Joakim Noah () leader in campo della stagione dei Bulls

Joakim Noah (11,9 punti, 11,1 rimbalzi e 4 assist a partita in regular season) leader in campo della stagione dei Bulls

La stagione. Per i Chicago Bulls, viste le premesse iniziali decisamente poco confortanti, quella che si è appena conclusa è stata una stagione decisamente positiva. Infatti, saper fin dall’inizio di disputare un campionato intero senza il proprio giocatore più rappresentativo (quel Derrick Rose in grado da solo di far la differenza), è una notizia che troncherebbe le ambizioni di ogni squadra. I “tori” invece hanno tirato fuori durante l’anno un gran carattere (vedi la spettacolare serie contro i Nets) fermandosi soltanto alle semifinali di conference contro la corazzata Miami, da qualche giorno nuovamente campione NBA. Nella regular season i Bulls si erano posizionati al quinto posto collezionando 45 vittorie e 37 sconfitte. Gran parte del merito del lavoro svolto da Chicago è da attribuire all’allenatore Tom Thibodeau. Il coach infatti è stato in grado di far dimenticare l’infortunio di Rose alla squadra mantenendo il livello di concentrazione sempre altissimo, riuscendo così ad uscire dalle situazioni difficili creatisi durante la stagione (soprattutto nella parte iniziale quando Chicago faticava a stare tra le prime otto). Altro merito del coach è stato quello di riuscire a responsabilizzare il trio Noah-Boozer-Deng alla prova di maturità, nell’anno senza Rose, che ha risposto con ottimi risultati. Il primo è stato il degno sostituto in quanto a leadership di Rose, il secondo (16,2 punti e 9,8 rimbalzi a partita in regular season) ha migliorato nettamente la stagione precedente che era stata al di sotto delle sue capacità e il terzo si è trasformato definitivamente in un’incredibile macchina realizzativa. C’è un piccolo rimpianto perché Chicago si è trovata sul più bello della stagione a fronteggiare i vari problemi fisici di Deng e Noah ma l’idea è che i Bulls meglio di così quest’anno non potessero fare.

Tom Thibodeau da a Luol Deng (miglir realizzatore) qualche consiglio tecnico. Il coach è stato uno dei protagonisti

Tom Thibodeau da a Luol Deng (16,5 punti, 6,3 rimbalzi e 3 assist a partita in regular season) qualche consiglio. (Photo by Getty Images)

MVP: Joakim Noah (11,9 punti, 11,1 rimbalzi e 4 assist a partita in regular season) e Luol Deng (16,5 punti, 6,3 rimbalzi e 3 assist). Sono stati rispettivamente il leader e il miglior realizzatore. Noah ha preso in mano la squadra rimpiazzando Rose a livello di leadership sia a parole che con i fatti (grandissima la prestazione in gara 7 contro Brooklyn). I dolori al piede lo hanno poi limitato nella serie contro Miami ma il francese è diventato definitivamente una superstar. Per Deng è stato l’anno della consacrazione. L’infortunio alla gamba lo ha bloccato nei playoffs, non facendogli disputare la serie contro gli Heat ma la regular season lo ha visto realizzarsi come autentico trascinatore dei suoi, risolvendo tante partite con i suoi punti (come i 33 contro New York, l’11 gennaio).

La sorpresa: Nate Robinson (13,1 punti, 2,2 rimbalzi e 4,4 assist a partita in regular season). Arrivato da Golden State per rinforzare la panchina, Robinson è stato letteralmente un valore aggiunto nella stagione di Chicago. Si è guadagnato spazio e minuti in stagione regolare approfittando degli infortuni dei vari Hinrich ed Hamilton per poi esplodere nei playoffs (vedi i 34 punti contro Brooklyn in gara 4 e i 27 contro Miami in gara 1). Può essere uno dei migliori sesti uomini del campionato l’anno prossimo, anche se difficilmente resterà.

Nate Robinson () la grande sorpresa dei Bulls 2012/2013. Esploso nei playoffs (AP Photo/Jim Prisching)

Nate Robinson (13,1 punti, 2,2 rimbalzi e 4,4 assist a partita in regular season )è la grande sorpresa dei Bulls 2012/2013.

La delusione: Kirk Hinrich (7,7 punti, 2,6 rimbalzi e 5,2 assist a partita in regular season). Uno dei giocatori più amati dalla tifoseria di Chicago. Ritornato a “casa” dopo 2 anni non propriamente brillanti spostandosi tra Washington e Atlanta, aveva il duro compito di sostituire come fulcro del gioco Rose ma alla fine ha deluso. Fermato anche da qualche guaio fisico che ne ha limitato il rendimento, non è riuscito ad esprimersi sui livelli che lo avevano reso un beniamino tra il pubblico Bulls negli anni precedenti.

Prospettive future. Sono quattro i punti su cui si concentra l’attenzione dei Bulls per il prossimo futuro. Il primo è anche il più importante, ossia risolvere la questione Derrick Rose. La prossima stagione dovrà essere necessariamente quella del ritorno sul parquet. Troppi dubbi e incomprensioni circa la sua condizione fisica ma il mondo NBA e i tifosi dei Bulls meritano chiarezza perchè con Rose Chicago è una squadra che può puntare seriamente al titolo. Senza no. La seconda questione, collegabile alla prima, è quella degli infortuni. Ancora tanti problemi fisici hanno tormentato la stagione di Chicago. I vari problemi di Hamilton, Gibson, Hinrich, Noah e Deng hanno limitato in diversi momenti il potenziale di Chicago che dovrà l’anno prossimo cercare di ridurre questo fenomeno. Il terzo punto è il mercato. Trovare qualche innesto per rinforzare e ringiovanire ulteriormente il roster, come è stato fatto l’estate scorsa con gli arrivi di Robinson e Belinelli, cedendo quei giocatori che per vari motivi non rientrano più nel progetto. A proposito di Belinelli (9,6 punti a partita in stagione), il quarto punto ruota attorno a lui. Le brillanti prestazioni tirate fuori dall’italiano nel finale di stagione (gara 6 e 7 contro Brooklyn e i 16 punti contro Miami in gara 3) non sono ancora un segnale di esplosione definitiva ma se venisse rifirmato la cura-Thibodeau potrebbe fargli completare il processo di maturazione e allora Chicago avrebbe trovato un altro grandissimo giocatore.