Jameer Nelson (Photo by Gregory Shamus/Getty Images)

Jameer Nelson (Photo by Gregory Shamus/Getty Images)

LA STAGIONE: Ultimi nella Southeast Division e terzultimi ad est, gli Orlando Magic non hanno certo vissuto la migliore delle stagioni. Eppure, rispetto a quella precedente, qualche miglioramento si è visto e non solo perché si è passati da 20 a 23 vittorie. Del resto, in una stagione in cui lontano da casa si è vinto solo in 4 occasioni, i motivi principali per sorridere non possono arrivare dal campo, almeno non in senso stretto. I Magic sono riusciti finalmente a liberarsi di Hedo Turkoglu, giocatore completamente avulso dalla squadra e che pesava non poco sul bilancio, in più hanno ceduto anche Glen Davis, un lungo di grande sostanza e che ha sempre fatto bene a Orlando, ma spesso infortunato e non adatto per costruire un piano a lungo termine. Per quanto riguarda invece il basket giocato, Victor Oladipo si è rivelato la scelta giusta e anzi è andato al di sopra delle aspettative di molti, mettendo subito in chiaro come il futuro della franchigia sia legato al suo. Nikola Vucevic ha confermato di essere un centro su cui affidarsi per il futuro: grande rimbalzista, ottimo realizzatore, è una macchina da doppia-doppia e in una Conference dove i lunghi di alto livello non abbondano è un lusso che non tutti possono permettersi. Poi c’è Arron Afflalo, l’ex UCLA si è dimostrato un cecchino da 3 punti e non solo ed è diventato il leader offensivo di una squadra sempre alla disperata ricerca di punti. Chi ha deluso invece, e non poco è Jameer Nelson: il tempo del playmaker ex Saint Joseph’s a Orlando sembra decisamente finito, avrebbe dovuto essere il veterano che guidava la squadra invece ha semplicemente fatto il compitino, l’anno prossimo dovrebbe guadagnare 8 milioni di dollari, ma difficilmente i Magic sfrutteranno l’opzione a loro favore per trattenerlo. Totalmente inconsistente poi anche la panchina con troppi giocatori che non sono riusciti a contribuire in maniera importante.

MVP: Entrato nella NBA come discreto tiratore e specialista difensivo, nel corso degli anni Arron Afflalo ha sempre migliorato il suo gioco offensivo diventando un giocatore completo sotto ogni punto di vista. Mai però aveva giocato una stagione di alto livello come questa, chiusa a 18.2 punti di media con il 42.7% dall’arco dei tre punti. Arron, a 28 anni suonati, si è guadagnato un posto da titolare inamovibile di questi Magic e con Oladipo andrà a formare una coppia di esterni davvero notevole per atletismo e capacità di mettere punti sul tabellone. Forse manca ancora qualcosa a livello di leadership vocale, ma certamente non sarà lui stella della squadra in futuro.

Victor Oladipo (Photo by Ron Hoskins/NBAE via Getty Images)

Victor Oladipo (Photo by Ron Hoskins/NBAE via Getty Images)

LA SORPRESA: Chiamato con la seconda scelta assoluta dai Magic, Victor Oladipo ha fatto tutto quello che ci aspetterebbe da chi viene chiamato così in alto, in questo senso quindi è difficile parlare di sorpresa vera e propria, ma in un draft in cui dei primi 10 giocatori scelti in pochissimi non hanno fallito, la stagione di Oladipo spicca ancora di più. Fortissimo fisicamente, il ragazzo ha ricordato a molti il primissimo Dwyane Wade. Deve migliorare nella gestione della palla e nel tiro da 3 punti, ma per talento e atletismo non ha nulla ad invidiare a nessuno.

LA DELUSIONE: Dopo una stagione da rookie convincente, Maurice Harkless nel suo secondo anno nella Lega non è riuscito a ripetersi, o meglio, non è cresciuto come molti si sarebbero aspettati restando invece un giocatore di contorno e nulla più. Partito spesso in quintetto, ha chiuso la stagione con 7.4 punti e 3.3 rimbalzi di media, dati più bassi rispetto alla stagione da rookie, in cui aveva anche giocato un paio di minuti di media in più. In posizione di ala piccola i Magic non hanno tantissimo e da lui ci si aspettava qualcosa in più, anche e soprattutto in chiave futura.

PROSPETTIVE FUTURE: A poco più di 3 settimane dal draft quindi Orlando si trova nella situazione ideale per chi vuole ricostruire: ha un nucleo futuribile (Oladipo, Vucevic, Afflalo, Harris), giocatori di contorno giovani e che hanno fatto vedere cose buone come e soprattutto una quarta scelta assoluta, senza dimenticare una scelta al numero 12, in uno dei draft più ricchi degli ultimi anni. Il futuro dei Magic passa inevitabilmente da questo draft e le posizioni dove intervenire sono tante: se, come pare, Nelson verrà lasciato partire servirà al un esterno di qualità (non a caso di parla di Exum), ma anche un lungo di alto livello da affiancare a Vucevic sarebbe molto gradito, meglio ancora se fosse in grado di giocare anche a qualche metro da canestro. Oltre al draft qualche innesto pesante potrebbe anche arrivare dal mercato, Orlando infatti si presenterà ai nastri di partenza della prossima free agency con un cap piuttosto leggero e avrà la possibilità di spendere per un giocatore importante, ma si sa, oltre che i soldi servono i progetti ambiziosi per convincere le star e in questo i Magic hanno ancora molto da dimostrare.


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