provi

Sono state disputate nella notte le prime quattro gare del First Round all’interno del Regional East, partite che vedevano scendere in campo una delle sfide più interessanti di questi primissimi giorni di Torneo, ovvero #9 Providence- #8 USC, nonché i tre grandi programmi di questa parte di tabellone, ovverosia North Carolina, Kentucky ed Indiana. Se la sfida più attesa non ha deluso le aspettative, allo stesso modo si può ben dire che le tre “nobili” non abbiano macchiato la loro storia con prestazioni deludenti contro avversarie inferiori, vincendo agevolmente i rispettivi impegni e, cosa più importante, evitando di rovinare i bracket di mezzo mondo. Andiamo a vedere più da vicino le quattro partite.

Iniziamo dalla sfida decisamente più equilibrata della giornata per quel che concerne l’East, ovvero quella che vedeva opposte Providence e USC, con la prima che è uscita vincitrice col risultato di 90-89. Che la partita sia tra due squadre che tendono ad equivalersi lo si capisce sin dal primo tempo, tuttavia dopo quattro cambi di fronte in sei minuti i Friars sembrano poter iniziare a prendere un minimo di controllo sulla partita con un parziale di 15-4 che dà loro il massimo vantaggio (e lo sarà per tutta la partita) sul 24 a 17. Sebbene il ritmo imposto alla gara si confaccia maggiormente a Providence e USC venga tenuta persino senza punti dal campo per tre minuti pieni, i Trojans sanno come rispondere all’offensiva non sempre brillante dei Friars con una difesa a zona che porta Ben Bentil ad accontentarsi eccessivamente di tiri che tendono a non entrare, mentre l’altra stella della squadra di Ed Cooley, Kris Dunn, tocca quota due falli troppo anticipatamente e deve sedere negli ultimi otto minuti della prima frazione: così non solo Providence non riesce a scappare, ma viene anche superata da una tripla di Katin Reinhardt che dà a USC il 36-35 che chiude i primi venti minuti di gioco.

Il secondo tempo si apre con sempre maggiore equilibrio e le squadre che per i primi dieci minuti non sanno cosa voglia dire un vantaggio superiore ai tre punti: è allora il momento dei Trojans di ottenere un vantaggio di sette punti, specularmente a quanto era accaduto a Providence nel primo tempo, ma anche questa volta è un tesoretto di punti che serve a poco e che viene praticamente subito dimezzato da una tripla di Kyron Cartwright su assist di Dunn, il quale subito dopo, con 7′ ancora sul cronometro, sarà nuovamente costretto alla panchina dal suo quarto fallo. Nei successivi minuti si segna poco, ma indubbiamente i Friars senza Dunn e con un Bentil dalle percentuali poco brillanti sono in una situazione di precario equilibrio e, dopo essere andati sul 61-60 con una tripla di Bullock (vantaggi di un punto e Bullock che torneremo presto a conoscere), i ragazzi di Ed Cooley tornano dietro di cinque, ma questa volta con solo tre minuti sul cronometro. Con la partita in bilico rientra però Kris Dunn e la differenza si vede: due punti, l’assist per la schiacciata di Bentil e una tripla pareggiano la partita a quota 68. Sugli ultimi possessi della partita la buona difesa di Providence torna ai livelli che le competono e negli ultimi 2′ e 20” USC mette insieme due palle perse e sbaglia il layup del possibile +3 a quaranta secondi dal termine con Jordan McLaughlin. Ad affossare USC sono però soprattutto i Trojans stessi che sbagliano per due volte il primo libero in una situazione di 1+1 (prima con Elijah Stewart e poi con Julian Jacobs) e così mantengono un solo punto di vantaggio a 12” dalla sirena, ma forse l’errore peggiore deve ancora arrivare: dopo un errore di Dunn in seguito al quale la palla tra la generale lotta a rimbalzo esce dal campo e rimane ai Friars, questi ultimi hanno una rimessa dal fondo sotto il canestro avversario con meno di due secondi da giocare; USC cosa decide di fare? Decide, immaginiamo, che eccezion fatta per Kris Dunn a Providence non ci siano giocatori in grado di segnare un layup solitari sotto al ferro, dato che questo è ciò che in sostanza lasciano fare a Rodney Bullock collassando completamente su Dunn e dando una mano così ai Friars per l’accesso al secondo turno. Per Providence 16 punti di Dunn e dello stesso Bullock, due dei quali indubbiamente di grande peso specifico, mentre il top scorer è ancora una volta Ben Bentil che però necessita di 21 tiri per mettere a segno i suoi 19 punti. USC esce dopo una comunque buona prestazione in cui, azione finale esclusa, è anche riuscita a fare un lavoro difensivo sopra le aspettative e, con la grande mole di giocatori che torneranno l’anno prossimo, Andy Enfield può sicuramente guardare con fiducia al futuro. Per Providence invece in arrivo un’ardua sfida contro UNC.

Ci siamo dilungati sulla partita più equilibrata perché in realtà le altre tre partite si sono a stento disputate per quel che concerne la competitività delle stesse: 28 i punti di vantaggio per #4 Kentucky contro #13 Stony Brook, 25 per #5 Indiana su #12 Chattanooga, mentre #1 North Carolina si è imposta col risultato di 83-67 su #16 Florida Gulf Coast. Proprio gli Eagles sono stati i più combattivi tra le avversarie delle tre power houses, riuscendo a chiudere con un solo punto di scarto la prima frazione dopo aver imposto più che discretamente la loro presenza in pitturato specialmente grazie all’ottimo apporto dalla panchina di Antravious Simmons ( chiuderà con 14 punti + 8 rimbalzi di cui tre offensivi in 14 minuti di un utilizzo minato dai falli). Le differenze si tornano però a sentire con il 18-5 Tar Heels nei primi cinque minuti del secondo tempo guidato dal frontcourt, che tiene peraltro FGCU ad un orribile 2 su 15 al tiro per aprire la frazione con Brice Johnson in versione Dikembe Mutombo. Per FGCU doppia-doppia di Norelia con 10 punti e 11 rimbalzi e il già citato Simmons, mentre tra i Tar Heels -cinque in doppia cifra per punti- il migliore è Brice Johnson con 18 punti e 7 rimbalzi di cui 4 offensivi e la bellezza di otto stoppate.

Indiana e Kentucky le aspettiamo alla sfida che le vedrà contrapposte al secondo turno, certo entrambe vi si presentano ottimamente: gli Hoosiers tirando col 64% dal campo e il 62% da tre, con un Ferrell da 20 punti + 10 assist e un supporting cast che riscopre OG Anunoby, freshman che mette a segno il career high di 14 punti al momento giusto; Kentucky con un Tyler Ulis sempre più MVP che batte il record di assist stagionali di John Wall, un Labissiere in grado di mettere a segno sei stoppate e tutto il quintetto in doppia cifra, contro il quale non può nulla per Stony Brook nemmeno l’ottimo Jameel Warney, autore dell’ennesima doppia-doppia con 23 punti e 15 rimbalzi.