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Data di nascita: 24 agosto 1995

Posizione NBA: PF/C

Altezza: 2.03 senza scarpe, circa 2.06 con le scarpe.

Peso: 112 kg

Hometown: Georgetown, MA

High School: New Hampton

College: Indiana Hoosiers

Intro:

Wiggins, Parker, Randle, Embiid… ancora non sappiamo chi tra questi diventerà il giocatore migliore nella NBA del futuro, ma sappiamo con certezza che nessuno di questi è uno dei due giocatori più giovani di questo draft, onore che spetta ad Aaron Gordon e subito a ruota a..Noah Vonleh, secondo giocatore più giovane del draft 2014, durante il quale verrà scelto nelle primissime posizioni senza ancora aver compiuto 19 anni. Giunto a Bloomington per coprire il vuoto lasciato da Cody Zeller, Vonleh si è ritrovato però in una Indiana molto meno esperta e di valore rispetto a quella dell’anno precedente, ma, nonostante la mancata partecipazione al torneo NCAA, il valore intrinseco del giocatore non è mancato di mettersi in mostra, rendendolo subito un giocatore interessantissimo in ottica NBA e pronto subito al salto tra i professionisti.

Punti di forza:

Di certo un aspetto in cui Vonleh è pronto per la NBA e non ha bisogno di esperienza o di allenamento è quello delle doti fisiche: con un altezza ed una struttura perfette per il ruolo di 4 anche al piano di sopra (ma anche di 5 nell’NBA moderna), il ragazzo si distingue soprattutto per la lunghezza delle proprie braccia che toccano i 225 cm, secondo in questo draft solo al 7 piedi Isiah Austin e primo considerando la differenza tra altezza e “apertura alare”. Di certo la materia prima per farne un ottimo giocatore NBA non manca. Non di solo fisico si vive però in una lega professionistica ed entrando maggiormente nel gioco del ragazzo il primo ambito in cui questo eccelle è sicuramente quello dei rimbalzi: 9 rimbalzi a partita in 26 minuti di utilizzo durante la sua prima ed unica stagione al college significano quasi 15 rimbalzi a partita proiettati sui 40 minuti, primo tra tutti i prospetti del prossimo draft. Vonleh è un eccellente rimbalzista sia in attacco che in difesa, mettendo in mostra tanto la capacità di utilizzare il tagliafuori quanto il perfetto uso della propria fisicità e della propria energia, sfruttando appieno la sua capacità di correre per il campo andando a recuperare rimbalzi partendo dal perimetro, cosa non concessa a tutti gli esseri umani, anche tra gli atleti NBA.

Lungo ed agile Vonleh ha anche un ottimo potenziale difensivo, aspetto del gioco in cui deve ancora migliorare molto a livello di letture, ma dove la lunghezza delle sue braccia e la sua mobilità gli consentono di essere comunque un difensore rispettabile e dal grande upside, come dimostrano anche le 2 stoppate per 40 minuti registrate in stagione.

Il potenziale c’è anche a livello offensivo: ancora grezzo per diversi aspetti che vedremo più avanti, Noah ha dimostrato però anche un ottimo tocco sia vicino al ferro che da maggiore distanza. Nei pressi del ferro è efficace col suo gancio sia con la mano destra che con la sinistra, mentre da distanza maggiore ha dimostrato di avere il tocco necessario tirando col 71% ai liberi e oltre il 50% da tre, peccato che però sia frutto di soli 19 tentativi nel corso di 30 partite. L’arco dato al pallone e la posizione dei piedi al momento del tiro lasciano ben sperare però sulla possibilità che il tiro dalla lunga e media distanza possa diventare un’arma affidabile del giocatore con un po’ di allenamento e maggiore costanza nella ricerca degli stessi.

Punti deboli:

Come detto però Vonleh è ancora un giocatore piuttosto grezzo: in attacco non esegue ancora dei buoni tagli, le mani non sono spesso pronte alla ricezione e il lavoro di piedi è ancora da costruire. Fa fatica a crearsi buone conclusioni dal palleggio, forzando alcune penetrazioni, ed in post i suoi movimenti sono piuttosto limitati e relegati al buon gancio già citato, ma spalle a canestro è ancora un giocatore mediocre. Fatica molto a creare per i compagni, deve migliorare a livello di ball-handling e anche a trattenere il pallone nelle ricezioni, come dimostra il suo assist/turnover ratio, il peggiore tra i prospetti del prossimo Draft. Parlando delle sue conclusioni dalla lunga distanza abbiamo poi già visto quanto queste siano rare: considerando che in questi playoffs NBA il miglior tiratore dalla lunga distanza è Chris Bosh, giocatore a cui per certi versi possiamo paragonare Vonleh, si capisce quanto nella NBA odierna il tiro dalla lunga distanza sia ormai una prerogativa anche delle ali grandi/centri, ma con questo scopriamo l’acqua calda.

Anche a livello difensivo deve migliorare, specialmente a livello di letture e di posizione: spesso è nel posto sbagliato nel momento sbagliato quando difende lontano dalla palla e deve ancora capire quando e come portare degli aiuti efficaci, tant’è che non raramente è limitato da problemi di falli che sottolineano la sua immaturità sul campo. E’ un atleta nella media a livello di esplosività, le sue due stoppate su 40 minuti mostrano delle potenzialità, ma sono comunque un numero piuttosto basso per un giocatore della sua stazza e con le sue braccia, se pensiamo ad esempio alle quasi 3 a partita (su 33 minuti di impiego) del già analizzato K.J. McDaniels, una futura ala piccola NBA.

La sua limitatà esplosività non lo aiuta poi nelle conclusioni al ferro dove è un realizzatore nella media, visto anche il suo già citato arsenale piuttosto limitato.

Riflessione finale:

Grazie alle sue eccellenti doti fisiche, l’enorme potenziale dettato anche da una giovanissima età e le sue ottime capacità a rimbalzo Noah Vonleh sarà verosimilmente una delle prime 10 scelte del prossimo Draft, probabilmente nello spazio tra la quinta e la decima chiamata, qualcosa di più realistico si potrà poi pensare dopo la lottery di questa notte, considerando anche le necessità delle squadre che sceglieranno per prime. Per essere un’ala grande di ottimo/alto livello NBA dovrà lavorare sul tiro, i movimenti in post, sulla compresione del gioco e nella lettura delle situazioni, che però non potranno che migliorare con l’esperienza, o almeno si spera. Venendo scelto in alto però dovrebbe avere la possibilità di avere buoni minutaggi sin dai primi giorni al piano di sopra e di crescere, facendo esplodere tutto il suo potenziale da All Star.