Siva CDOPoco più di tre anni fa, l’8 aprile 2013, i Louisville Cardinals vincevano il titolo NCAA per 82-76 contro i Michigan State Spartans. Mattatore della partita fu Peyton Siva, che chiuse con 18 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Non fu l’MVP della gara, superato da un superbo Luke Hancock, ma vinse il Frances Pomeroy Naismith Award, premio assegnato al miglior realizzatore del basket universitario che non supera i sei piedi di altezza. E poco più di tre anni, alla prima stagione al di là dell’Oceano Atlantico con tanti alti e bassi, Peyton Siva si riscopre trascinatore nel momento del bisogno, quando Caserta aveva necessariamente bisogno di quello che era la sua stella conclamata ad inizio anno. Ed il numero tre, nel successo insperato con Trento per 73-70, chiude un periodo negativo con 23 punti e 4 assist, con il 50% al tiro. Ma la vittoria non è frutto solo del regista di origine samoana, ma dei sette guerrieri che hanno vestito il bianconero, con tutti i giocatori importanti a suo modo. Una Dolomiti Energia stanca non tiene il passo per lungo tempo, ci tenta negli ultimi due giri di orologio ma sbatte contro i liberi di Giuri che la condannano; ma con il conseguente ko di Varese accede comunque, da ottava in classifica, alla griglia playoff. Ciò vuol dire che si scontrerà con Milano, ma coach Buscaglia sa già come si battono le scarpette rosse.

Julian Wright ai liberi

Julian Wright ai liberi

Caserta parte a razzo, trascinata dal Palamaggiò gremito in ogni ordine di posto. La squadra di Dell’Agnello si affida alle solite basi, fatte di una difesa a uomo asfissiante e un attacco ordinato, quello che ha fatto le fortune dei bianconeri nelle prime venti giornate. Due bombe e la Juve prende subito il comando, mentre Trento sente l’atmosfera avversa. A parte Julian Wright, abituato a palazzetti caldissimi, Pascolo e soci sentono la palla pesantissima: più di un tiro, soprattutto dall’arco (2/12 al 20’) sibila della Dolomiti Energia sibila lontano dal ferro. Un infortunio a Dario Hunt e i problemi di falli di Johnson aumentano i soliti problemi di rotazione casertani e Trento, a cavallo tra primo e secondo parziale, colma il gap e passa avanti: Pascolo inizia a dettare legge in post e una schiacciata di Sutton in contropiede suggella il sorpasso sul 20-21 al 13’. Caserta può contare su un Siva ispirato; un paio di magie del numero 3 tengono in piedi i padroni di casa che restano aggrappati alla gara. A furia di creare l’ex Louisville perde lucidità e perde qualche pallone di troppo (3 dei 7 complessivi del primo tempo) e così Trento rimane avanti fino alla sirena del 20’, quando il punteggio recita 31-34.

Al rientro in campo i bianconeri recuperano Hunt, che mette piede in campo nonostante non sia al meglio. Dopo due minuti di errori la Juve mette su un break di 7-3 coronato da una schiacciata a rimorchio di Jones e passano nuovamente avanti. Si attende una reazione di Trento, che pare inebetita dall’energia casertana e trova punti solo con Lockett. A far cadere ancora il secchio del latte ci pensa Dominique Sutton che protesta per un fallo non fischiato e si prende il tecnico; è il momento per Caserta per prendersi l’inerzia. Prima Siva con una tripla, poi un Hunt che recupera condizione azione dopo azione firmano addirittura il comodo +10 al 27’. Nel momento più complicato per gli ospiti, ci tenta ancora Sutton a sbloccare i suoi cambiando marcia in difesa; Caserta perde un po’ di lucidità  e vede rientrare gli avversari fino al 57-52 del 35. La Juve tiene però il passo, aggiungendo nel proprio arsenale un Cinciarini rigenerato che tiene a distanza gli uomini di Buscaglia ogni volta che tentano l’aggancio. Sono suoi otto punti negli ultimi cinque minuti che tengono lontana Trento. Ma ad un minuto dal traguardo Caserta perde la tramontana e commette falli evitabili su Flaccadori, arrivando a dodici secondi dal cronometro in vantaggio di un solo punticino. Trento ritarda il fallo e manda in lunetta Giuri che fa 2/2, e a tre secondi dalla fine la preghiera di Forray non viene lontanamente accolta dagli dei del basket. È festa al Palamaggiò, con tutti che inneggiano a Sandro Dell’Agnello. Il mondo è strano: lo scorso anno cinquecento tifosi casertani partirono per Psaro convinti di vincere e arrivò una sconfitta. Oggi, in una gara che in tanti erano convinti di perdere, è arrivato l’exploit della Juve e la conseguente salvezza. In attesa di un’altra gara da giocare, quella fuori dal campo.

Pasta Reggia Caserta

Micah Downs 6 Nella partita più importante non riesce a innestare le marce alte. Tenta di mettersi in gara in ogni modo ma litiga con il ferro; emblematica la schiacciata inchiodata sul secondo ferro tutto da solo. In compenso prova a dare una mano a rimbalzo e in difesa, risultando comunque importante. Alla fine chiude in doppia doppia; se gioca male così…

Peyton Siva 8 Dopo settimane di oblio, ecco il vero Peyton Siva. Si sblocca subito con una tripla e da lì prende sempre più fiducia e la squadra in mano. Quando conta la palla passa sempre dalle sue mani e il play di origine samoana inventa sempre qualcosa di buono. Alla fine è l’MVP della gara con 23 punti e 4 assist, cancellando il passato e diventando l’uomo della provvidenza. O della salvezza, se preferite.

Dario Hunt 7,5 Non è per la gara in sé per sé, chiusa comunque vicina alla doppia doppia (9+9 con cinque tiri a disposizione) ma per il carattere che dimostra. Si fa male dopo cinque minuti, resta in panchina per tutto il primo tempo e chiede di rientrare nella ripresa per aiutare i suoi compagni. Diventando determinante sotto canestro.

Daniele Cinciarini 6,5 Tanto criticato nelle ultime settimane, per tanti minuti recita la sua solita partita, con basse percentuali e ondivago in difesa. Ma negli ultimi cinque minuti diventa il fattore X, segnando otto punti di vitale importanza quando l’attacco bianconero ristagnava. La salvezza passa anche da lui.

Bobby Jones 6 Dalle statistiche si sente poco, al tiro non ne imbrocca una, ma si mette a fare il suo lavoro in difesa, sgomitando con Wright e Pascolo appena li ha a tiro. La schiacciata a rimorchio del terzo quarto vale il prezzo del biglietto. Pieno, si intende.

Marco Giuri 6,5 Sono suoi i liberi che sanciscono la salvezza, ma nella sua partita c’è anche altro. Parte in quintetto per sgravare Siva di alcuni compiti di regia e svolge bene il suo compito; in difesa non è il solito fattore, ma segna due triple importantissime nell’economia della gara.

Linton Johnson 7,5: Disoccupato fino a tre mesi fa, si ritrova a festeggiare una salvezza nella sua Caserta. In una partita del genere le motivazioni contano più del fisico e della tecnica, e coach Dell’Agnello lo sceglie forse anche per quel legame che ha con la città. E l’ex Avellino gioca una partita di fenomenale sostanza, portando a casa sei punti e otto vitali rimbalzi.

Tommaso Ingrosso 6 Con l’infortunio di Hunt e i falli di Linton Johnson coach Dell’Agnello lo butta nella mischia e Tommaso lo ripaga con grinta e cattiveria, quello che serviva in una partita del genere.

Coach Sandro Dell’Agnello 8: In settimana ha erudito i  suoi giocatori sull’importanza della JuveCaserta per la città, e al momento di scendere in campo i suoi giocatori non l’hanno tradito giocando una partita di gran cuore e carattere. Azzecca tutte le scelte: un gran Linton Johnson per Slokar, Giuri che aiuta Siva in Regia, un attacco più paziente. Ne ha viste tutte durante la stagione, tra infortuni e guai settimanali; ma alla fine la sua profezia si avvera: “Non sono mai retrocesso, non retrocederò qui a Caserta”, disse dopo il derby con Avellino. E così è accaduto.

Dolomiti Energia Trento

Will Cummings 6,5 Arrivato solo due giorni fa, il suo apporto è più che positivo. Non fa il mangia palloni, attende la sua occasione in ogni azione offensiva ma senza stafare, dimostrandosi giocatore maturo. Il tentativo di rimonta di Trento parte dalle sue mani.

Davide Pascolo 6,5: Parte in sordina, ma poi con quei movimenti che di prima occhiata paiono sgraziati riesce sempre a creare qualcosa di bello ed efficace. Segna in step back e in post con naturalezza, Buscaglia conta su di lui per i playoff

Toto Forray 5,5: Il capitano non ne imbrocca una. Non punisce mai Caserta dall’arco, la sua specialità (solo 1/6) e viene praticamente massacrato da Peyton Siva

Diego Flaccadori 6 Dopo buone prestazione, al Palamaggiò non si vede nemmeno. Prestazione incolore la sua per trentotto minuti, nel finale diventa il leader inaspettato  della rimonta trentina

Dominique Sutton 6 Fa e disfa. Tanta energia, ci mette il 110% su ogni pallone. Forse è anche troppo, visto il tecnico che si fa fischiare che cambia l’inerzia della gara, ma è dalla sua difeso che Trento riparte per poter tentare un insperato recupero.

Trent Lockett 5,5 Non gioca nemmeno in maniera malvagia, chiudendo con 11 punti e 7 rimbalzi. Il problema vero è che con i mezzi tecnici che ha prende tante, troppe pause durante il match. Il suo fatturato poteva essere migliore.

Luca Lechthaler SV

Julian Wright 6,5 Fino a che un infortunio non lo frena nel terzo quarto, è il migliore dei suoi. È l’unico che sa come impensierire Caserta, grazie alle sue abilità con la palla in mano. Poi si fa male e la Dolomiti Energia perde il suo faro. Che a suo sfavore ha un brutto 0/5 da tre punti

Jared Berggren 5: Impatto nullo da parte del lungo, che segna due punti nel finale di quarto e poi non si vede quasi più.

Coach Maurizio Buscaglia 6 In conferenza stampa il coach fa gli applause ai suoi ragazzi, capaci di arrivare ai playoff dopo 54 partite in stagione. L’ottavo posto è un risultato poco meno sufficiente per la sua Trento, ma la stanchezza per una squadra ancora non abituata a questi ritmi ha pesato. Ha già inserito Cummings, ora tocca prepararlo per i playoff contro Milano. Non sarà semplice, ma le scarpette rosse sono già cadute al cospetto di Wright e soci.