats (photo by Gary A.Vasquez-USA TODAY Sports)

La stagione: Gli Charlotte Bobcats chiudono una delle migliori stagioni della loro breve storia nella NBA, iniziata nel 2004. La squadra di coach Clifford ha terminato la regular season con il record, al di sopra del 50%, di 43 vittorie e 39 sconfitte classificandosi al settimo posto nella Eastern Conference. L’andamento della squadra è stato costante per tutto l’arco della stagione, sempre tra le prime otto della propria Conference. Decisiva per Charlotte è stata la parte finale del campionato con i mesi di Marzo ed Aprile che hanno visto i Bobcats inanellare ben sedici vittorie, fondamentali per contenere le rientranti inseguitrici e guadagnare per la seconda volta, da quando la franchigia gioca con questo nome, l’accesso alla postseason. L’avventura nei playoffs era predestinata a finire prematuramente dato l’abbinamento che, al primo turno, vedeva i Cats avversari dei Miami Heat. Sono state infatti sufficienti quattro partite a James e compagni per eliminare Charlotte che però può solo sorridere dopo le disastrose ultime stagioni nella lega.

MVP e sorpresa: Al Jefferson. Quando è arrivato la scorsa estate dagli Utah Jazz si pensava che potesse dare un importante contributo alla causa ma a fine stagione le cifre sono stati altamente sopra ogni aspettativa ed è stato su tutta la linea il miglior giocatore dei Bobcats. Una delle migliori stagioni in carriera per la power forward numero 25 che ha disputato quest’anno settantatré partite partendo sempre in quintetto base collezionando 21,8 punti, 10,8 rimbalzi e 2,1 assist di media a partita. Una moltitudine di prestazioni di spessore per Jefferson che ha raggiunto l’apice il 31 gennaio allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers, dove Jefferson ha messo insieme 40 punti e 18 rimbalzi. Jefferson, che ha ancora due anni di contratto, visti i suoi 29 anni punta ad essere il leader maturo di questa squadra a cui nel prossimo futuro potrebbero ruotare molti giovani.

Kemba Walker, anche per lui una stagione da incorniciare. In crescita costante (photo by Jeremy Brevard-USA TODAY Sports)

Kemba Walker, anche per lui una stagione da incorniciare. In crescita costante (photo by Jeremy Brevard-USA TODAY Sports)

Merita una menzione anche la stagione di Kemba Walker. La tanto discussa point guard classe 1990, ex università del Connecticut, ha terminato la sua terza stagione a Charlotte e nella lega confermando le ottime cose viste lo scorso anno. Per la nona scelta del draft 2011, 17,7 punti di media a partita a cui vanno aggiunti 4,2 rmbalzi e 6,1 assist. Coadiuvato da Jefferson, quest’anno ha subito meno le pressioni che lo vedono come l’uomo franchigia per il prossimo futuro. La partita emblema della sua stagione è stata il 20 Dicembre con i 34 punti messi a segno contro Detroit. Walker l’anno prossimo è chiamato alla maturazione definitiva che lo potrebbe consacrare tra le superstar della lega. La crescita dei prossimi Hornets ed il futuro di Walker sono strettamente intrecciati.

La delusione: Michael Kidd-Gilchrist. Era stato l’anno scorso, nell’anno da rookie, una delle poche cose belle della disastrosa stagione 2012-2013, facendo ben sperare buona parte dei sostenitori dei Bobcats. Per la stagione 2013-2014 nel North Carolna ci si aspettava quantomeno un miglioramento nei numeri ma invece non e stato cosi ed è per questo che Kidd-Gilchrist si aggiudica la palma di “delusione” della stagione. Il classe 1993 ha messo assieme 7,2 punti e 5,8 rimbalzi di media a partita calando rispetto ai 9 punti di media del 2013. Il ventenne ha alcune attenuanti che non bocciano totalmente la sua stagione. Oltre alla giovane età, alcuni infortuni come quello che lo ha tenuto fermo per un mese e mezzo tra Dicembre e Gennaio hanno rallentato il suo cammino di crsecita in questa stagione. A quota 16 il season high di punti per Kidd-Gilchrist raggiunto in tre occasioni nel mese di Novembre. Il prodotto dell’Università del Kentucky ha ancora tre anni di contratto ed è uno dei migliori prospetti in rosa Charlotte. Anche per lui la prossima stagione è quella della conferma. Delusione anche per la stagione di Bismack Biyombo. Il congolese è crollato nel rendimento rispetto alla scorsa stagione passando da 4,8 a 2,9 punti di media a partita. Per il centro crollo di rendimento anche nel settore dei rimbalzi dove è sceso da una media di 7,3 a 4,8. Anche per questi motivi coach Clifford lo ha nettamente impiegato di meno sul parquet ma per il classe 1992 ci sono ancora i margini per migliorare.

Mandatory Credit: Sam Sharpe-US

Coach Steve Clifford ha saputo quest’anno rilanciare il roster che ha raggiunto la postseason (photo by Sam Sharpe-USA TODAY sports)

Prospettive future: I Bobcats salutano la NBA e lasciano il posto agli Hornets. Le vespe ritornano a casa e ritorna così il brand che tanti ricordi ha lasciato ai sostenitori della franchigia del North Carolina. Rod Higgins lascia la presidenza delle operazioni sportive ma non cambia nulla a livello societario con Ric Cho che controllerà l’intera area tecnica, supervisionato sempre dal proprietario Michael Jordan. Il ritorno a Charlotte del brand Hornets e la nuova partnership con Mercedes-Benz, nuovo main sponsor, implica un livellamento verso l’alto delle ambizioni della franchigia per il futuro imminente. L’obiettivo della proprietà per la prossima stagione è quello di riconquistare la postseason facendo possibilmente meglio della stagione appena conclusa. Per migliorare i risultati sarà però necessario migliorare l’assetto tecnico della squadra migliorando il roster. Dando per scontata la conferma di coach Clifford, rimarrà pressoché intatto il quintetto base, con Jefferson e Walker uomini di punta della squadra. Attorno a loro sicuramente ruoteranno Henderson, Kidd-Gilchrist e Zeller. Bisognerà probabilmente migliorare qualcosa sotto canestro cercando un centro di spessore che possa alternarsi con McRoberts che male non ha fatto ma che non può essere il giocatore che sposta i valori, attendendo di vedere di che cosa può essere davvero capace davvero Biyombo. Il mercato che fa più gola agli Hornets sarà quello dei free agent, visto il non elevato tetto salariale. Sarà compito della dirigenza far sfoggio del nuovo appeal che la franchigia sembra aver acquisito per ingolosire qualche elemento di livello. Speranze anche dal draft visto che Charlotte chiamerà alla numero 9, grazie ad una vecchia trade con Detroit. Insomma gli Hornets sono ritornati a casa e puntano a cambiare la storia.