La squadra di DailyBasket presenta un nuovo graditissimo ospite che fa il suo esordio con la rubrica “Sostiene Pessina”. Sarà infatti Davide Pessina, eccellente giocatore con le maglie tra le altre di Torino, Milano, Roma e Cantù ed ora commentatore tecnico su Sky Sport HD, che ci regalerà il suo punto di vista su tutto quello che accade nel pianeta NBA.

NBA PLAYOFFS, LE SORPRESE NON FINISCONO MAI

(fonte cinemavolta.it)

(fonte cinemavolta.it)

Alla vigilia di questi playoffs NBA c’era attesa per diverse serie equilibrate e con potenziali sorprese nell’aria. Come sempre il favoloso mondo dei pro ci ha stupito. Ed in meglio. Chi avrebbe pensato ad esempio al 2-0 in partenza di Washington in casa dei Bulls? Gli Wizards hanno giocato con grande maturità, sfruttando un Nenè in stato di grazia (fondamentale in entrambe le gare). Beal e Wall non hanno sofferto la pur temutissima ed iper-organizzata difesa di Thibodeau, giocando con una straordinaria leggerezza. I Bulls hanno poco talento offensivo ma esperienza ed attributi per ribaltare la serie ma resta davvero un’impresa parecchio in salita. Mi stupiscono meno, in proporzione, le due vittorie esterne di Portland a Houston. Uno stratosferico Aldridge (89 punti in due partite lo collocano nell’Olimpo con gente del calibro di LeBron e Kobe) ha sistematicamente punito con il suo tiro dai sei metri la difesa dei Rockets che, da squadra che segue con molta attenzione le statistiche avanzate, ti concede poco vicino a canestro e sul perimetro ma sta pagando proprio nella zona dove invece l’ala grande di Portland è letale. Faticano anche a trovare un ritmo adeguato i Rockets, condizionati dalle due anime molto diverse dei due principali punti di riferimento offensivo: in gara 1 hanno cercato molto di adeguarsi alle caratteristiche di Harden, nella seconda sfida hanno cercato con molta insistenza Howard. Per allungare la serie i texani dovranno cercare di “fondere” al meglio queste due caratteristiche e recuperare Harden, apparso un po’ nervoso specie in gara 2.

Restando in Texas, i Mavs hanno sorpreso i favoritissimi Spurs in gara 2 dopo aver “rischiato” di portare a casa anche la prima sfida che i neroargento hanno strappato grazie ad un super Duncan. Spurs che sembravano pronti per un “cappotto” e che invece hanno dovuto fare i conti con la grande energia di Dallas che ha vinto nonostante un Nowitzki “umano”, fattore più che interessante in prospettiva per i Mavs, anche se la squadra di Popovich resta la naturale favorita per il passaggio del turno.

Sfide avvincenti che non sembrano finire mai ad Ovest: Clippers e Warriors hanno mandato in scena due gare molto diverse tra loro. Opener vinto dai Warriors in rimonta e condizionato da un arbitraggio molto fiscale che ha tolto dalla gara molto presto sia Iguodala che Griffin. Nella seconda sfida proprio la presenza continuativa sul campo dello stesso Griffin ha fatto capire quanto l’ala grande dei Clippers possa spostare l’asse di questa serie verso LA. Molto suggestiva anche la sfida tra le due panchine: sia Rivers che Jackson (entrambi allenatori molto carismatici) godono di grande appoggio e fiducia incrollabile da parte dei loro giocatori. I quintetti molto sperimentali e “piccoli” di coach Jackson contro la grande profondità ed alternative sul pino di Rivers: vedo in questo ancora i Clippers in vantaggio anche se ad Oakland farà sicuramente molto caldo.

Situazione in parità anche tra OKC e Memphis dove si confrontano due squadre con filosofie e caratteristiche molto diverse. OKC vuole correre e trovare ritmo in transizione, obiettivo esattamente opposto di Memphis che vuole invece controllarlo e giocare con pochi possessi, non casualmente sono il team che produce meno possessi per gara. Ed a proposito di ritmo conterà molto capire se riuscirà a non andare fuori giri Westbrook, vero barometro dell’attacco dei Thunder. L’impatto della panchina di Memphis sarà un altro fattore determinante, Udrih è stato a dir poco decisivo in gara 2. Serie tosta, lunga ed affascinante, OKC ha qualche arma in più ma dovrà sudarsela.

Stanno stranamente sudando anche i Pacers che stanno dimostrando anche nei playoffs che i problemi di fine regular season sono tutt’altro che risolti. Questioni interne, si parla di litigi come tra Stephenson e Turner, e gli Hawks ne stanno approfittando grazie al loro gioco interno, con Millsap, e fuori dalla linea dei tre punti con Korver, Teague e compagni, riuscendo spesso con Antic anche ad attirare lontano da canestro Hibbert, disinnescando di fatto molte armi del centro dei Pacers. Indiana resta abbondantemente favorita ma se vuole ripetere la scorsa annata dovrà eliminare questi problemi di concentrazione.

Non ha brillato nemmeno l’altra favorita ad Est come Miami, LeBron ed accenni di quella difesa incredibile che produce facili transizioni hanno regalato le prime due gare agli Heat. Charlotte vuole continuare a giocare con la stessa leggerezza di chi ha poco da perdere, la grande incognita restano le condizioni di Jefferson, strepitoso tecnicamente ma con evidenti problemi fisici. La fascite plantare del centro dei Bobcats potrebbe ridurre le speranze di Kemba Walker e soci per allungare la serie. Chi invece sembra più in palla sono i Nets nonostante la sconfitta in gara 2 a Toronto salvata da uno straordinario DeRozan. Brooklyn, oltre ad avere accoppiamenti tecnicamente più favorevoli, ha questo pacchetto di veterani capaci di sonnecchiare magari per gran parte della sfida, poi nel momento decisivo emergono siglando le giocate decisive, basta dare un’occhiata al secondo tempo di Paul Pierce in gara 1.

HERO

Atti di puro eroismo di Tony Allen che sta difendendo in modo straordinario contro Kevin Durant. La guardia dei Grizzlies forza ogni blocco, tenta di togliere fiato e spazio ad un attaccante fantastico come KD, un lavoro immenso che può aiutare Memphis a trovare la chiave per fermare i Thunder.

TRANSPARENCY

Con tanta tensione e partite finite spesso all’ultimo tiro non possono mancare anche errori e polemiche. Però il modo come sempre autoritario e trasparente della NBA aiuta a svelenire il clima. Il fallo non fischiato su Chris Paul, e quello precipitoso assegnato ad Howard, potevano innescare roventi accuse. Invece la scelta della massima lega professionistica è quella di evidenziare lo sbaglio ma restando sempre nell’ambito della crescita e dell’assunzione di responsabilità. Scelta e valutazione culturale in ambito sportivo che non può che trovarmi d’accordo.

A VOLTE RITORNANO

Quasi ci eravamo dimenticati di James Jones tra gli Heat. Ed invece coach Spoelstra ripesca il veterano ex Suns che ha sparato siluri importanti per aprire la difesa di Charlotte. Sintomo ancora una volta che il gruppo di una grande squadra studia sempre le caratteristiche dell’avversario e che nessuno esce realmente dalle rotazioni. Non mi stupirei infatti di vedere nelle prossime serie di playoffs un maggiore impiego di Beasley, oppure il rientro da protagonista del sempreverde Shane Battier.