Kevin Love (Minnesota Timberwolves) autore di una sensazionale tripla doppia 32 punti 17 rimbalzi e 10 assist (Photo by Melissa Maichrzak/NBAE via Getty Imges)

Kevin Love (Minnesota Timberwolves) autore di una sensazionale tripla doppia 37 punti, 12 rimbalzi e 10 assist (Photo by Melissa Maichrzak/NBAE via Getty Imges)

Nottata, quella appena trascorsa, che ha visto la NBA mettere sul parquet ben otto partite. Un divertente testa-coda a est ha visto gli Indiana Pacers tornare al successo sconfiggendo Milwaukee. Spezza la striscia negativa anche Atlanta che controlla New York dopo essere stata sotto di ben 17 punti ad inizio terzo periodo. Ad ovest, in chiave playoffs, importante vittoria di Dallas (ottava) contro Detroit (Datome ancora in panchina) e parallela sconfitta di Memphis (nona) contro Charlotte. Finale al cardiopalma a Washington dove i Wizards sconfiggono i New Orleans Pelicans grazie ad una schiacciata di Nene. Sensazionale tripla doppia per Kevin Love che strapazza gli Utah Jazz regalando a Minnesota la terza vittoria consecutiva. Vincono anche Golden State contro Brooklyn e Sacramento che batte senza troppi patemi Boston alla quarta sconfitta consecutiva.

 

Ecco i risultati:

Memphis Grizzlies @ Charlotte Bobcats 89-92
New Orleans Pelicans @ Washington Wizards 93-94
New York Knicks @ Atlanta Hawks 98-107
Dallas Mavericks @ Detroit Pistons 113-102
Indiana Pacers @ Milwaukee Bucks 110-100
Minnesota Timberwolves @ Utah Jazz 121-104
Boston Celtics @ Sacramento Kings 98-105
Brooklyn Nets @ Golden State Warriors 86-93

MVP: Kevin Love (Minnesota Timberwolves). 37 punti, 12 rimbalzi e 10 assist. Sensazionale tripla doppia per il numero 42 dei Minnesota Timberwolves, che regala a Minnesota la terza vittoria consecutiva. Ha letteralmente ammattito la difesa dei malcapitati Jazz, nella fattispecie Kanter, raggiungendo il traguardo della tripla doppia già durante il terzo quarto dell’incontro. Per Love è la quarta gara consecutiva sopra i 30 punti, pareggiando il precedente record di una delle leggende dei Timberwolves come Kevin Garnett.

LVP: Brandon Jennings (Detroit Pistons). L’ex Bucks non entra mai in partita raccogliendo numeri davvero modesti, 2 punti (1/7 dal campo e 0/3 da 3 punti) e 3 assist. Assente in attacco dove dal punto di vista dei punti non riesce ad affiancarsi a Smith e Monroe che ne hanno messi rispettivamente 32 e 17.

On Fire: Kemba Walker (Charlotte Bobcats) 31 pt, Nene (Washington Wizards) 30 pt, Jeff Teague (Atlanta Hawks) 28 pt, Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) 24 pt, Paul George (Indiana Pacers) 32 pt, Ricky Rubio (Minnesota Timberwolves) 15 pt, Isiah Thomas (Sacramento Kings) 21 pt e 12 ast, Jermaine O’Neal (Golden State Warriors) 23 pt e 13 reb.

Kemba Walker (Charlotte Bobcats) stella dei Bobcats, autore di 31 punti (AP Photo/Bob Leverone)

Kemba Walker (Charlotte Bobcats) stella dei Bobcats, autore di 31 punti (AP Photo/Bob Leverone)

Losing Effort: Zach Randolph (Memphis Grizzlies) 12 pt e 11 reb, Anthony Davis (New Orleans Pelicans) 26 pt e 11 reb, Carmelo Anthony (New York Knicks) 35 pt, Josh Smith (Detroit Pistons) 32 pt, Brandon Knight (Milwaukee Bucks) 30 pt, Enes Kanter (Utah Jazz) 25 pt, Jeff Green (Boston Celtics) 29 pt, Deron Williams (Brooklyn Nets) 20 pt.

The Unexpected: Mike Scott (Atlanta Hawks). Estrae letteralmente il coniglio dal cilindro il numero 32 proveniente dall’università della Virginia che raccoglie in 29 sul parquet ben 30 punti (11/14 dal campo e 6/7 da 3) e 8 rimbalzi, risultando determinante per recuperare i 17 punti di gap che gli Hawks avevano accumulato ad inizio terzo quarto.

Ups: Charlotte Bobcats (27W-30L). La postseason è quasi una realtà per i Bobcats che stanotte hanno trovato la quarta vittoria consecutiva, battendo Memphis, sistemandosi così al sesto posto nella Eastern Conference. Kemba Walker è la stella di questa squadra (stanotte 31 punti) che ha forse raggiunto la completa maturazione e coach Clifford, affiancandogli i vari Henderson, Jefferson e Kidd-Gilchrist, sta mettendo in piedi un piccolo “miracolo” soprattutto dopo i poco esaltanti risultati delle scorse annate. La stagione può permettere ancora dei ribaltoni e Charlotte deve guardarsi comunque alle spalle perchè fuori dalle otto ci sono squadre come Cleveland, Detroit e New York che non mollano ma i Bobcats possono anche guardare avanti fino al terzo posto occupato da Toronto.

Downs: Boston Celtics (19W-38L). Quarta sconfitta consecutiva per i Celtics che, dando uno sguardo alla classifica di conference, probabilmente pensa già all’anno venturo. Boston ha bisogno del proprio leader, di quel Rondo che per tanti motivi non c’è stato praticamente mai. I vari Sullinger, Humphries sono cardini su cui appoggiare la ricostruzione ma a Boston manca un leader e anche stanotte a Sacramento si è visto.

Kris Humphries (Boston Celtics) qui in uno scontro uno contro uno, uno dei cardini da cui ripartire per Boston (AP Photo/Rich Pedroncelli)

Kris Humphries (Boston Celtics) qui in uno scontro uno contro uno, uno dei cardini da cui ripartire per Boston (AP Photo/Rich Pedroncelli)

The Buzzer Beater: New Orleans Pelicans @ Washington Wizards 93-94. Finale thrilling al Verizon Center di Washington dove una schiacciata di Nene su assist di John Wall a 9 decimi di secondo dalla fine ha permesso ai Wizards di ottenere la seconda vittoria consecutiva e salire così al quinto posto nella Eastern Conference. Beffati quindi i Pelicans che dopo aver accarezzato l’ipotesi di vincere ottengono una bruciante sconfitta, la terza consecutiva.

Stat of the Night: i Charlotte Bobcats, quest’anno sono alla guida di una particolare classifica, quella delle partite vinte con meno di 6 punti di distacco. Quella di stanotte infatti è stata la vittoria numero 14. La squadra di coach Clifford dimostra quindi una grande freddezza nel giocarsi le partite punto a punto. I Minnesota Timberwolves stanotte hanno avuto 3 giocatori con 7 o più assist (Rubio e Barea 7, Love 10). Non accadeva dal 2007.