Blake Griffin è sicuramente stato il trascinatore principe dei Clippers di quest'anno (Andrew D. Bernstein/NBAE/Getty Images)

Blake Griffin è sicuramente stato il trascinatore principe dei Clippers di quest’anno (Andrew D. Bernstein/NBAE/Getty Images)

LA STAGIONE – L’avanzata verso l’élite dell’NBA continua per l’ex barzelletta della lega e anche quest’anno, sebbene sia mancata ancora una volta la qualificazione ad una storica Finale di Conference, i passi in avanti ci sono stati. In Regular Season viene migliorato il record dell’anno precedente (57 vittorie e 25 sconfitte) conquistando un importantissimo terzo record in tutto il campionato dietro solamente a Spurs e Thunder. Inoltre diversi giocatori compiono prodigiosi miglioramenti sotto la guida del neo-coach Doc Rivers, arrivato apposta per rendere grande questa franchigia. Su tutti Blake Griffin, che dimostra di poter vestire perfettamente i panni di leader di squadra, giocando una Regular Season che per numeri individuali probabilmente è stata inferiore solamente a due come Durant e James (24.1 punti, 10.1 rimbalzi e 3.7 assist per il numero 32). Ai Playoffs poi i Clippers danno vita ad un primo turno emozionante che li vede trionfanti dopo ben 7 partite contro gli eterni rivali di Golden State. Per la terza volta nella loro storia però il cammino viene fermato in Semifinale di Conference dove si devono arrendere al talento smisurato di Westbrook e Durant. Il finale di stagione è però stato ancora più importante per l’avvicendamento di proprietà con Donald Sterling che dopo 32 anni è stato costretto a cedere la franchigia in seguito alle ben note intercettazioni a fondo razzista in cui è stato sorpreso. A capo della franchigia c’è ora l’ex amministratore delegato della Microsoft Steve Ballmer che ha acquistato i Clippers per la cifra di 2 miliardi di dollari.

MVP – Come abbiamo già sopra evidenziato questa è stata la stagione della definitiva consacrazione di Blake Griffin, ormai non più solamente conosciuto come l’incredibile atleta che sorprese tutti al suo approdo in NBA. I miglioramenti dell’ala nativa di Oklahoma City vanno oltre le cifre già sopra accennate: Griffin è infatti stato capace di diventare il riferimento offensivo di una squadra che fino allo scorso anno era indiscutibilmente di Chris Paul. Inoltre l’arrivo di Rivers ha contribuito in maniera decisiva al miglioramento del giocatore in fase difensiva, dove ora risulta essere molto più affidabile rispetto agli anni passati. Da non sottovalutare infine i miglioramenti dalla lunetta per un giocatore che attira un gran numero di falli: Griffin quest’anno è riuscito a convertire i tiri liberi con il 71.5% di realizzazione e il suo tiro da fuori area è in continua evoluzione.

Darren Collison è riuscito nell'impresa di far dimenticare Bledsoe ai tifosi dei Clips (photo by Howard Smith-USA TODAY Sports)

Darren Collison è riuscito nell’impresa di far dimenticare Bledsoe ai tifosi dei Clips (photo by Howard Smith-USA TODAY Sports)

LA SORPRESA – Dopo alcune annate deludenti come playmaker titolare prima di Indiana e poi di Dallas Darren Collison è riuscito a ritrovare il meglio del suo repertorio nello stesso ruolo con cui era approdato in NBA, ovvero come cambio di Chris Paul. Collison è riuscito più volte in stagione a dare quel cambio di ritmo che ci si aspetta dalla panchina, giocando inoltre diversi minuti affianco a Paul senza per questo soffrire in difesa le guardie avversarie. Inoltre, cosa ancora più importante, è riuscito nel difficile compito di far dimenticare ai tifosi dei Clippers l’efficacissimo Eric Bledsoe.

LA DELUSIONE – Probabilmente le più grosse delusioni della stagione dei Clippers sono stati gli acquisti eccellenti arrivati a stagione in corso di Turkoglu, Davis e Granger, presi per far compiere alla squadra il salto decisivo per diventare una vera e propria contender. Nessuno dei tre, complici anche alcuni problemi fisici a dir il vero, è però riuscito a ritrovarsi a proprio agio in un ruolo fondamentalmente di contorno ad una squadra che aveva gerarchie già ben definite.

PROSPETTIVE FUTURE – Il cambio di proprietà apre alcune incognite sulla squadra e sul suo futuro. Sicuramente le ambizioni di Ballmer saranno alte visto il potenziale presente in squadra, ma ancora è difficile capire come intenderà muoversi al fine di far diventare la sua nuova franchigia come la migliore della lega. Per il momento si sono dovuti registrare gli addii di Gentry e Lue che tanto bene avevano fatto in questa stagione come assistenti di Rivers (infatti erano diverse le squadre interessate ai due sia come vice che come capo allenatore). Inoltre Collison, Granger e Davis hanno esercitato l’opzione per uscire dal contratto in cerca di stipendi più lauti. La panchina perciò sarà da ricostruire attorno al solito Jamal Crawford, votato quest’anno per la seconda volta nella sua carriera come sesto uomo dell’anno. Inoltre i Clippers sono une delle tante franchigie partite alla caccia di LeBron James, per arrivare a cui negli ultimi giorni s’è addirittura parlato di un incredibile sacrifico di Griffin.