La schiacciata vincente di John Wall (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

La schiacciata vincente di John Wall (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

Si tinge d’azzurro la nottata dell’All Star Saturday grazie alla grande prestazione di Marco Belinelli che nell’emozionante finale della gara del tiro da 3 ha la meglio sulla sorpresa Bradley Beal. Il top della serata è però rappresentato, ovviamente, dalla gara delle schiacciate. Evento rivoluzionato nella forma ma non nella sostanza, con John Wall che sorprende i più quotati avversari uscendo meritatamente vittorioso dalla contesa. Ma andiamo in ordine:

 

SHOOTING STARS La novità del 2014 è la contrapposizione, ne primi turni di ogni evento, tra giocatori/team della stessa Conference per eleggere i finalisti che affronteranno gli avversari dell’altra Conference. Nella prova di abilità al tiro che vede coinvolta una giocatrice WNBA, una star del passato e una attuale della NBA, il Team Bosh (Chris Bosh, Dominique Wilkins e Swin Cash) ha dapprima la meglio sul Team Hardaway (Tim Hardaway sr., Tim Hardaway jr. ed Elena Delle Donne) per battere poi in finale in 31,4 secondi (a 43,6) il Team Durant (Kevin Durant, Karl Malone e Skylar Diggins) che a sua volta aveva avuto la meglio nel primo turno contro il Team Curry (Stephen Curry, Dell Curry e Becky Hammon).

 

Damian Lillard e Trey Burke, vincitori dello Skills Challange (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

Damian Lillard e Trey Burke, vincitori dello Skills Challange (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

SKILLS CHALLANGE La prova di abilità di palleggio, passaggio e tiro quest’anno viene disputata a coppie. Trey Burke e Damian Lillard battono 40,6” a 42,3” il duo Goran DragicReggie Jackson e sfidano in finale Micheal Carter-Williams e Victor Oladipo che hanno avuto la meglio della coppia Giannis AntetokounmpoDeMar DeRozan. Il team della Eastern Conference chiude il percorso in 45,3” ma quello della Western ha la meglio per 1 decimo di secondo. Burke-Lillard si aggiudicano quindi la competizione.

 

3-POINTS CONTEST Nell’evento che coinvolgeva maggiormente il pubblico italiano, vista la presenza del “nostro” Marco Belinelli, arrivano le sorprese più grandi della serata. La novità 2014 è la presenza di un intero carrello di “money ball”, i palloni che valgono 2 punti, in aggiunta al “solito” quinto pallone di ogni carrello (di conseguenza il punteggio massimo diventa 34 anziché 30), che i giocatori possono piazzare dove più si sentono affidabili.

È Kevin Love ad aprire la manifestazione con un discreto 16 ma Damian Lillard lo supera immediatamente con 18. È la volta di Belinelli che nonostante una partenza da 0/4 (e 3 airball…) infila tutte le money ball dei primi 4 carrelli e le ultime 3 dell’ultimo andando in testa con 19 punti. L’ultimo protagonista per la Western Conference è Stephen Curry, grande favorito dai bookmakers, che nonostante un 2° ed un 4° carrello da 4/5 chiude con un rivedibile (per lui) 16.

Marco Belinelli in azione nella gara da 3 (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

Marco Belinelli in azione nella gara da 3 (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

Ad aprire i giochi per la Eastern Conference è Joe Johnson che, molto lento al tiro, esaurisce il tempo a disposizione (60 secondi) dopo 1 solo pallone dell’ultimo carrello e chiude con 11. Arron Afflalo va quindi in testa con 15 punti subito scalzato da Bradley Beal che con 21 (anche lui infilando tutti i quinti palloni di ogni carrello) mette pressione al campione uscente Kyrie Irving che non va oltre ad un 17 (non facendo in tempo a tirare gli ultimi 2 palloni).

La finale è quindi tra Belinelli e Beal. Inizia l’italiano che trova maggiore regolarità al tiro (soprattutto nei carrelli 3 e 4: 8/10) ma sbaglia 2 importanti money ball e ripete i 19 punti del primo turno. Beal parte male (1/5) si rifà parzialmente nel 2° carrello, quello di sole money ball (3/5), ma arriva all’ultimo a quota 13. Qui però infila un 5/5 che vale il pareggio a quota 19.

C’è quindi bisogno dello spareggio, ma Belinelli ha ormai la “mano calda” ed esplode con un 24 (perfetto il 4° carrello) che sposta la pressione sulle spalle di Beal. La guardia dei Wizards fa 6/10 nei primi 2 carrelli ma si inceppa nei 2 successivi (4/10) e non ripete l’exploit del turno precedente consegnando lo scettro di tiratore principe a Marco Belinelli.

 

La schiacciata scenografica di Ben McLemore (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

La schiacciata scenografica di Ben McLemore (fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images)

SLAM DUNK Il programma della serata si conclude con l’attesa gara delle schiacciate, rivoluzionata, nel suo svolgimento, rispetto al passato. I 6 partecipanti (Damian Lillard, Harrison Barnes, Ben McLemore, Terrence Ross, Paul George e John Wall), divisi in 2 team tra Eastern e Western Conference, si esibiscono inizialmente in un (inutile?) riscaldamento da 90” a squadra in cui i giocatori sono liberi di fare le schiacciate che meglio credono.

Dopo questa fase, in cui i giudici Dominique Wilkins, Magic Johnson e Julius Erving si esprimono a favore della Eastern Conference, iniziano le schiacciate individuali che vedranno comunque un giocatore di una Conference opposto ad uno dell’altra.

Inizia Damian Lillard con una 360° di sinistro che gli riesce al secondo tentativo. Terrence Ross gli “risponde” con l’aiuto del rapper canadese Drake che gli regge il pallone sotto il canestro. Ross, al 3° tentativo, raccoglie la palla al volo e dopo essersela passata sotto la gamba, la schiaccia dentro il ferro, trovando i favori della giuria.

Tocca poi ad Harrison Barnes che si esibisce con una “windmill” laterale dopo 2 errori senza suscitare troppi entusiasmi. Ben diverso il discorso per il dirimpettaio Paul George che ripete, al 4° tentativo, una schiacciata esibita anche in una partita di campionato: 360° più pallone passato sotto la gamba. Ed i giudici lo premiano.

La schiacciata più scenica è sicuramente quella di Ben McLemore che si presenta sul parquet con un mantello regale, accompagnato da Shaquille O’Neal (consulente dei Sacramento Kings) ed annunciato da un paggio. La guardia, al 2° tentativo, salta a gambe divaricate un trono su cui è seduto lo stesso Shaq che, dopo la schiacciata, chiude la scenetta incoronando McLemore. Il meglio, però, deve ancora venire. John Wall, esplosivo play di Washington, piazza sotto canestro una delle mascotte dei Wizards con un pallone sopra la testa e lo salta a gambe divaricate raccogliendo il pallone e schiacciandolo a 2 mani all’indietro. Il Smoothie King Center esplode di entusiasmo ed il trio di giudici non può esimersi dal votare per Wall, consegnando lo scettro della gara delle schiacciate al team della Eastern Conference. Sono poi i fans da casa ad eleggere come miglior schiacciatore della serata John Wall.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati