Con la trade deadline del 23 febbraio (ore 21.00 italiane), la NBA ha ufficialmente detto stop alle trattative di mercato. Alcune squadre hanno cambiato pelle in vista dell’ultima parte di stagione, altre hanno scelto di proseguire all’insegna della continuità. Andiamo a scoprire che cosa è successo al di là dell’Atlantico nei giorni più pazzi e frenetici per chi di lavoro fa il general manager nel basket a stelle e strisce.

 

Kyle Korver ai Cavaliers – Il lungo percorso verso la trade deadline è cominciato il 6 gennaio, quando i Cavaliers hanno raggiunto un accordo per portare in squadra Kyle Korver, uno dei tiratori più letali della NBA. Ad Atlanta sono arrivati Mike Dunleavy, Mo Williams (poi tagliato), una scelta protetta al primo giro del Draft e cash. Il veterano potrebbe essere l’arma in più di Cleveland verso il titolo e il suo inserimento nei meccanismi di coach Lue sta procedendo senza intoppi. “LeBron e Kyrie attirano così tanta attenzione da parte delle difese che ho tantissime possibilità di tirare senza essere marcato. A volte rimango solo nell’angolino e posso prendermi ottimi tiri”, ha detto l’ex guardia degli Hawks.

Cleveland saluta Chris Andersen – I Cavaliers non avevano la minima intenzione di tenere nel roster un giocatore di 38 anni che potrà rientrare solo l’anno prossimo (l’ipotesi riguardante il ritiro non è da scartare) a causa di un infortunio al legamento crociato. Per liberare un posto in squadra, i campioni NBA hanno avuto l’idea di stringere un accordo con gli Hornets: la franchigia allenata da coach Clifford, infatti, ha rinunciato a una seconda scelta protetta al prossimo Draft per ottenere Chris Andersen. Per la cronaca, Charlotte ha tagliato “Birdman” poco dopo l’ufficialità della trade.

Jusuf Nurkic ai Trail Blazers e Mason Plumlee ai Nuggets – Il 12 febbraio, Denver ha raggiunto un accordo per spedire Jusuf Nurkic e una scelta al primo giro del prossimo Draft in direzione Portland. In cambio, i Trail Blazers hanno ceduto Mason Plumlee e una scelta al secondo round nel 2019. Paragonando i due giocatori, l’ex Duke è più maturo, continuo e verticale rispetto al bosniaco: ecco perché, solo a breve termine, i “vincitori” della trade sembrano i Nuggets. La franchigia della Mile High City, però, potrebbe aver sottovalutato un aspetto chiave della trattativa, ossia la free-agency di Plumlee alla fine della stagione. Il giocatore (molto probabilmente) chiederà un ricco rinnovo e Denver dovrà fare i conti con una bella gatta da pelare. Sotto questo punto di vista, Portland si è liberata di un peso non da poco.

Ibaka con la sua nuova maglia (Foto: thestar.com)

Serge Ibaka ai Raptors – Le sofferenze del lungo spagnolo, sbarcato a Orlando quest’estate, sono terminate grazie a una trade che gli permetterà nuovamente di giocare in un contesto competitivo. Serge Ibaka è diventato un nuovo giocatore dei Raptors, che hanno ceduto Terrence Ross e una scelta al primo turno del prossimo Draft NBA. Toronto vuole riprendersi il secondo posto a Est e per farlo ha bisogno di un difensore atletico ed esperto come Ibaka. La franchigia della Florida, dall’altra parte, può strappare un sorriso non tanto per l’arrivo di Ross, ma pensando alla ricostruzione che partirà tra pochi mesi. La “pick” ottenuta grazie a questo scambio, infatti, è la seconda su cui i Magic potranno contare.

La prima gara di Cousins ai Pelicans (27 punti, 14 rimbalzi e 5 assist). New Orleans ha perso 99-129 sul campo dei Rockets (Foto: ww3.hdnux.com)

DeMarcus Cousins ai Pelicans – Il primo vero colpo di mercato è stato ufficializzato poche ore dopo l’All-Star Game. I Kings hanno mandato DeMarcus Cousins e Omri Casspi ai Pelicans in cambio di Tyreke Evans (free-agent a luglio), Langston Galloway, il rookie Buddy Hield e due scelte future al Draft NBA. La franchigia californiana sembrava intenzionata a offrire a ‘Boogie’ un ricco rinnovo (219 milioni di dollari al termine di questa stagione), ma la dirigenza ha deciso di cogliere al volo l’offerta dei Pelicans. “Era il momento di cambiare. Per vincere servono carattere, attitudine e cultura”, ha spiegato il GM Vlade Divac riferendosi alla condotta non esemplare del 26enne; l’ex giocatore serbo, inoltre, ha ammesso di aver ricevuto una proposta migliore (incredibilmente declinata) due giorni prima da parte dei Lakers. Coach Gentry avrà il lusso di allenare una coppia di lunghi formata da due All-Star del calibro di Anthony Davis (27.7 punti e 11.9 rimbalzi) e DeMarcus Cousins (27.8 punti 10.6 rimbalzi), che in comune hanno il passato collegiale (Kentucky), un talento cristallino e una notevole versatilità. A questo punto, parlando di obiettivi a breve termine, New Orleans ha tutte le carte in regola per raggiungere l’ottavo posto a Ovest. Sacramento, invece, pare destinata a precipitare verso il fondo della classifica dopo l’ennesima mossa oscura degli addetti al mercato.

Una nuova avventura per il miglior sesto uomo del 2015 (Foto: images.performgroup.com)

Lou Williams ai Rockets e Corey Brewer ai Lakers – Nella notte italiana del 22 febbraio, i Rockets e i Lakers hanno messo a punto gli ultimi dettagli per una trade che era nell’aria già da circa 24 ore. Il richiestissimo Lou Williams (18.6 punti e 3.2 assist), Sesto Uomo dell’Anno nel 2015 con Toronto, ha fatto i bagagli in direzione Houston; in cambio, la franchigia texana ha inviato ai gialloviola Corey Brewer e una scelta (primo giro) al Draft del 2017. Williams e Brewer sono due pedine simili per ruolo e per capacità di incidere uscendo dalla panchina, ma il primo ha senza dubbio qualcosa in più e per caratteristiche è un giocatore che calza a pennello col sistema di coach D’Antoni. Per i Lakers si tratta del primo affare targato Magic Johnson, nominato presidente delle operazioni legate al basket (lo storico GM Kupchak è stato licenziato).

Bojan Bogdanovic ai Wizards – Bojan Bogdanovic e Chris McCullogh ai Wizards e Andrew Nicholson (più una prima scelta al prossimo Draft) ai Nets. La trade ha accontentato entrambe le parti: Brooklyn potrà contare su un giocatore al primo giro del Draft dopo quattro stagioni; Washington, invece, ha aggiunto al roster un attaccante potenzialmente in grado di portare punti rapidi in uscita dalla panchina. Stiamo ovviamente parlando del realizzatore croato, che in questa stagione sta viaggiando a 14.2 punti di media (career-high).

Ersan Ilyasova agli Hawks – Dopo Bogdanovic, un altro giocatore europeo ha fatto i bagagli verso altri lidi. I 76ers, infatti, hanno ceduto Ersan Ilyasova ad Atlanta in cambio di Tiago Splitter e due scelte future al secondo giro. Il contratto in scadenza del lungo brasiliano, fuori per la stagione a causa di due infortuni (anca e polpaccio), verrà coperto dall’assicurazione sanitaria. Grazie alla partenza del turco, lo spazio di Dario Saric nelle rotazioni di Philadelphia dovrebbe ulteriormente aumentare.

Nerlens Noel ai Mavericks – Il rapporto tra Noel e i 76ers era compromesso da tempo e la dirigenza ha deciso definitivamente di voltare pagina. Il talentuoso lungo ex Kentucky è stato ceduto ai Dallas Mavericks in cambio di Andrew Bogut (non dovrebbe rimanere a Philadelphia), Justin Anderson e una scelta protetta al primo giro del Draft. L’abbraccio di addio tra Noel ed Embiid ha commosso il web, ma per il 22enne da Everett era davvero arrivata l’ora di cambiare aria.

P.J. Tucker ai Raptors – Un altro bel colpo per i canadesi dopo l’arrivo di Ibaka. Il 31enne P.J. Tucker è sbarcato a Toronto in cambio di Jared Sullinger e due scelte al secondo giro nel 2017 e nel 2018. Detto in parole povere, i Raptors hanno aggiunto al loro roster un giocatore interessante senza fare particolari sacrifici.

Gibson e McDermott vanno ai Thunder (Foto: slamonline.com)

Taj Gibson ai Thunder – Giù il cappello davanti al GM Sam Presti. I Thunder hanno ottenuto Taj Gibson e Doug McDermott (più una scelta al secondo giro nel 2018) in cambio di Joffrey Lauvergne, Anthony Morrow e Cameron Payne, che si sono trasferiti in quel di Chicago. Oklahoma City aveva bisogno di un giocatore interno come Gibson, in grado di dare una mano in attacco e di fare la differenza in difesa e a rimbalzo. Nel caso in cui l’ambientamento del 31enne di Brooklyn (è alla sua prima esperienza lontana dalla Windy City) dovesse andare per il meglio, Westbrook e compagni potrebbero fare un importante passo in avanti dal punto di vista difensivo. Dall’altro lato, i Bulls non hanno perso solo Gibson, ma anche l’unico tiratore di razza dell’organico (McDermott). Massimo rispetto per Lauvergne, Payne e Morrow, ma i nuovi volti di OKC sono oggettivamente di un altro livello.

Roy Hibbert prima ai Bucks e poi ai Nuggets – La franchigia del Colorado ha inviato a Milwaukee una scelta protetta al secondo giro del Draft e 5 milioni di dollari di trade exception in cambio di Roy Hibbert. I Nuggets, che rimangono in una buona situazione salariale, hanno quindi migliorato la loro pericolosità sotto i ferri senza fare troppi sforzi. Hibbert aveva firmato per la squadra del Wisconsin a inizio febbraio per via di una trade sull’asse Hornets-Bucks (Hibbert e Hawes ai Bucks in cambio di Miles Plumlee).

Tyler Ennis ai Lakers – Il giovane Tyler Ennis non riesce proprio a trovare una sistemazione fissa. Ma in questo caso, almeno per quanto riguarda l’appeal della città, non può che essere contento. Poco prima della trade deadline, i Los Angeles Lakers hanno ricevuto il 22enne ex Syracuse in cambio di Macelinho Huertas, che verrà tagliato a breve dai Rockets.

K.J McDaniels ai Nets – I Rockets hanno spedito K.J. McDaniels a Brooklyn. Una scelta intelligente da parte di Houston, che grazie a questo affare risparmierà circa 3 milioni di dollari.

Mike Scott ai Suns – Lo spazio di Mike Scott nelle rotazioni di Atlanta, a causa dell’arrivo di Ilyasova, era destinato a diminuire ancora (finora ha giocato 10.8 minuti a gara). Gli Hawks, quindi, hanno fatto la mossa saggia di cedere il giocatore ai Suns in cambio di cash.


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