Dwight Howard da leader si è trasformato in un problema per i Magic (Foto: espn.com)

Orlando Magic @ Philadelphia 76ers 69-74
La crisi offensiva e di risultati dei Magic continua anche nell’insidiosa trasferta di Philadelphia. Ai padroni di casa basta il minimo indispensabile per portare a casa la vittoria, visto che dall’altra parte la squadra di Stan Van Gundy sembra non riuscire a segnare neanche in una vasca da bagno. Dopo un primo tempo equilibrato sono Meeks ed Iguodala a dare il break decisivo ai 76ers all’interno del terzo periodo. I ragazzi di Doug Collins non sembrano essere particolarmente in giornata, ma hanno evidentemente più fame degli avversari e sono sempre su tutti i palloni vaganti (senza contare le innumerevoli palle strappate letteralmente di mano ai giocatori in maglia Magic). Lo spogliatoio di Orlando sembra ormai spaccato tra la sua stella Dwight Howard e il resto della squadra: a dimostrarlo ancora di più la reazione avvenuta nel finale, quando con il migliore difensore della scorsa stagione seduto in panchina gli ospiti risalgono dal 49-68 sino al -5 finale. Da segnalare infine il record carriera di rimbalzi presi da Ryan Anderson.
Orlando (12W-9L): D. Howard 17, R. Anderson 14, J. Redick 10. Reb (55): R. Anderson 20. Ast (11): Q. Richardson 3.
Philadelphia (15W-6L): A. Iguodala 14, E. Turner 12, T. Young 10. Reb (47): A. Iguodala 11. Ast (22): J. Holiday e A. Iguodala 6.

Chicago Bulls @ Washington Wizards 98-88
Non può esserci storia in un match che è quasi un testa-coda della Eastern Conference (ma Charlotte si è fatta superare dai Wizards perdendo gli ultimi due scontri diretti), e così i Bulls possono togliersi di dosso le scorie della sconfitta della sera prima a Miami. Orfano ancora di Luol Deng, Tom Thibodeau può tenere anche a riposo anche Hamilton e lanciare in quintetto un Kyle Korver finalmente ritrovato (5 triple per lui). Boozer (9/16 dal campo e 8 rimbalzi) può tirare un sospiro di sollievo dopo la pessima prova offerta la sera prima, mentre dall’altra parte si mettono in mostra JaVale McGee (7/12) e Trevor Booker (7/9). L’unico rammarico per gli ospiti è quello di non essere riusciti a chiudere subito la partita e di aver dovuto chiedere così gli straordinari al quintetto titolare, guidato da un Derrick Rose da 35 punti e 8 assist.
Chicago (18W-5L): D. Rose 35, C. Boozer 18, K. Korver 17. Reb (40): J. Noah 13. Ast (22): D. Rose 8.
Washington (4W-17L): J. Wall 20, N. Young 17, J. McGee 16. Reb (44): T. Booker e J. McGee 9. Ast (22): J. Wall 6.

Dwyane Wade tira contro Emeka Okafor (Foto: sports.yahoo.com)

New Orleans Hornets @ Miami Heat 95-109
La stanchezza mentale del big match della sera prima contro Chicago si fa sentire per gli Heat, che hanno bisogno di tutto il primo tempo per prendere le misure agli ospiti. Nei primi 24 minuti gli Hornets colpiscono soprattutto dentro l’area avversaria, con Okafor e Landry in grado di mettere in grossa difficoltà i lunghi di Miami. A rimettere la partita sui binari previsti ci pensa Wade che, con una serie impressionante di canestri consecutivi, riaccorcia le distanze sul finire del secondo periodo (quando New Orleans aveva raggiunto anche il +12), mentre è Chalmers a mettere la parola fine alla partita con tre triple spezza-gambe nel terzo quarto. Ancora una buona prova per il rookie Norris Cole di Miami (12 punti e 4 assist), mentre non convince nuovamente Marco Belinelli (5 punti) per gli Hornets.
New Orleans (4W-17L): J. Jack e C. Landry 14, E. Okafor 13. Reb (25): M. Belinelli 5. Ast (20): T. Ariza 8.
Miami (16W-5L): L. James e D. Wade 22, M. Miller 14. Reb (39): L. James 11. Ast (23): L. James 8.

Detroit Pistons @ Milwaukee Bucks 82-103
Continua il buon momento dei Bucks alla ricerca di un posto ai playoffs, mentre affonda sempre più in basso la stagione dei Pistons, ormai costretti ad annaspare nei bassifondi delle Eastern Conference. L’allungo di Milwaukee avviene nell’immediato primo quarto, quando gli uomini di Scott Skiles raggiungono senza problemi il +14. Da lì in poi gli ospiti non riescono più a riprendersi e i tentativi di rimonta saranno sempre troppo timidi per impensierire Jennings & Co. A tirare fuori una prova superlativa davanti al proprio pubblico sono Dunleavy (8/10 totale) e Gooden (7/9), mentre Detroit, costretta ad affrontare la partita senza Ben Gordon, non ha praticamente niente dal suo rookie di punta Brandon Knight (0 punti e 4 palle perse) e tira complessivamente con un pessimo 1/9 da tre che di certo non aiuta ad espugnare il Bradley Center.
Detroit (4W-18L): R. Stuckey 19, G. Monore 16, T. Prince 14 Reb (42): G. Monroe 10. Ast (22): R. Stuckey e W. Russell 6.
Milwaukee (9W-11L): B. Jennings 21, M. Dunleavy 20, D. Gooden 16. Reb (41): E. Ilyasova 9. Ast (21): B. Udrih 6.

San Antonio Spurs @ Memphis Grizzlies 83-73
Prova solida e convincente degli Spurs, che si rifanno immediatamente della sconfitta rocambolesca rimediata nel derby texano contro i campioni in carica e battono senza troppi patemi quei Grizzlies che lo scorso anno furono gli artefici del fallimento in post season della squadra di Popovich. San Antonio mostra di essersi unita ancora di più dall’infortunio a Ginobili e porta ben cinque giocatori in doppia cifra (più Blair a quota 9), dominando a rimbalzo i padroni di casa. Matt Bonner è il killer principale di Memphis con 5 triple su 9 tentativi, mentre chi delude è Rudy Gay, artefice di un pessimo 0/7 dal campo e 3 palle perse. Non convince neanche Marc Gasol (3/11), nonostante il buon numero di rimbalzi catturati. Per la squadra di Hollins si tratta di una sconfitta pesante che allontana il team dalla difficile “quota playoff” che vige nella Western Conference.
San Antonio (13W-9L): M. Bonner 15, T. Duncan 14, R. Jefferson 13. Reb (46): K. Leonard 10. Ast (23): T. Parker 12.
Memphis (10W-10L): O.J. Mayo 17, M. Conley 15, M. Speights 10. Reb (37): M. Gasol 12. Ast (10): M. Conley 3.

Michael Beasley sembra tornato quello della passata stagione (Foto: sports.yahoo.com)

Minnesota Timberwolves @ Houston Rockets 120-108
Felice ritorno per Rick Adelman ad Houston. I suoi Timberwolves infatti sconfiggono i Rockets con una prestazione offensiva maiuscola, non lasciando scampo a Martin e soci. Dopo un primo tempo equilibrato, Minnesota piazza un terzo periodo da 42 punti (record di franchigia) grazie alla serata di grazia che investe Beasley e ai soliti Love e Rubio. Ancora una doppia-doppia (18 punti e 11 assist) per lo spagnolo, che mette a referto anche 8 rimbalzi. La partita in pratica finisce qui, nonostante i buoni sprazzi dei Rockets che hanno rivisto in campo Martin, dopo due partite di stop per un infortunio, che a fine serata metterà a referto 29 punti. Ma le troppe palle perse (18) conducono Houston alla nona sconfitta stagionale. Minnesota, invece, festeggia e  si porta ad una vittoria dal fatidico 50%.
Minnesota (10W-11L): M.Beasley 34, K.Love 29, R.Rubio 18. Reb (40): R.Rubio 8. Ast (18): R.Rubio 11.
Houston (12W-9L): K.Martin 24, C.Budinger 13, K.Lowry 11. Reb (34): S.Dalembert 8. Ast (24): G.Dragic 9.

Portland Trail Blazers @ Utah Jazz 89-93
Nonostante le assenze di Jefferson e Bell, i Jazz portano a casa una vittoria preziosa contro Portland, in una partita molto combattuta per tutti i 48 minuti. Portland prova a scappare ad inizio primo quarto ma Millsap e Miles suonano la carica per Utah. I primi due periodi vanno in archivio sotto il segno dell’equilibrio nonostante il +6 dei Blazers (45-39). Il secondo tempo, invece, inizia con la fuga di Portland che, grazie ad un Aldridge da 14 punti nel solo terzo quarto,  arriva fino al +11. Ma Utah non molla e grazie ad un Millsap incisivo (19 punti e 15 rimbalzi a fine serata) e ad un’ottima prestazione di squadra ritorna in partita e va in testa a pochi minuti dalla fine dell’ultimo quarto. Nell’ultimo minuto Matthews mette il canestro del -2 Blazers, C.J. Miles va in lunetta con 5.6 secondi sul cronometro e fa solo uno su due (92-89), ma a rimbalzo Hayward è lestissimo. Subisce fallo, va in lunetta e sancisce l’ottava sconfitta nelle ultime undici partite per Portland.
Portland (12W-9L): L.Aldridge 25, N.Batum 15, J.Crawford 14. Reb (37): G.Wallace 9. Ast (19): R.Felton 7.
Utah (12W-7L): P.Millsap 19, C.J.Miles 15, D.Harris 13. Reb (51): P.Millsap 15. Ast (14): D.Harris, J.Howard e E. Watson 4.

Dallas Mavericks @ Phoenix Suns 122-99
I Mavericks, che ritrovano Nowitzki ma perdono per le prossime partite Jason Kidd, seppeliscono sotto una valanga di triple una Phoenix molle, che sente eccessivamente la mancanza di Steve Nash. Percentuale da oltre l’arco che a fine serata, dopo essere stata ampiamente oltre il 60%, si è attestata al 51%, grazie soprattutto alle ottime prestazioni di Vince Carter e Delonte West. Partita in discussione soltanto nel primo quarto, quando i Suns erano riusciti a replicare all’effervescenza offensiva di Dallas con un positivo Gortat (dodicesima serata consecutiva con più di 10 rimbalzi a referto) e un sempreverde Hill. Poi, come detto, la precisione al tiro dei Mavs ha costretto Phoenix ad alzare bandiera bianca già alla fine del primo tempo. Dallas con questa vittoria certifica la rinascita dopo l’inizio disastroso di stagione. Per Phoenix sarà fondamentale recuperare, nel più breve tempo possibile, Nash.
Dallas (14W-8L): D.West 25, V.Carter 21, S.Marion 20. Reb (44): B.Haywood 8. Ast (31): R.Beaubois 7.
Phoenix (7W-13L): M.Gortat 17, J.Dudley 15, S.Telfair 13. Reb (33): M.Gortat 10. Ast (21): S.Telfair 6.

L'incredibile schiacciata di Blake Griffin contro il malcapitato Kendrick Perkins

Oklahoma City Thunder @ Los Angeles Clippers 100-112
I Clippers annientano la corazzata Oklahoma grazie ad una prestazione maiuscola. I losangelini fuggono subito via nel primo quarto, dimostrando una freschezza atletica ed un gioco offensivo di primissimo livello. Chiudono il primo quarto mettendo a referto 36 punti, relegando Oklahoma al -11. Paul (8 assist all’intervallo) incanta e Butler (16 punti nei primi 24 minuti) colpisce da ogni posizione. I Thunder, nonostante un Durant in grande serata e un ottimo Westbrook (37 punti dei 46 del primo tempo sono firmati dai due), trovano poco apporto dal resto della squadra. Neanche Harden, partito in quintetto per l’assenza di Sefolosha, è incisivo (0 punti all’intervallo per lui). Nel terzo periodo le cose non cambiano e, anzi, entra in partita anche Griffin, che mette tre canestri consecutivi e dà il +20 ai suoi. Oklahoma cerca di reagire, ma gli esterni dei Clippers continuano a segnare con costanza. L’ultimo quarto vede la reazione dei Thunder che, grazie a due triple di Cook e alla solita coppia Westbrook-Durant, riesce a riportarsi fino al -10 con 4 minuti sul cronometro. Ma Paul decide che il match è durato fin troppo: mette quattro canestri consecutivi ai limiti dell’impossibile nel giro di due minuti e spegne le residue speranze dei Thunder.
Oklahoma City (16W-4L): K.Durant 36, R.Westbrook 31, D.Cook 12. Reb (36): K.Durant 13. Ast (15): J.Harden 5.
Los Angeles (12W-6L): C.Paul 26, C.Butler 22, B.Griffin 22. Reb (33): D.Jordan 11. Ast (28): C.Paul 14.

Ecco la Top 10 della giornata:

httpv://www.youtube.com/watch?v=sxgm0w2WuXo

Alessio Bonazzi ed Eugenio Simoni